Racconto molto interessante, dalle atmosfere un pó "lovecraftiane" e un pó "kingheggianti".
Laddove c'é una trama, tutto sommato, semplice e lineare, la struttura la fa da padrone. Mi è piaciuta moltissimo la struttura, che conferisce la giusta dinamicitá alla narrazione e comunica tutto il senso dell'orrore. Ho gradito particolarmente la scelta di associare i colori alle emozioni (lo faccio anch'io), e ho notato che io avrei fatto le medesime associazioni. :p
L'unica cosa che mi ha lasciata indecisa é stato il finale: sicuramente é inaspettata la riuscita fuga del protagonista, in questo mi ha ricordato quei film di serie B dove soltanto uno dei protagonisti riesce a salvarsi per puro miracolo. Tuttavia é un finale un pó nebuloso, come se lasciasse intendere che, forse, questa fuga non sia avvenuta davvero, ma soltanto nella mente sconvolta dell'uomo. Io ci ho avvertito una forte componente onirica... O forse non ho capito?
Comunque sia, brava a "questa" Cinzia Bettineschi.