La strada era deserta.Una desolazione straniante,ancor più accentuata dai suoni ovattati ,che arrivavano dalle strade asfaltate,dai roboanti motori che le percorrevano.Dalle finestre aperte ,vivificate dalle risa gioiose dei bimbi.Dai passi affrettati e da quelli pigri ,che s'inoltravano con perizia in vicoli angusti dai quali gli uomini non avrebbero fatto più ritorno. In quella città che aveva perso le sue ragioni ,entro il confine invisibile di uno Sheol senza nome.
Alcuni sostengono che un nome sia tutto,"il Verbo si fece carne " recita la bibbia.Questa Città che ho visto crescere ed ergersi come un grigio titano sopra il fiume che la attraversa ,lo ha perduto.I suoi abitanti ,tutti,
hanno "dimenticato" e giorno dopo giorno ,notte dopo notte,si sono trasformati da graziosa frafalla ,in larva,in un processo irreversibile dominato dal silenzio.
Cosa cercano lungo le tacite vie? un eco ,un ricordo che possa restituirgli almeno una sbiadita icona di sé ,sino al giorno della rivelazione.
Non erano più una popolazione ,tra loro preferivano definirsi "passeggeri".

Il colonnello era diretto nell'area Ouroborus. Aveva con sé un gruppo sparuto di uomini ,ma quella zona era nota per il suo alto grado di rischio. Non sarebbero bastati,forse sarebbero morti.
Andiamo al serpente ,aveva detto a gran voce per raccogliere i volontari.
La pioggia aveva preso a cadere ,fine fine,e i camerata sembravano una piccola schiera di Monaci ,celati in volto dal cappuccio color kaki che identificava le forze della resistenza.
Il primo approccio alla zona del serpente era stato traumatico.Una leggera brezza spirava, avvolgendo le cose e le persone.Un senso di perdizione aleggiava presso i cimiteri ed i luoghi di culto della Città. La truppa portava sotto le pesanti palandrane ,crocifissi ,e altre supellettili sacre. Ma non vi era cosa ,edificio od oggetto, che non cantasse la sua sinistra presenza . Ma qualcuno doveva pur fare il lavoro sporco,e se c'era qualcuno ,bhé quello era lui ,il Colonnello.


continua...