Rileggere questa discussione (e l'intervento che feci anni fa) mi fa sorridere.Â
Sorridere per l'ottimismo diffuso, forse alimentato dalla voglia di veder sopravvivere questi preziosi luoghi di discussione che sono i forum.
A distanza di più di due anni dall'ultimo intervento, penso che si possano trarre un po' di conclusioni.
Ciò che si apprezzava dei forum era il fatto che il contributo degli utenti potesse dare un valore aggiunto ai contenuti, e che permettesse di arricchire le proprie conoscenze attraverso la libera condivisione.
Verissimo, e basta vederlo leggendo le discussioni di una decina di anni fa. Interventi lunghi, appassionati, ben documentati, ricchi di preziosi link e approfondimenti.
Una cosa bellissima, ma che reggeva su una convinzione che - con il senno di poi - si è rivelata errata. Si credeva che dare a tutti la possibilità di esprimersi liberamente e democraticamente potesse solo dare giovamento alla qualità della discussione.
Non è stato così. Quello che è accaduto è che dare la parola a tutti ne ha peggiorato il livello.
Oggi ne abbiamo la dimostrazione. I social network ci hanno dato una casistica di dimensioni mondiali di questo fenomeno. Dare a tutti la libertà di parola ha amplificato i difetti delle persone. Le discussioni sono ovunque chiassose, volgari, offensive e - tutto sommato - inutili. In un contesto del genere, chi ha davvero qualcosa di intelligente da dire viene ignorato oppure - giustamente - perde la voglia di discutere con interlocutori che non sono in grado di ascoltare.
Infatti, in un contesto che premia la popolarità in luogo della qualità , l'opinione di un ignorante conta più di quella di una persona che ha qualcosa di intelligente da condividere.Â
A questo abuso della libertà individuale, si aggiunge una profonda trasformazione delle tecnologie, che in questi anni ha reso tutto "mobile-centrico". Ciò rende assai difficile la discussione meditata ed educata attorno a qualsiasi argomento. Discutere richiede tempo e attenzione. Merce sempre più rara in questa pazza epoca.
Beninteso, questo problema non riguarda i soli forum. Quando anche la politica si appropria di certi linguaggi e scende allo stesso livello degli incivili, capirete che si corrono seri rischi.
Pochi mesi fa, sul New Statesman usciva un articolo che vi consiglio di leggere:
http://www.newstatesman.com/science-tech/internet/2017/02/someone-would-always-answer-sad-death-internet-message-board
Anche i più grandi siti internet stanno chiudendo i loro forum per lo stesso motivo: sono poco frequentati, le discussioni non sono più interessanti e richiedono troppe risorse per essere mantenuti.
L'articolo fa notare come "anche i forum con milioni di utenti attivi sono nei guai, come il controverso canale 4Chan che ha annunciato in ottobre di attraversare difficoltà finanziarie".
Vi sono alcune eccezioni pregevoli (per esempio, numerosi forum dedicati al gaming o di programmazione sono sempre piuttosto vivaci), ma i grandi numeri dicono che questi spazi di discussione restano ormai inutilizzati.
Tutto perduto, quindi?
Niente affatto.
Pur se moribondi, finché ci saranno i forum, ci sarà un prezioso archivio di informazioni, documenti e relazioni sempre accessibile. Ed è importante conservarne la memoria.
Torno nella mia tana e, se qualcuno ha voglia di aggiungere qualcosa (tra un giorno, un mese, un anno), lo leggerò sempre con piacere.