L'ultimo ululato - racconto breve


Autore Messaggio
cecco martino
«Segugio di Tindalos»
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Località: Aversa (CE)
MessaggioInviato: Gio, 20 Gen 2011 20:29    Oggetto: L'ultimo ululato - racconto breve   

Ancora un "ultimo" ma di genere diverso.

Non so quanto del sangue che mi imbratta dalla testa ai piedi sia mio e quanto delle altre figure inermi stese a terra. Ruoto lo sguardo intorno a me e vedo solo i corpi straziati dei miei compagni, unitamente a quelli dei nostri nemici.
E’ stata una carneficina, una vera e propria mattanza. So che dovrei farci l’abitudine, dopo tanti anni, dopo che ho giurato davanti alla Chiesa di difendere il genere umano da questo antico flagello senza fermarmi davanti a niente e a nessuno.
Pensavo di essere pronto ad affrontare questo momento, l’eventualità che questa guerra infinita coinvolgesse anche le persone a noi più care ci era stata prospettata fin dal primo giorno di addestramento… ma il trovarvisi di fronte è un’altra cosa. Quello steso a terra ai miei piedi, cui ho appena conficcato nel cuore un paletto di frassino, non è solo il corpo di un vampiro, è il corpo di Anna: mia sorella!
Chiudo gli occhi per il dolore che sento gravare il mio cuore, le lacrime prendono a scendermi come un torrente in piena trascinando con sé il sangue che ho sulle guance, fino a giungere sulle labbra dove il gesto automatico di umettare trasmette un gusto dolce e amarognolo ai miei sensi storditi.
Anche questo ci avevano ripetuto sempre: mai distrarsi ed accertarsi dell’eliminazione del proprio avversario prima di girare le spalle.
In una frazione di secondo lo sgomento lascia il posto al dolore lancinante provocato dagli artigli infissi nel mio collo, chiuso in una morsa ferrea. Cerco di liberarmi ma, una volta girato su me stesso, mi ritrovo il volto di mia sorella, che con l’altra mano si toglie il paletto di frassino dal petto e mentre il suo corpo assume le fattezze di un licantropo mi sibila le sue ultime parole – I licantropi si uccidono con l’argento, ma grazie per aver fatto il lavoro sporco per me. E mentre tutte le ossa del mio collo vanno in pezzi e la vita sfugge via, rintrona nelle mie orecchie l’ultimo ululato.
La miglior dicitura sulla mia lapide? Stavo bene, per stare meglio sto qua!
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