Titolo Originale: COLOUR FROM THE DARK
Regia: Ivan Zuccon
Interpreti: Debbie Rochon, Michael Segal, Marysia Kay, Gerry Shanahan, Eleanor James, Matteo Tosi, Alessandra Guerzoni, Emmet Scanlan
Durata: h 1.32
Nazionalità : Italia 2008
Genere: Horror
Il film è tratto dal racconto The Colour Out of Space (Il colore venuto dallo spazio) di H.P. Lovecraft
L’azione si svolge nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale. La location – suggestiva e tetra al punto giusto – è uno sperduto casolare di campagna. Pietro e Lucia sono due poveri contadini che vivono del lavoro nei campi, insieme ad Alice, sorella sordomuta e handicappata di Lucia. Pietro soffre per una malformazione al piede, zoppica vistosamente, ma è un uomo robusto e manda avanti tutto il lavoro, Lucia si dedica alla casa e alla sorella. Un giorno, mentre Alice prende l’acqua dal pozzo, accade un evento incredibile. Il secchio resta impigliato sul fondo e quando Pietro lo libera sembra venir fuori una luce aliena dalle profondità della terra. Da quel momento succedono eventi straordinari e terrificanti che coinvolgono Pietro e il resto della sua famiglia.
Pellicola davvero interessante e d'atmosfera, l'ultimo lavoro di Ivan Zuccon. Grazie ad un cast di tutto rispetto (Debbie Rochon, Marysia Kay, Eleanor James, etc.), ad una regia solida, ad una fotografia suggestiva e cupa e ad un'aria così sinistra e "lovecraftiana", il film riesce discretamente nel proprio intento. Gli effetti digitali non sono il massimo (e in alcuni casi stonano un po') ma, in compenso, il sangue scorre copioso e il make-up è degno di nota (Fiona Walsh fa un ottimo lavoro).
Questo film riesce dove 21 anni prima The Curse di David Keith (tratto dal medesimo racconto di H.P.Lovecraft) aveva toppato: non annoia, è visivamente potente, discretamente recitato e anche dal punto di vista orrorifico convince.
Sicuramente si tratta di un film a budget ridotto, ma Zuccon si conferma (nuovamente) un regista assai valido e meritevole di attenzioni (speriamo che qui in Italia si stiano finalmente accorgendo di lui), in un panorama che nel Belpaese risulta molto fiacco (salvo altre rare eccezioni, come Bianchini e, ultimamente, Zampaglione). Ben vengano prodotti di questo tipo (dispiace che il film sia recitato in inglese, l'italiano avrebbe sicuramente giovato maggiormente alla causa), frutto dell'impegno e della fatica di registi indie (Zuccon ne è un esempio lampante), in grado di fare film ricchi di passione e, in questo caso, qualità .
Il regista ferrarese sta migliorando pellicola dopo pellicola, donando ai propri film una personalità sempre meglio delineata, e dimostrando una maturazione artistica davvero notevole. Se solo qualche produttore gli mettesse a disposizione un budget più consistente, allora non avrebbe nulla da invidiare a molti affermati registi di genere.
Voto 7.5