Sono solo , la strada che si inerpica verso la Città alta sembra perdersi in una malinconica penombra. Non vedo mai il sole eppure la luce talvolta abita queste vie che sembrano non condurre a niente,mentre le foglie avvizzite agitano una misteriosa melodia nell'allegoria della loro caduta .
Ho perso il mio nome quando la Città e' andata perduta. I miei ricordi sono tenui ed essenziali ed il mio corpo a volte compie piccoli e strani miracoli. Nel mio pellegrinaggio ho trovato solo due "prodigi" ma il terzo e' quello sostanziale,considerato leggenda dai miei simili.Abito le "Confinagre" da quando sono piccolo ed ho imparato molto da loro. La mia istruzione si puo dire e' inanellata da simbologie e metafore,perché questa terra e' strutturata così,non e' facile quindi sopravvivervi.

1- parte "Vedere la propria immagine allo specchio salutarla come se fosse il Maestro".

Il vecchio agita un bastone nell'aria, le ombre sembrano raccogliersi attorno a lui e' un senza nome,un Maestro. Lo guardo da dietro un angolo, non capita spesso di poterli osservare quando maneggiano il Kasthis. I vulturiani si stanno approssimando come richiamati dai segni aerei del vecchio. Un tempo erano uomini, prima della "Caduta".
Il terzo "Prodigio" mi sta ossessionando, ma solo con l'aiuto di questo relitto umano potrò pensare di avvicinarmici.
Scende il crepuscolo....

Entro, la stanza e' piccola e una parte ne e' ingoiata dall'oscurità che la circonda. Sulle mensole diversi carillon e bambole in vestiti di foggia antica. So che e' qui. Il terzo prodigio. Lo sento.
Le pareti portavano i "segni", la strada che mi ha condotto fino qui ha visto più volte l'apparizione della "Pulcra". La dolce visione che accompagna le ombre. Questo mi ha convinto circa la mia "giustezza".
Ora vediamo se la mia anima e' pronta per conferire.
Il vecchio fuori dall'edificio e' in silenzio. Il bastone posato a terra su di un drappo rosso. La Città e' cambiata quel giorno. Prima gli strani uccelli neri,poi quel profumo persistente e dolciastro di rose...
La gente ha smesso di ricordare ed ha insieme perso il proprio passato e la garanzia del futuro, sigillato nel proprio nome.
Solo alcuni hanno conservato memoria,ma questi come vuoti sarcofagi menano per le vie desolate e nelle periferie parlando lingue sconosciute ed insegnado un arte misteriosa e aliena alla loro stessa coscienza.

continua...

e dopo?????
continua, continua, continua!
pssssst : un'arte, con l'apostrofo
bello, mi piace. Tolkeniano?

Grazie, ma davvero??!!
si la punteggiatura ha volte mi fa strani scherzi.
Potrebbe essere un dark-fantasy, forse.(in realtà ne ho una versione gia scritta e farei meglio a postare quella)
Anche il tuo e' bello, un po" forte",sai noi Arconti siamo un tantino puritani, ma ben scritto e' l'idea del gioco ,curiosa. Solo se non ti offendi secondo me hai stemperato con l'ironia finale quel senso di oscuro che hai abilmente intessuto nell'incipit. Aggettivi?, direi "Gotico",un gotico contemporaneo. Ti piace Clive Barker?.
Vedrai che ti apprezzeranno sei nelle corde giuste

continua...

La bimba e' lieve e dolce il suo messaggio, si muove come una spiga di grano, nel vento permeato dal profumo nauseante delle rose." Lui"la vede dalla finestra semi aperta. Si rassicura nel vedere quella "Imago" fragile,uno stelo che si spezza,una colomba in viaggio perenne nell'oscurità. Il vecchio sembra un idiota colpito da qualche morbo, si agita tracciando dei segni nel suolo, il cielo color antracite si mesce alle nuvole ricolme d'oro,la brezza stanca sfiora i loro visi. Visi muti.
Nella stanza, si muovono "cose" altrimenti inerti,nature morte perse da tempo. Lui ne avverte i "ricordi", di dolore, di gioia, di disprezzo. Sono altrettanti libri che gli parlano. Si concentra all'interno,abolendo le altre percezioni. Deve essere cieco al mondo,deve essere davvero in quella stanza. Sente il prodigio nella bocca, dapprima un sentore amaro,poi la sua lingua pare gonfiarsi leggermente come presa da un veleno gradevole.
Sbatte le ciglia e avverte una sereno distacco serpeggiargli lungo la spina dorsale. Allunga una mano dove dovrebbe esserci un antico armadio in legno d'ebano, e ne sfiora l' immaterialità. E' il prodigio. E' una" testa". Le lunghe dita ne saggiano la levigatezza, scorrono tremanti sulla fronte spaziosa e liscia come d'alabastro le palpebredel siimulacro vacillano al suo tocco.Le labbra carnosegli mormorano qualcosa di appena udibile. Una parola. Diviene pensoso,si allontana mentre la testa si reintegra nel buio, la sua densità si piega ad un altro volere,lasciando la sua mano abbandonata sopra la superficie legnosa del mobile.
Esce,la città lo aspetta, la sua Città che non ha un nome,proprio come lui...

continua

ahhh .... ma ti fai desiderare, eh?
mi piace. AH! Zimmer Bradley anche, molto d'atmosfera, ovattato ...
nn mi offendo affatto, l'ironia l'ho messa apposta ma dici ke è troppa?
scusami se è "forte" , ma era per i racconti erotici ...
aspetto la terza parte! bye
ps. spero che gli Arconti nn ce l'abbiano a male con me e mi scaccino ...
pss. ammetto la mia ignoranza ... nn ho mai letto nulla di CB ... consigli?

Di Clive Barker e' carino "Cabal". Oppure "il mondo in un tappeto" .
Posterai altri racconti?
sono curioso.
Speriamo sopratutto per té che si aggiungano altri lettori. Se vedi errori di punteggiatura indicameli pure, in questo sono un pò tentennante.
non mi permetto di criticare il tuo racconto,era solo una mia considerazione... del resto e' autoconclusivo ed efficace,il finale ad effetto e' sempre un classico

ciao ti ho scritto anche di là.
grazie x i titoli, li leggerò

per ora nn ho nulla di questo genere nel calderone, ma mi piacerebbe postare altri racconti. tu continua col tuo, eh?
non voglio certo fare la proffia d'italiano, mi son permessa perchè è più bello leggere se nn ci sono errori, ma la mia è pura buona fede! )
e poi le tue nn erano critiche mal disposte, per questo racconto mi hanno detto che invoglio ad andare nei cimiteri e ti lasci pensare al resto ... fai tu!
ma ti pare? saluti!!!!!

Non ti preoccupare,non le ho prese come critiche, anzi se noti degli errori segnalameli ,io a volte sono distratto e poi essendo un sognatore, a scuola ho sempre trascurato la matematica e l'ortografia.
Compenso con un"immaginazione abbastanza fervida. Almeno spero.
Il tuo racconto e' un equilibrio perfetto tra eros e thanatos nel suo genere e' ben costruito, davvero!
Appena riesco a rintracciare la bozza del racconto lo riedito in una nuova veste. Poi di pronto ho qualche racconto breve e le Cronache di Paradise Hammer che però vorrei conservare perché l'altromondo editore era interessata a pubblicarlo anche se con un piccolo contributo a mie spese

Mi avrebbe fatto piacere leggere qualcos'altro di tuo per capire meglio il tuo stile e le tue tematiche.

"Che la forza sia con te!!"

in bocca al drago x il tuo libro!!!!!!!
faccio il tifo x te, ma fammi sapere, eh?
anch'io ho una immaginazione piuttosto sviluppata ... a volte la gente mi parla e io penso a delle storie da costruirci sopra ...
adesso sono presa con altri due racconti ma appena riesco separo gli elementi e scrivo qlchecosa, intanto aspetto i tuoi!!

Il Museo e' reso cupo dal gioco di luci di una falce lunare dagli orli sanguigni. Nelle vetrate riflessi di laghi infernali interrotti dai tenui bagliori prodotti dal raro passagio di un veicolo notturno.Scratch vive per strada, senza un nome ,senza ricordi attendibili, si nutre delle cose che trova nei negozi abbandonati,dorme in angoli tiepidi al riparo di un cielo turbolento e incomprensibile. Appena entrato nella stanza si accorge del mobile, un armadio di legno scuro. Si avvicina in cerca di qualcosa,mentre attorno le ombre si radunano come un'orda bambini capricciosi.Senza prestar ascolto ai sussurri di cui e' satura la stanza, afferra il pomello dell'anta ed apre l'armadio d'ebano nero.Si gratta la barba di alcuni giorni e spinge violentemente il portello producendo un'esplosione di polvere. Alcune bambole cadono al suolo frantumandosi, due occhi di un azzurro vitreo rotolano ai suoi piedi muniti di anfibi e sembrano guardarlo con disprezzo ed alterigia. Afferra il cellulare e digita nervosamente un numero breve,la linea e' distrubata come sempre dopo le "perturbazioni".
" Karl mi senti...?...niente ancora ,forse e' passato di quì il "Nativo"ma siamo arrivati tardi,c...zo!". L'altro sembra rasicurarlo,mormora qualcosa in un tono sommesso e professionale, la voce sembra essere lontana,davvero remota.Scratch si calma chiude la telefonata ed afferrafrugandosi nelle tasche un piccolo registratore ."La stanza del guardiano del Museo si ìpresenta abbandonata da tempo,la polvere ha messo radici, non c'é nulla di "vitale"ne documenti di alcun interesse. solo delle bambole e un armadio vuotoma e' difficile risalire al propietario di tali " oggetti" unico indizio di un "transito" delle impronte di piedi nudi, "pochi passi" du etre forse...poi svanito. Si guarda attorno smarrito e con un filo di voce aggiunge" a Questo punto decadono anche le ipotesi circa di documenti di Tucson".

ok, va bene, ma mi spiazzi. Credevo fosse ambientato in un mondo fantastico, irreale ... e poi invece c'è un cellulare? Quindi il Museo è un luogo contemporaneo sprovvisto di custode ...? e la bimba? ?Imago che fine ha fatto? è una bambola dell' armadio?
Fammi sapere!!!!

Ho pensato che la creatura uscita dalla porticina del Maniero ti avesse "preso"...

Il racconto vorrei rieditarlo perché l'ho postato da cani,veramente...)
Narra le vicende di una Città il cui nome e' sparito dalla memoria dei suoi abitanti. Descrivo una telefonata al cellulare perché e' un mondo oscillante tra due dimensioni. Una normale e l'altra altamente simbolica.A volte si incrociano e lasciano dei segni reciproci.I "nativi" sono coloro che dimorano nella fase oscillante della Città. Gli altri(non e' una citazione di Lost) crecano di stabilire un contatto con i superstiti. I nativi hanno sopranominato i territori di confine (Confinagre)e vivono nuove tradizioni e nuovi Dei sotto un cielo" perturbato" e "malato di un bizzarro male".
La bimba," Imago" e' una Pulcra,un'essere intermedio tra le due realtà...
continuerò a scrivere...

AH, occhei tutto chiaro ... e che mi ero persa scusa!
e' molto interessante e anche la trama, con questi colpi di scena buttati qua e là ...
forse così si perde un po' ed è un peccato, e poi non sapevo che fine avesse fatto l'Imago che a questo punto è il collegamento fra le due realtà, giusto?
sì, scrivi ancora se ti va! ciao
l'essere stava per acchiapparmi ma son riuscita a fuggire dalle sue lorde manacce ... poi ha mandato il gobbetto sui pattini credo per mandarmi a cercare ... non dirgli che mi hai visto, eh??????

sono GHOUL yuppyyyyyyyyy!!!!!