Ho controllato frettolosamente ma mi è sembrato che non ci sia ancora una discussione riguardante l'indagatore dell'incubo.
Che ne pensate allora del brunetto investigatore londinese?
Ultimamente ho intensificato gli acquisti, ancora molti albi mi mancano, ma per adesso mi accontento di recuperare con le ristampe. E' una lettura rilassante e le sceneggiature sono interessanti e difficilmente banali. Ormai per me l'appuntamento mensile con Dylan è d'obbligo.

Hai ragione, ultimamente il fumetto non brilla più di tanto, ma bisogna riconoscere che questo deriva più che altro da un rammollimento complessivo, dato che gli sceneggiatori via via che passano gli albi sono sempre diversi. Purtroppo ci sono periodi di magra che riguardano il collettivo piuttosto che il singolo.
Non ti nascondo che con speciali, giganti e cose varie il più delle volte mi confondo.. e a volte evito anche di prenderli! Questa estate ho preso il color fest dato che c'era una storia della Barbato, ricordo che non mi è dispiaciuto affatto. Il guaio è che alla sceneggiatura ci lavorano una, massimo due persone, purtroppo non si può sempre essere originali al massimo, ecco perchè alcuni sceneggiatori si fanno vedere meno spesso di altri..

Continuo a seguirlo imperterrito ogni mese, qualche chicca riescono ancora a sfornarla.
Acquisto anche la Grande Ristampa, avendo rivenduto tutta la mia vecchia collezione...
Ieri sera ho letto l'ultimo racconto del Color Fest n° 2. A parte per le tavole di Stano (il mio disegnatore dylandoghiano preferito), il primo numero mi era piaciuto molto di più ("Fuori Tempo Massimo" ci ha regalato un boogeyman indimenticabile: Axel Neil! ).

Io mi son stufato e ho venduto tutto, ho solo tenuto "Partita con la morte" che è il mio numero preferito in assoluto! Ora mi dedico solo più alla lettura di libri...

Poi per carità, capisco benissimo che è difficilissimo trovare sempre storie originali e interessanti, però la BOnelli ormai punta più sulla quantità che sulla qualità (per quanto riguarda Dylan, le altre serie non le conosco)

mi sembra di essermi fermato un pò dopo il 100, le storie non mi appassionavano più... E dire che lo seguivo dal 1° numero (che ho scoperto leggendo Martin Mystere). Comunque ne conservo piacevoli ricordi, tra i miei numeri preferiti c'è naturalmente il 1° e il n.18 Cagliostro!

Leggo dyd dalla bellezza di 22 anni...cioè dal 86 (avevo sei anni)! e ne sono dipendente, sono consapevole che la qualità degli albi è un po' calata ma per me leggere dyd è una piccola evasione dalla realtà e guai a chi me la tocca! Conservo gelosamente la mia collezione, compro tutte le uscite tranne i maxi ( mi sembra che si chiamano cosi) quelli disegnati da montanari e grassani che proprio non mi piacciono sono confusionari e non mi dicono niente!

Questo mese c'è in edicola "il modulo A38", firmato da una new entry della serie regolare di DYD, si tratta di Roberto Recchioni, il Rrobe nazionale, artefice della sceneggiatura.
New entry in senso lato, Recchioni ci aveva regalato una storia dylaniata nel Color Fest numero 1 lo scorso anno.

Dylan è quasi un fratello per me. Nonostante il calo qualitativo delle storie non posso fare a meno di continuare a leggerlo.
L'assenza della Barbato si è sentita. A parte Sclavi è stata l'unica a tentare di rinnovare il personaggio di Dylan anche se per alcuni aspetti la cosa non mi aggradava (ad es. il Dylan giustizialista di "Nebbia") e a proporre storie di un certo spessore (Oltre quella porta, La scelta e Lo specchio dell'anima sono, imho, tra i migliori albi di Dylan).