I vampiri e il loro fascino


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Autore Messaggio
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Lun, 03 Gen 2011 13:27    Oggetto: I vampiri e il loro fascino   

Vorrei porre l'attenzione su un punto toccato dalla nostra Irene Vanni nella sua recente intervista al blog Diario di pensieri persi (disponibile qui in versione integrale)

Citazione:
3. Secondo te qual è il motivo del successo letterario e cinematografico del vampiro? Cosa affascina il grande pubblico di questa figura soprannaturale?
È vivo ma morto, seducente ma mostruoso, si muove nella notte e non puoi averlo di giorno, aggredisce ma è per nutrirsi, conosce segreti che solo chi è morto e vive in un’altra dimensione può comprendere, ma lui è qui, e potremmo parlarci (seppure nella fantasia) di ciò che per noi è inarrivabile. È un essere bello e irraggiungibile che unisce le fascinazioni della morte, del mistero e dell’oscurità a quelle erotiche. Non ci sono mode o periodi in cui i vampiri vengono seguiti più che in altri, cambiano le caratteristiche da generazione in generazione, al passo con i tempi, ma un cocktail del genere affascinerà sempre l’uomo, proprio per la sua natura di essere umano, con i limiti che a questa conseguono.


Voi cosa ne pensate? C'è qualcosa del vampiro che vi attrae particolarmente? Se sì, cosa? Ha qualcosa di particolare rispetto agli altri personaggi classici dell'immaginario orrorifico? Qual'è secondo voi il motivo del recente successo della nuova figura tra il grande pubblico?

Infine, quali sono i contenuti mentali cui il vampiro può essere associato? Ovvero, ammesso che il cinema horror sia la metafora di qualcosa in qualche modo reale, qual'è il simbolismo intimo da cui trae origine la figura del vampiro?

A voi la parola.
Alberto Alamia

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Valeria Nitto
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MessaggioInviato: Lun, 03 Gen 2011 20:50    Oggetto:   

il vampiro ha sempre affascinato, in quanto figura misteriosa ma ultimamente c'è stato un boom...
L'hanno preso, tolto da un castello disperso nella Transilvania e integrato nella società umana. Ciò lo rende così vicino a noi ma lontano al tempo stesso, essendo morto. Rappresenta il proibito e, appunto per questo, irresistibile.
Undertaker777
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MessaggioInviato: Lun, 03 Gen 2011 20:57    Oggetto: Re: I vampiri e il loro fascino   

Citazione:

È vivo ma morto, seducente ma mostruoso, si muove nella notte e non puoi averlo di giorno, aggredisce ma è per nutrirsi


Peccato che i nuovi vampiri (?) puoi averli anche di giorno, sono vegetariani e assomigliano a degli emo... Confused
Irene Vanni
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MessaggioInviato: Mar, 04 Gen 2011 10:41    Oggetto:   

Be', c'è a chi piacciono anche i nuovi vampiri. Come ho specificato oltre nell'intervista: "I vampiri sanguinari ci sono ancora, ce ne sono diverse tipologie, e non posso dire di amarne una in particolare, perché dipende dalla caratterizzazione del personaggio. Se un autore è bravo a caratterizzare un vampiro ‘buono’, quel personaggio piacerà a me come a molti altri lettori, se un autore viceversa elabora un vampiro banale, scontato, bidimensionale e già rivisto migliaia di volte, per quanto ‘cattivo’, mi annoierà." Wink
Undertaker777
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MessaggioInviato: Mar, 04 Gen 2011 15:25    Oggetto:   

Irene Vanni ha scritto:
Be', c'è a chi piacciono anche i nuovi vampiri.


Se è per questo c'è anche gente a cui piacciono i film di Vacanze di Natale, comunque non volevo assolutamente essere polemico sulla tua intervista, era solo una mia considerazione generale...
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Mar, 04 Gen 2011 16:38    Oggetto:   

Rimanderei il discorso sul recente boom mediatico del vampiro a un secondo momento della discussione. Prima vorrei ci focalizzassimo su ciò che differenzia il vampiro dagli altri personaggi dell'immaginario horror classico.

Il carattere "misterioso" è direi una costante. Non esiste un personaggio dell'horror che non abbia tale caratteristica. Direi che anzi, è un requisito fondamentale per un personaggio essere misterioso per far parte di tale immaginario.

Lo stesso vale per il carattere "vivo/morto". Questo forse non è un requisito essenziale, ma quasi. La relazione tra eros e thanatos d'altronde fu trattata da Edmund Burke nella sua "Inchiesta sul bello e il sublime". Il dubbio sulla natura delle cose è uno di quegli elementi che Freud ha utilizzato per descrivere il suo Unheimlich, in un saggio in cui Freud stesso riprendeva Jentsch. Insomma anche questo un carattere generico, che sa rendere fascinosi personaggi quali gli automi.

Il termine "seducente" credo sia quello più caratteristico fin'ora emerso. Il vampiro a mio avviso ha una particolare carica erotico/sensuale rispetto alla maggior parte dei personaggi orrorifici. Qui però cedo nuovamente a voi la parola.
Alberto Alamia

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Valeria Nitto
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MessaggioInviato: Mer, 05 Gen 2011 13:32    Oggetto:   

che può provare emozioni?
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Mer, 05 Gen 2011 18:03    Oggetto:   

Mah, non saprei... l'emotività non mi sembra un elemento chiave del personaggio. Non credo sia difficile immaginare un vampiro privo di emozioni. D'altronde, è un personaggio originario dell'Europa orientale... lo stereotipo del vampiro lo definirei freddino dal punto di vista affettivo... no?

Altre idee?
Alberto Alamia

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Univers
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MessaggioInviato: Dom, 09 Gen 2011 14:28    Oggetto:   

Potrebbe essere che il character del vampiro nella scena horror sia una creatura che viola uno dei limiti umani, o forse due: l'immortalità e la fame del sangue. Questo lo rende una figura venerabile appunto perchè altamente proibita.
Il sovrannaturale comprende il colore generale e l'accento, vale a dire intensità, sonorità, limpidezza, capacità di vibrazione, profondità e risonanza nello spazio e nel tempo.
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Dom, 09 Gen 2011 23:17    Oggetto:   

Scusate ma credo che il contradditorio sia l'anima del discorso fiosofico, e in questo momento mi sto divertendo a fare la parte che contraddice, nonostante io non abbia assolutamente la risposta al quesito, se non in maniera piuttosto vaga.

È vero, il vampiro è immortale, ma anche l'immortalità non è una caratteristica peculiare. Inoltre ricordiamoci che la sua immortalità ha un carattere in qualche modo peculiare, ma che serve a connotarlo in una particolare categoria di mostri orrorifici: il vampiro è immortale perché in realtà e già morto. Per tale motivo rientra nella categoria dei non-morti, di cui fanno parte anche gli zombie e i fantasmi per esempio.

Il succhiare il sangue non gli dà ancora alcun valore aggiunto. Zombie (tra i non-morti) e cannibali (per citare qualcun altro) sanno fare di meglio: mordono e straziano le carni. Anche le zanzare succhiano il sangue, eppure non fanno molta paura.

Il senso per il senso del proibito siamo un po' fuori strada: tutte le figure horror hanno qualcosa di misterioso, che li rende desiderabili e irraggiungibili allo stesso tempo. È una cosa che sta alla base del saper incutere paura e orrore.

Quello che chiedo è: dando per scontati quei caratteri che connotano come stereotipo horror il vampiro, cosa lo rende particolare rispetto agli altri "mostri"?

È un giochino che si può fare con tutte le creature del nostro immaginario ma, come potete vedere, tutt'altro che facile.

Proseguiamo, tenendo presente ciò che è stato citato ed escluso:
-immortalità e fame di sangue
-emotività
-essere vivo ma morto
-proibito

ciò che sembra essere peculiare:
-sensualità

Queste esclusioni/inclusioni non sono definitive. Chi la pensa diversamente è invitato a esprimere la sua opinione.
Alberto Alamia

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Valeria Nitto
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MessaggioInviato: Lun, 10 Gen 2011 09:47    Oggetto:   

è un quesito molto interessante ma appunto, come dici tu, non facile...
continuo a pensare
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Lun, 10 Gen 2011 19:45    Oggetto:   

Provo a cominciare a esprimere qualche idea che mi sono fatto.

Comincio da quello che ho preso come punto fisso (almeno per il momento) ovvero la sensualità. Mi sono chiesto: cosa del vampiro è particolarmente sensuale rispetto agli altri mostri e, in particolare, rispetto agli altri non-morti? La prima risposta che mi è venuta in mente (in parte correlata al "succhia il sangue" che però risulta troppo generico) è i suo modo di attaccare le sue vittime: il morso. Lo stereotipo del morso del vampiro, se ci pensate, ha qualcosa di particolare rispetto a quello di uno zombie o la coltellata di un assassino, ovvero viene dato in condizioni ben precise: sul collo mentre la vittima dorme. Essendo il collo una zona altamente erogena e il sonno (e il letto) due elementi strettamente collegati col "romanticismo", ecco che in parte si spiega, almeno in parte, questa sua sensualità. La vittima inoltre è in uno stato di incoscienza, ma, se ci pensate, è un'incoscienza beata, tranquilla e serena. Se provate, inoltre, a pensare al vampiro che morde la sua vittima noterete quasi la sovrapposizione con l'immagine del principe che bacia la bella addormentata.

L'unione tra mondo fiabesco/romantico con quello dell'orrore e del misterioso è credo uno dei principali fattori che rende sublime (in senso "Burkiano") la figura del vampiro. Esso fa paura perché rievoca in senso metaforico una delle paure più intime del soggetto: quella che la persona amata possa tradire nel momento in cui ci si è abbandonati ad essa.

Ma non è questa la sola caratteristica. Io penso ce ne sia almeno un'altra.
Alberto Alamia

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Valeria Nitto
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MessaggioInviato: Mar, 11 Gen 2011 12:41    Oggetto:   

potrebbe essere tutto riconducibile a qualcosa di più... profondo. Paura dell'oscurità ma anche una grande voglia di assaporarne il contenuto. Di fuggire dalle imposizioni che la società implica e inoltrarsi in un altro mondo, nel regno del vampiro. E poiché quest'ultimo è la figura che più incarna l'eros, la preferiamo a tutte le altre.
Per loro possono esistere delle "regole" ma, il più delle volte, le infrangono e agiscono senza limiti.
Mormegil Darkblade
«Dark Samurai» Dark Samurai
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MessaggioInviato: Mar, 11 Gen 2011 20:19    Oggetto:   

La "paura dell'oscurità" non mi convince per la stessa genericità che mi ha portato a escluder la maggior parte delle caratteristiche già escluse...

Più interessante la questione sul "fuggire dalle regole della società". Qui ci siamo di più. Il vampiro è un solitario (gli zombie si muovono in massa), rifugge la società, se ne isola guardando l'essere umano con un atteggiamento di superiorità. Lui non è che può avere regole. Piuttosto, consapevole della sua natura e del suo potere, si ritiene al di sopra di qualsiasi regola o legge umana. È al di sopra dei sentimenti, che spesso giudica con disprezzo, come se fossero debolezze.

Qualcuno potrà dire che anche i fantasmi sono solitari. Ma i fantasmi non hanno il suo potere, sono isolati contro qualsiasi loro volontà. Sono intangibili e spesso guardano agli umani con un po' di invidia, come se volessero tornare vivi visto che sono morti ma non sono riusciti a raggiungere l'aldilà. Ma soprattutto mancano di quella caratteristica che dicevo essermi venuta in mente.

Il vampiro è una creatura colta e intelligente. Fa della sua intelligenza fredda e distaccata parte integrante del suo potere. È consapevole di questa sua dote e ne va orgoglioso, facendone motivo ulteriore di disprezzo nei confronti della stupida razza umana. Questo lo contrappone in maniera forte con zombie e fantasmi, creature prive del tutto o quasi di qualsiasi forma intellettiva.

Così il vampiro rappresenta l'oscurità, ma in particolare l'oscurità di un sapere superiore, incarnata in una creatura in grado di affascinare. Un sapere pericoloso, un po' come il frutto morso da Eva (notare anche qui l'analogia), quel sapere che illude di rendere immortali, ma che, se raggiunto, condanna alla sofferenza eterna.

P.S.: "la preferiamo alle altre" non funziona. Non stiamo cercando di dimostrare che c'è in qualche modo una preferenza verso il vampiro, anche perché queste sono questioni di gusto personale. Stiamo cercando di capire cos'ha il vampiro di diverso, non di "superiore" nel fare paura. Ogni creatura ha il suo modo di fare paura, argomento che affronteremo, spero, più avanti in una sede appropriata. Smile
Alberto Alamia

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MessaggioInviato: Mer, 12 Gen 2011 10:03    Oggetto:   

per lo meno mi sono avvicinata a qualcosa Wink
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