Ciao a tutti e benritrovati, è il primo forum su cui posto dopo il rientro e la grande abbuffata torinese
Beh, che dire, a parte il piacere di conoscere Undertaker e scambiare due chiacchiere con lui (peccato che non sei riuscito a fatti "autografare" da Coppola) il festival è stato pieno di visioni interessanti! Non so se voi avete seguito tutto il casino scoppiato negli ultimi anni, comunque c'era un tempo in cui il TFF era veramente una festa piena di visioni interessanti e spesso estreme, con retrospettive dedicate ad autentiche divinità come JOHN CARPENTER, GEORGE ROMERO, WALTER HILL eccetera. Poi sono arrivati i politici che hanno deciso di fare del festival una vetrina mediatica e chi ci hanno messo come direttore? Nanni Moretti! Come chiedere al Papa di fare il direttore del Festival sul cinema Gay praticamente! Infatti i due anni passati sono stati una cosa tremenda, due anni fa non andai proprio, l'anno scorso fu sofferenza pura, nonostante l'exploit di
Lasciami entrare.
Quest'anno Moretti se ne è andato ed è subentrato Gianni Amelio: risultato? Il festival è tornato a proporre visioni estreme! Certo, non è un autentico ritorno al passato, ma i segni per un bilanciamento fra le esigenze "mediatiche" e quelle cinefile ormai è più evidente (e giusto).
Avremo modo di discuterne, comnunque iniziate a segnarvi questi tre titoli (se ci sono discussioni aperte mi scuso, ho provato a fare una verifica veloce, ma non ho trovato nulla):
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Kinatay, di Brillante Mendoza (2009). Film filippino che è una vera mazzata allo stomaco! Un aspirante poliziotto viene cooptato dai suoi colleghi per una missione notturna che diventerà un incubo (potrei anche dirvelo perché comunque a vederlo colpisce lo stesso, ma per non infastidire chi odia gli spoiler taccio). Non uscirà mai, ma cercatelo. Mia personale palma d'oro del festival.
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Pontypooldi Bruce McDonald (2009). Questo è canadese ed è una delle cose più STRANE mai viste. Tutto ambientato in una stazione radiofonica dove speaker e tecnici diventano testimoni di un caso di infezione collettiva. Immaginate
La notte dei morti viventi raccontato come
La guerra dei mondi di Orson Welles (il programma radiofonico degli anni Trenta, avete presente?). Ma la cosa più bella è COME si propaga il virus, è qui che si entra nel delirio assoluto. E non vi rivelo niente, comunque penso che il 90% degli spettatori lo odieranno, gli altri rimarranno sorpresi, che è una cosa buona.
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The Loved Ones, di Sean Byrne. L'Australia torna all'horror con un altro film bizzarro. La sfigata della scuola invita un ragazzo al ballo di fine anno. Lui risponde di no e lei che fa? Lo rapisce e lo tortura! Praticamente Carrie che si vendica, ma senza il paranormale, per un film pieno di risate e violenza! Molto godibile.
A margine segnalo anche
Van Diemen's Land, di Jonathan aus der Heide, che non mi è piaciuto, ma ha destato un certo interesse. Ispirato a una storia vera su alcuni prigionieri in fuga nella Tasmania dell'Ottocento e che rimasti senza cibo si danno al cannibalismo. Girato bene, ma estremamente lineare e senza tanti guizzi.
Invece non è horror, ma da riscoprire tutto è l'ottimo regista danese
Nicolas Winding Refn, di cui è stata proposta una personale, con la trilogia di
Pusher,
Bleeder (pieno di citazioni horror) e l'ultimo
Valhalla Rising che è una vera visione mistica e violenta!
Insomma, il cinema è vivo e vegeto e l'horror pure, poi dite che non ho ragione a incazzarmi che si parla solo dei remake!