Death Magnetic


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HorrorMagazine
Dagon
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MessaggioInviato: Ven, 12 Set 2008 09:59    Oggetto: Death Magnetic   

Death Magnetic



Leggi la recensione.
MessaggioInviato: Ven, 12 Set 2008 09:59    Oggetto: Re: Death Magnetic   

Bentornati Horsemen!
MessaggioInviato: Ven, 12 Set 2008 22:53    Oggetto: Re: Death Magnetic   

condivido in pieno il tuo articolo! ti ho dato 4 su 5 pechè se no dopo ti monti la testa.... ah ah! scherzo, sicuramente un buon disco non un capolavoro nè tantomeno una m..a totale come purtroppo ho letto in giro cmq w i metallica nel bene o nel male!!!!!
Irene Vanni
Degustatrice di Sangue Degustatrice di Sangue
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MessaggioInviato: Sab, 13 Set 2008 08:12    Oggetto:   

Ma figurati, tanto io mi monto la testa anche se me ne dai una Cool Laughing
The Perez
Il chirurgo Il chirurgo
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MessaggioInviato: Dom, 14 Set 2008 02:45    Oggetto:   

Brava Irene, una recenione onesta Wink !!!!

Seguo i Metallica da 15 anni circa, da quando sentii per la prima volta EnterSandman al Freddy mercury tribute: da alora me ne innamorai vivendo (e patendo però) il loro periodo di crisi artistica più controverso.
Questo ritorno è pura manna per i fans della prim'ora, il voo resta soggettivo: per molti potrebbe essere un 5 o un 3, la cosa non ha importanza, ciò che più conta credo sia il voler dimostrare a chiunque di avere ancora idee e voglia di rimettersi in gioco puntando al comporre la musica che da sempre li contrddistingue.
"Death Magnetic" è un album Metallica al 100%, sincero e diretto: io di questo ne godo enormemente (....finalmente....)
Irene Vanni
Degustatrice di Sangue Degustatrice di Sangue
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MessaggioInviato: Dom, 14 Set 2008 08:05    Oggetto:   

Pare anche, per una buona volta, stia mettendo d'accordo vecchi fans, nuovi fans, critici, giornalisti, parenti dei Metallica e via discorrendo Very Happy
Grazie per aver letto e commentato, Perez Smile
(danZ Z)
Ospite

MessaggioInviato: Mar, 16 Set 2008 21:35    Oggetto: Re: Death Magnetic   

...mmm ho ascoltato e riascoltato death magnetic...solo per il nome ,se fosse stato un gruppo esordiente non sarei arrivato alla fine...
purtroppo non mi garba..a sentirlo mi sembra di risentirmi quando da ragazzino cercavo di fare pezzi alla tallica..naturalmente senza la stessa classe..poi unforgiven 3 e' un offesa ..incredibile ascoltandolo ho rimpianto load,almeno li c era un minimo di melodia e gusto..
la cosa che davvero mi da fastidio e' il mixaggio dell album..imbarazzante..il basso non si sente..che l hanno preso a fare il nuovo bassista... il mixaggio di master of puppets e' di gran lunga superiore dove ogni strumento ha il suo spazio sonoro..forse e' voluto per ricordare il sound di and justice for all..ma li almeno c erano buone canzoni a bilanciare un pessimo suono..


hola
MessaggioInviato: Ven, 19 Set 2008 12:30    Oggetto: Re: Death Magnetic   

Ragazzi avete notato che da ride the lightning in poi ogni traccia numero 4 di tutti gli album dei metallica è qualcosa in stile ballad?
Perchè?
Ride the lightning-Fade to black;
Master of Puppets-Welcome home;
And jusitce for all-One;
Black Album-Unforgiven;
Load-Until it sleeps;
ReLoad-Unforgiven II;
Garage Inc.-Turn the page;
St.Anger (stendiamo velo pietoso);
Death Magentic-The day that never comes!

Mi è venuto in mente questa cosa ascoltando Death magnetic...e così propongo questa curiosità a tutti i Tallica fan!
Irene Vanni
Degustatrice di Sangue Degustatrice di Sangue
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MessaggioInviato: Ven, 19 Set 2008 13:41    Oggetto:   

Be', non è una caratteristica solo dei Metallica, moltissimi album rock e metal sono caratterizzati così. Ci vogliono un paio di tracce potenti in apertura, per scaldare gli ascoltatori (o il pubblico in un concerto, per esempio) aggiungendo anche un terzo brano dall'andamento sostenuto, a un certo punto, ne occorre uno con valori ritmici dimezzati, in modo da creare varietà.
Pensa al dualismo timbrico degli album prog (elettrico - acustico), o addirittura alle suite multisezionate.
Sono tutti espedienti per non annoiare chi ascolta (o, talvolta, per dimostrare la propria bravura all'interno di diverse strutture).
Darklight
Cthulhu
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MessaggioInviato: Ven, 19 Set 2008 15:53    Oggetto:   

Non sono un fan sfegatato dei metallica, ma li ho ascoltati in passato, e sono conscio dei loro primi ottimi lavori seguiti dall'oblio artistico in cui si erano sprofondati. (St.Anger poi è qualcosa che anche chi non ascolta musica riconoscerebbe come mediocrità allo stato puro).

Con questo death magnetic i Metallica non sono di certo tornati ai "vecchi fasti" come alcuni hanno immediatamente gridato. Però trovo che come album sia buono. Di sicuro si sono risollevati con dignità e hanno dimostrato di riuscire a scrollarsi di dosso il passato e creare un album più che discreto.
Anche se il cantante ha una voce diversa, ma ritengo sia per il fatto che ormai è fisicamente disastrato. Rolling Eyes

Rimane il fatto che i metallica siano una band tanto importante quanto incredibilmente scostante, per vari motivi.
Winter is coming...
Capt. Rhodes
Shub-Niggurath
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MessaggioInviato: Ven, 19 Set 2008 16:18    Oggetto:   

Vi copio-incollo qui la mia recensione che ho scritto per un forum una settimana fa:

Sto ascoltando l’ultimo album dei Metallica mentre scrivo quanto state leggendo. Death Magnetic (d’ora in poi DM) l’ho ascoltato più o meno un centinaio di volte, soprattutto in macchina: penso di aver smorzato molto il mio entusiasmo iniziale per esprimere un giudizio obbiettivo.
Facciamo un piccolo riassunto della discesa artistica della band degli ultimi vent’ anni. Dal 1991 al 2003 avevano scelto di NON continuare a riproporre il “thash metal” che avevano contribuito a forgiare negli anni ’80 e sperimentare sonorità rock-country-psichedeliche: il cambio di rotta era necessario secondo i quattro musicisti per evitare di ripetere all’infinito soluzioni ultra-abusate e di cercare altri stimoli che potessero rendere interessante la loro carriera. Malgrado ogni disco dei Metallica abbia proposto sempre dei cambiamenti nello stile e nelle sonorità, la svolta più consistente si ha nel 1994 con Load e nel 97-98 con il gemello Re-Load, in cui ci fu un considerevole mutamento di immagine della band che la rendeva uguale a una qualsiasi band pop-rock: niente più maglietta e jeans strappate ma abiti cotonati e firmati, orecchini, eyeliner e altri particolari orribili immortalati dalle photosession di Ross Halfin. Arrivano i miliardi e il successo clamoroso in tutto il mondo ma la qualità della musica continua a calare vertiginosamente nascosta solo dalle cover di Garage-Inc e da S&M, il doppio live con l’orchestra sinfonica di San Francisco diretta dal compianto Michael Kamen. La caduta è dietro l’angolo e i primi sintomi si avvertono nel 2000: ecco che all’interno del gruppo si fa sentire il peso di un Jason Newsted giustamente interessato a suonare tutt’altro e con persone che non scrivano pezzi come King Nothing, i problemi della dipendenza dall’alcol di James Hetfield e i limiti tecnici di Kirk e Lars, sempre più svogliati e appagati. Il risultato è la dipartita dalla band di Newsted e il punto più basso della carriera della band di Frisco: St.Anger, un disco che rappresenta un tentativo di emulare l’immediatezza delle registrazioni amatoriali dei gruppi emergenti senza aver nessun’idea buona da sfruttare e dei difetti enormi in fase di songwriting. Canzoni piatte, lunghe, ripetitive, pensate male e suonate ancora peggio. Le poche cose interessanti non vengono sfruttate a dovere e si perdono in un caos insopportabile con la ciliegina sulla torta della mancanza degli assoli. Arriviamo ai giorni nostri con una pressione mediatica considerevole e i fan che aspettano la prossima mossa come un plotone d’esecuzione aspetta di far fuori un odioso dittatore. C’erano due opzioni nel futuro della band, dopo il disastro targato St.Anger. Un ritorno in grande stile oppure una caduta definitiva che nessuno, nemmeno se fosse tornato Cliff dall’oltretomba come zombie, avrebbe potuto evitare.

SO FAR...2008

La prima mossa che hanno fatto, fortunatamente l’anno azzeccata: Rick Rubin. Il leggendario produttore degli Slayer ha ricoperto un ruolo fondamentale in quello che si sente in DM, ha chiesto ai quattro cavalieri di immedesimarsi in una band emergente, di immaginare di essere in competizione con altre band e soprattutto di non aver paura di fare quello che sapevano fare bene negli anni '80 lasciando perdere l’ossessione di reinventarsi ad ogni album. Rubin ha costretto i quattro musicisti di riascoltare i quattro capolavori che hanno scritto l'ABC del metal ed è riuscito a riportare l'energia giusta nella musica del gruppo. Sebbene non fosse stato una presenza costante in sala di registrazione e arrivasse ogni tanto solo per vedere come procedevano i lavori ed esprimere la sua opinione sui nuovi pezzi, il ruolo nell’approccio alla musica dei Metallica è stato fondamentale. Certo che se anche i suoi collaboratori avessero svolto un altrettanto buon lavoro in fase di produzione tecnica dei suoni sarebbe stato un miracolo, ma ne parlerò più tardi. Ascoltando le 10 tracce da DM, è riconoscibile e palpabile la voglia di ritornare alle sonorità degli esordi. Il problema è che primo: la band non è agli esordi e quindi non ha l’ispirazione degli albori, secondo: le idee quando ci sono (e qui ce ne sono sicuramente) vanno trasformate con le giuste proporzioni ed entro certi limiti, senza uscire dalle righe, terzo: Kirk Hammeth dovrebbe andare a fare qualche corso di aggiornamento e riprendere in mano gli esercizi di permutazioni sulla tastiera, mentre Lars dovrebbe smettere di suonare e basta: farebbe un piacere a tutti.
Malgrado questo, Death Magnetic è il miglior album dei Metallica dopo il Black Album del 1991. Distante anni luce da quell’abominio che è St.Anger ( non che ci volesse chissà che cosa, non so se voi avete animali domestici. ma se ascoltate i suoni del vostro cane quando dorme o vomita fa delle melodie migliori di Frantic o Purify), tecnicamente superiore ai due Load, molto simile come sonorità a un compromesso tra And Justice For All e Black Album.

TRACKS, SONGS & OVERDRIVES

Le prime tre tracce valgono da sole l’acquisto o il download. L’opener That Was Just Your Life apre il disco all’insegna della brillante energia speed metal, con un riff non troppo eccezionale ma violento quanto basta per restare sorpresi, sebbene la canzone sia arrangiata bene e abbia delle notevoli potenzialità in fase ritmica non riesce a colpire l’ascoltatore quel pizzico in più per risultare ottima. Manca qualcosa nel cantato di Hetfield o nell’assolo di Kirk per “sbloccare l’obbiettivo”, però chiude in bellezza con una parte calma in cui James canta “slave becomes the master” prima della sfuriata finale. La seconda è molto meglio, The End of the Line ricorda maledettamente Creeping Death nel cantato e comincia con l’intro della The New Song che la band ha suonato qualche mese fa negli ultimi concerti prima di entrare in studio. Una delle canzoni migliori del disco e un bel riff hardcore che dona quell’energia genuina che mancava nei nuovi lavori in studio. Broken, Beat & Scarred è la terza, si tratta dell’esperimento più riuscito del disco nel legare il thrash metal degli esordi con il groove rock del Black Album, qui le liriche entrano in testa, soprattutto quel “what don’t kill ya make more strong”, peccato per il ritornello troppo caotico e impastato e una parte finale resa in velocità con poca testa e con poco modo. Sarebbe stato un ottimo mid-tempo come Sad But True ma i quattro si fanno un autogol imperdonabile: sembra che abbiano voluto velocizzare la track a tutti i costi rovinandole il fascino e le potenzialità.
La quarta traccia è il primo singolo scelto: The Day That Never Comes: se non fosse stato per quella parte centrale la canzone risulterebbe solo un copia-incolla di Fade to Black e di One senza avere il feeling triste della prima e l’energia tecnica della seconda. Sufficiente, con un buon inizio dove canti con piacere assieme a James ma con una parte finale tirata per le lunghe.
Arriviamo al capolavoro di Death Magnetic, All Nightmare Long, la quinta, la migliore, la più esaltante. Una canzone da pogare e basta, non vedo l’ora di sentirla dal vivo. Un riff speed metal strepitoso e dei cambi di tempo indovinati, un break di Kirk riuscito e una coda violentissima e frenetica in doppia cassa. Si salvano una buona volta anche l’assolo velocissimo di Kirk e le ritmiche di Ulrich. Una canzone strepitosa che diventerà una most wanted nei concerti live.
La sesta è Cyanide, già sentita al Reading Festival e in qualche altra occasione: si tratta dell’antitesi di Broken, Beat & Scarred: qui l’esperimento di unire gli anni ’80 con gli anni ’90 non funziona, non decolla. Carina solo la parte centrale grunge che spezza la monotonia della canzone. Uno dei passi falsi dell’album.
Sette. The Unforgiven III: si tratta indubbiamente di una semi ballad davvero notevole, bellissimo anche l’intro col piano che ricorda gli spaghetti-western motivati da Ennio Morricone. Con le prime due Unforgiven ha poco di cui spartire, se si fosse chiamata con un altro nome nessuno se ne sarebbe accorto e saremmo stati tutti più contenti. Imparagonabile alle prime due, ma comunque una gran bella canzone.
L’ottava, The Judas Kiss è quella più strana e sperimentale dell’album. Le ritmiche e qualche tempo dispari ricordano tantissimo And Justice For All, tanto da apparire quasi come una song qualunque estratta proprio dal capolavoro dell’87. Uno dei pregi in questa occasione è il ritornello molto riuscito in cui James canta “bow down, see your soul to me”. Ia parte finale però si poteva evitare perché ripete quello che di buono la prima traccia ha saputo offrire: le atmosfere calano e lasciano a James la frase di saggezza in pace per ripartire col ritornello: un difetto che rovina una canzone altrimenti eccellente.
La nona risponde al nome di Suicide & Redemption, un esperimento strumentale che riesce essere la canzone più inutile del disco, la peggiore proprio. Non è male la parte calma accompagnata dall’assolo di Kirk ma i suoi otto minuti stufano e basta. Poteva essere sostituita da una qualsiasi outtake visto che la sua presenza nelle 10 tracce rappresenta solo un insulto a perle quale Orion e The Call of Cthulu. Da dimenticare.
La decima e ultima traccia è My Apocalypse, un pezzo molto veloce che parte bene, prosegue ancora meglio con una melodia nelle lyrics che ricorda molto gli Slayer fino a perdersi un po’ nella fase centrale e risollevarsi solo parzialmente nell’ultima, velocissima parte. Sembra quasi un tentativo di riprendere chiusure immortali quali Damage Inc, o Metal Militia, ma il paragone è così severo quanto fuori posto. Non male, in ogni caso.

SO WHAT?!

Dopo aver ascoltato le dieci tracce si devono evidenziare alcuni difetti che rovinano in parte questo che potrebbe essere stato un ottimo album. La voce di James, massacrata dalla produzione, comincia a sentire il peso dell’età, le corde vocali non saranno robuste come quelle di Dickinson, forse meno resistenti allo screaming quindi si deve dare atto ad Hetfield di non aver superato la prova del ritorno alle tonalità che sposano le accordature standard. Peccato. Gli assoli di Kirk in linea generale sono validi, ma danno l’impressione di essere un’insieme delle solite note pentatoniche messe lì a caso e impastate col wah-wah. Alcune cose notevoli le fa ma restano sempre le stesse cose che continua a ripetere da anni.
Lars Ulrich resta e resterà un batterista mediocre, sa scrivere delle parti di batteria molto vicine alle ritmiche straordinarie di James ma l’impressione che fa un po’ a tutti è che picchia, picchia forte ma con poca testa e poca fantasia.
Robert Trujillo ha fatto una buona prestazione dimostrando un’ottima abilità sia nei pezzi veloci che nelle parti più calme. Con James è l’elemento tecnico più alto nella band e come con James, la produzione l’ha massacrato, pregiudicando così all’ascoltatore un ottimo lavoro.
In generale la band ha tirato fuori una grande performance alle sezioni ritmiche delle chitarre e del basso che passano in secondo piano per via degli evidenti limiti tecnici di Kirk e Lars. Alcune cose si potevano evitare tranquillamente, tipo la scelta di voler fare veloce a tutti i costi una grande canzone come Broken, Beat & Scarred e la scelta di inserire un brano strumentale piuttosto anonimo. Nei brevi video in studio che il sito ufficiale rilasciava a scadenza settimanale, c’era un pezzo molto interessante in cui James cantava “when the sun goes hellbound, and the moon goes resurrects the night” o qualcosa del genere, io avrei sostituito la strumentale con questa, anche se non l’ho sentita per intero.

THE PRODUCTION THAT NEVER COMES

Pollice verso, e qui mi incazzo. Voce di Hetfield in qualche frangente si fa fatica a sentire (si sentiva benissimo persino in St. Anger!), doppia cassa anonima, basso inesistente. Suona un po’ meglio della produzione scandalosa di Thompson di And Justice for All, ma dai tecnici che producono gli album degli Slayer mi sarei aspettato molta più attenzione e professionalità, Qui è anche colpa di Rick Rubin che forse doveva seguire più i tizi al mixer che i ragazzi in sala prove. Tuttora, dischi come il Black Album, Re-Load e Master of Puppets, continuano ad essere capolavori di produzione difficili da eguagliare.

THE END OF THE LINE

Se da un lato sono molto soddisfatto del ritorno a certe sonorità dei Metallica e dalla qualità delle canzoni, da un lato mi dispiace per i difetti evidenti che si sentono in DM che con un pò più di attenzione e testa si sarebbero potuti evitare. Considero Dm un album assolutamente valido ma non eccellente.
Qui si sprecano le domande che un ascoltatore può rivolgermi riguardo a DM.
E’ allo stesso livello dei primi 4 capolavori della band?
Assolutamente no, l’ispirazione che la band godeva in quel periodo non è lontanamente paragonabile a quella che ha partorito questo lavoro, inoltre in quei tempi c’era un genio come Cliff Burton.
DM è un album cento per cento thrash metal?
Ci sono alcuni pezzi che rientrano in questa categoria, molti altri mescolano l’esperienza con il rock sperimentato negli anni ’90; tutto sommato quello che sentirete nell’album è senza dubbio heavy, Nothing Else Matters e Mama Said non sono mai state così lontane.
Che voto daresti a DM?
Do un bel 7,5 anche se in realtà sarebbe un 7: il mezzo punto lo guadagna solo perché è una band stramiliardaria che a 45, dico quarantacinque anni, si rimette ancora in gioco dimostrando sempre qualcosa di valido.
Come sarà il futuro dei Metallica dopo DM?
Conoscendoli artisticamente e se ci saranno nuovi album all’orizzonte, do per scontato che faranno qualcosa di diverso a DM, spero però non abbandonino più il sound che stanno un po’ alla volta recuperando.
C’è di meglio in giro di DM?
Assolutamente sì, in ambito thrash i nuovi lavori di Exodus e Testament sono molto superiori al sound del nuovo Metallica, mi sembra che anche i Machine Head siano un passo più avanti e sono molto curioso di sentire come suonerà il novo lavoro dei Nevermore.
DM ha donato una pietra miliare nel repertorio dei Metallica?
Non riesco a fare a meno di fare headbangin ogni volta che ascolto All Nightmare Long, penso che questa canzone live sia devastante. La reputo l’ultima grande canzone scritta dai 4 horsemen e spero diventi un classico.
By the way non è un album di presa immediata ma con qualche ascolto in più noterete sfumature e soluzioni che vi riporteranno indietro nel tempo e vi lasceranno soddisfatti.
Da fan, consiglio l’acquisto o se preferite il download.
“What don’t kill you make you more strong”. “Quello che non ti uccide ti rende più forte” sembra come un commento agli ultimi anni in casa Metallica. E poi “But we die hard!” “Ma siamo duri a morire!”, E qui NESSUNO dei detrattori dei Metallica può metterci bocca.
Bentornati a casa, ragazzi!

Voto: 7,5
"And I saw a pale horse, and a pale rider upon it. And the name of the horse was pestilence, and the name of the rider was death"
Irene Vanni
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MessaggioInviato: Ven, 19 Set 2008 17:05    Oggetto:   

Capt. Rhodes, grazie per l'entusiasmo con cui ti proponi, ma questo è uno spazio per commentare le recensioni della redazione, non per inserirne di proprie (cosa che potresti fare semmai in "Musica").

In ogni caso noi chiediamo spesso agli utenti se se la sentono di scrivere recensioni per HM. Potresti rispondere a qualche annuncio, no? Confused

(Anche se dovresti imparare un pochino a stringare i concetti, perché questa non è una recensione, ma una biografia colloquiale Smile )
Capt. Rhodes
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MessaggioInviato: Ven, 19 Set 2008 17:55    Oggetto:   

Irene Vanni ha scritto:
Capt. Rhodes, grazie per l'entusiasmo con cui ti proponi, ma questo è uno spazio per commentare le recensioni della redazione, non per inserirne di proprie (cosa che potresti fare semmai in "Musica").

In ogni caso noi chiediamo spesso agli utenti se se la sentono di scrivere recensioni per HM. Potresti rispondere a qualche annuncio, no? Confused

(Anche se dovresti imparare un pochino a stringare i concetti, perché questa non è una recensione, ma una biografia colloquiale Smile )


Ho gia collaborato con la redazione di HM, tempo fa in tempi molto difficili di quelli attuali dove solo io, Mormegil Darkblade ed Enea ci organizzavamo le news e le recensioni della home page. So già come funziona, grazie.

In Musica ho linkato l'indirizzo che portava al forum in cui c'è scritto il commento a DM, mi sembrava non fosse troppo strano riportarlo qui, non volevo togliere lo spazio a nessuno.
Il prossimo post che scriverò più tardi sarà un commento alla tua recensione.

Razz
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Irene Vanni
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MessaggioInviato: Ven, 19 Set 2008 21:08    Oggetto:   

Capt. Rhodes ha scritto:
Ho gia collaborato con la redazione di HM, tempo fa in tempi molto difficili di quelli attuali...


Tesssovo, lo so. Razz Ma se ora sembra più semplice è solo perché ci facciamo le treccine RasTa con gli intestini. Cool Nessuno ti vieta di farlo ancora Wink Let's - get - togeeether and - feel aaalright...
Heian
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MessaggioInviato: Sab, 20 Set 2008 02:17    Oggetto:   

Finalmente ho trovato un'oretta per sentirlo in pace, e devo dire di non essere stato deluso. Il che dì per sé non vuol dire niente, dato che dopo le ultime metalliche porcherie non mi aspettavo granché. Credo sia un buon album, un passo da gigante rispetto load/reload/st.anger, ma non è certo qualcosa che ricorderà nel tempo.
All fine della fiera, sono d'accordo con tutto ciò che è scritto nella recensione, solo che la mia scala di gradimento è orientata qualche punto in più verso il basso. Dovrò riascoltarlo almeno un paio di volte in più, ma così a caldo:
- sono d'accordo con ire, le prime due tracce riecheggiano dei metallica come li conosciamo, ma le ho trovate un po' scialbe.
- Con BB&S già si comincia a ragionare, ma solo un po'.
- The day that never comes è un'ottima ballata, ma si vede che James non ha più la voce di una volta, né per urlare e né per le melodie. Una buona ballata, ma adesso sono ritornato ad ascoltare One, Fade to Black e Unforgiven vari, irraggiungibili.
- All nightmare long è un buon pezzo da headbanging, ma pur essendo uno dei miei preferiti dell'album, mi aspettavo di più dal pezzo più "duro" presente sul cd.
- Cyanide sinceramente manco me lo ricordo, e per me è significativo. Lo riascolterò.
- Unforgiven III è un insulto, uno specchietto per le allodole che non ha nulla a che fare con le altre "puntate". Lo sapevo, ma non ci ho creduto finché non l'ho sentito. Buona qualità, d'accordo, ma...
- The judas kiss è il mio brano preferito. Fantasioso quanto basta, un messaggio importate in sottotesto, soddisfacente al punto giusto.
- S&R è il mio secondo brano preferito. Troppo lungo, d'accordo, ma l'ho trovato abbastanza ispirato da entrarmi dentro. Non è certo Orion, ma ormai ho rinunciato ai paragoni con i fasti passati.
- My Apocalypse è buona, ma come dice rhodes, come chiusura non è paragonabile alle altre passate.
Irene ha ragione, non è un album di facile presa. E a me non ha preso, pur riconoscendone le qualità. Aspetterò di sentirlo una seconda volta, ma per ora rimetto sul piatto Justice.
Leonardo P.
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