Il piacere


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Nekromonster
«Tsathoggua»
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Località: Bassano del Grappa (VI)
MessaggioInviato: Gio, 07 Ago 2008 12:49    Oggetto: Il piacere   

Visto che ci sono inserisco un altro raccontino che ho scritto un paio di anni fa Very Happy


Il piacere.
Che cos’è il piacere? Lo dice la parola stessa, il piacere è una cosa bella, una cosa emozionante, una cosa allettante. Nella mia vita ho sempre amato provare piacere, ma in quella maledetta calda notte d'estate dovetti ricredermi. Fu allora che cominciò l'incubo che mi costò la perdita di braccia e gambe.
Non ero ancora del tutto addormentato ne del tutto sveglio, ero in quello stato che colpisce una persona troppo stanca per riuscire ad addormentarsi ma anche per stare sveglia. Fatto sta che quella notte cominciai a provare dentro di me un grande piacere fisico che non riuscivo a controllare, era una cosa del tutto assurda, provavo piacere senza far nulla. Sentivo un formicolio che mi faceva provare forte prurito in tutto il corpo, più mi toccavo per grattarmi più il piacere aumentava inspiegabilmente. Ad un certo punto quella sensazione fu talmente forte che cominciai a preoccuparmi sul serio.
Erano passate circa tre ore dall’inizio di quella sensazione incontrollabile. A quel punto cominciai a disperarmi, piangevo come un bambino. Scesi dal letto, camminai per il mio appartamento, urlavo, mi dimenavo.
Ero disperato.
Il piacere che provavo non era solamente concentrato sui genitali ma si diffondeva in tutto il corpo, soprattutto sulle mani, sulle braccia, sui piedi e sulle gambe. Ad un certo punto per poco non svenni; provare continuamente piacere è una cosa veramente terribile che non ti lascia un attimo di pace. Il respiro si fa affannoso, ti manca l’aria, non riesci a fare nulla, ti scappano urla, gemiti, le lacrime ti scendono e ti bagnano il viso.
Non ce la facevo più.
Ero in una situazione veramente critica, disperata. Che cosa potevo fare?
Cercai di mettermi tranquillo e mi sdraiai sul divano. Tutto il corpo mi tremava, non riuscivo a controllare i miei movimenti. Se questa cosa sarebbe continuata ancora a lungo sarebbe stata la fine per me. Normalmente un uomo prova l’apice del piacere non per molto, per pochi secondi; ma cazzo era da più di tre ore che provavo questa cosa ed ero sicuro che il mio cuore non avrebbe retto ancora a lungo.
Mi spogliai completamente, mi guardai il corpo, era tutto normale, con la sola differenza che mi si era formata dappertutto la cosiddetta pelle d’oca. Le mani mi tremavano, me le guardavo e tremavo pure io, ma dalla paura. Non sapevo che fare, la mia mente cominciava a non ragionare più, la pazzia stava incombendo.
Dopo qualche minuto tutto quel terribile piacere si concentrò sulle braccia e sulle gambe. C'era sicuramente qualcosa di sbagliato in me. Forse ero vittima di una maledizione... no, le maledizioni non esistono, sono solo ipotesi assurde che si pongono le persone deboli che non sanno ragionare e accettare i propri problemi. Ma io come facevo a ragionare? Come facevo a trovare un qualcosa di sensato in quello che mi stava accadendo? Ero inerme in una situazione ai limiti del fantastico.
Mi alzai di colpo, facevo una terribile fatica a muovermi e a controllare i miei movimenti; mi diressi con fatica verso il bagno e a stento riuscii ad aprire l’acqua calda del rubinetto. Mentre aspettavo che la vasca si riempisse cominciai a piangere, piangevo, pensavo perché a me, pensavo com’era possibile una cosa del genere.
Ma i mia pensieri si interruppero subito.
Urlai, quel terribile piacere, quell’orgasmo eterno si stava facendo sempre più forte. Dopo pochi minuti la vasca era piena d’acqua, d’acqua bollente. Mi buttai dentro pensando che tutto quel forte calore potesse eludere il piacere. Una volta dentro non ce la feci a trattenere le urla, mi stavo ustionando, il piacere non cessava e in più la mia pelle cominciava a divenire rossa, estremamente rossa. Uscii subito dalla vasca, scivolai e andai a sbattere la spalla contro il muro. Se una persona mi avesse visto in quello stato sarebbe sicuramente rimasta colpita se non traumatizzata.
Ero sempre a terra, abbassai lo sguardo, avevo il pene in erezione ma il piacere non proveniva da lì, lo sentivo nelle braccia, nelle mani, nei piedi... nelle gambe. Tutto il mio corpo era rosso fuoco, era ustionato e in più la spalla mi doleva molto a causa della forte botta.
Non ce la facevo più.
A malapena mi riuscii ad alzare, tremavo, zoppicavo, piangevo, urlavo, gemevo. Non potevo continuare così. Mi diressi verso il secondo bagno e lì, sempre con mano tremante, presi il rasoio da barbiere che tenevo in un cassetto. Mi sdraiai a terra, quel piacere era troppo forte, troppo.
Troppo.
Sarei morto se non fossi subito intervenuto drasticamente. Presi uno spago e me lo legai attorno alla coscia di entrambe le gambe a livello dei genitali. Con mano tremante cominciai a tagliarmi la gamba, il dolore era insopportabile, ma urlando continuai. Il sangue usciva molto velocemente e a quella visione pensai che per me fosse veramente la fine. Continuavo a tagliarmi la gamba destra finché non raggiunsi l’osso, dovetti usare tutte le mie forze per romperlo e continuare a tagliare. Urlavo, quel dolore era insopportabile ma l’immenso piacere che provavo eludeva tutto il resto. Era una cosa terribile, assurda. Ci misi più di cinque minuti a tagliarmi e a staccarmi entrambe le gambe. Dopo poco anche il braccio sinistro era a terra, mi mancava solo il destro per completare la mia opera di distruzione, ma che dico: di salvezza. In quel momento, anche se stavo morendo dissanguato e anche se avevo perso le gambe e il braccio sinistro, ero felice, felice perché il piacere si era tutto concentrato sul braccio rimanente. Ciò stava a significare che quello che pensavo era giusto. Mi misi il rasoio in bocca e con un impeto incredibile cominciai a tagliarmi anche il braccio destro.
Ero a terra, le lacrime mi uscivano dagli occhi, avevo paura ma sul mio volto era stampato un sorriso, vidi che lentamente il mio pene stava tornando normale, quel piacere eterno era scomparso per sempre. Gli occhi mi si stavano per chiudere, non avevo più forze, era un tronco umano in un mare di sangue. Prima di svenire vidi una cosa che non potrò mai dimenticare. I miei arti tagliati...
I miei arti tagliati fremevano... si muovevano... tremavano! Era come se fossero ancora vivi, era come se dentro di loro ci fosse qualcosa.
Svenni.
Qui finisce la mia storia, ho avuto una fortuna sfacciata a non essere morto. I vicini di casa sentendo le mie urla chiamarono la polizia e loro mi trovarono in quello stato. Un'ambulanza arrivò all'istante e fortunatamente i medici riuscirono a bloccare il sangue.
Ora sono qui in questo lettino d’ospedale, non ho più ne le braccia ne le gambe: sono un tronco umano, ma sono vivo.
Sono vivo.
Non voglio pormi domande su cosa mi è successo, su cosa fosse stato quel piacere malefico che ho provato. Ora sono qui e basta, non voglio pensare ad altro.
Il sole sta tramontando, lentamente sta scomparendo dietro la montagna.
Arrivò la sera.
Notte.
Buio.
Apro gli occhi di colpo.
Il cuore comincia a battermi all'impazzata.
Sento uno strano formicolio provenire dalla mia fronte.
Joe80
«Cthulhu»
Messaggi: 5466
MessaggioInviato: Mar, 09 Giu 2009 22:18    Oggetto:   

Il Clive Barker Italiano! Razz Wink
complimenti davvero, molto angosciante e affascinante, sarebbe bello ricavarne un bel corto horror.
Nekromonster
«Tsathoggua»
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Località: Bassano del Grappa (VI)
MessaggioInviato: Sab, 13 Giu 2009 09:35    Oggetto:   

Grazie Joe! Razz
Cristallo
«Larva»
Messaggi: 3
MessaggioInviato: Lun, 15 Giu 2009 14:07    Oggetto:   

L'inizio è scritto in modo piuttosto scolastico.
"Non ero ancora del tutto addormentato ne del tutto sveglio," secondo me questa parte è inutile.
"Cercai di mettermi tranquillo"? Confused
Ripeti più di una volta il fatto che il piacere non smetteva e che il protagonista piangeva disperato... secondo me è eccessivo.
Anche la fine credo che sia scritta in modo banale.

Comunque riesci a descrivere bene le sensazioni e il testo è anche scorrevole Wink
Nekromonster
«Tsathoggua»
Messaggi: 1274
Località: Bassano del Grappa (VI)
MessaggioInviato: Lun, 15 Giu 2009 14:12    Oggetto:   

Si mi rendo conto che ci sono molte imperfezioni e passi piuttosto inutili...
Comunque grazie di averlo letto Wink
Giuggiola
«Larva»
Messaggi: 17
MessaggioInviato: Mer, 17 Giu 2009 15:30    Oggetto:   

Ho già letto altri racconti e ho dato la mia opinione oggettiva. Spero non ti offenderai per alcune critiche, anzi magari ti serviranno d'aiuto.
Credo che il contenuto sia davvero molto buono. Ci sono però alcune parti del testo, piccole imperfezioni, che secondo me vanno riviste. Se vuoi puoi ignorarle, come ha già detto in precedenza, fallo tranquillamente; io ti scrivo alcune annotazioni fra parentesi.

Citazione:
Fatto sta che quella notte cominciai a provare dentro di me un grande piacere fisico che non riuscivo a controllare, era una cosa del tutto assurda, provavo piacere senza far nulla. (Quella notte cominciai a provare dentro di me un grande piacere fisico, che non riuscivo a controllare. Era una cosa del tutto assurda: provavo piacere senza far nulla. / Forse usando periodi più brevi la sensazioni di tensione aumenta).

Ad un certo punto per poco non svenni; provare continuamente piacere è una cosa veramente terribile che non ti lascia un attimo di pace. (Per poco non svenni; provare piacere continuamente è una sensazione veramente terribile -cosa non sta molto bene-, che non ti lascia un attimo di pace). Il respiro si fa affannoso, ti manca l’aria, non riesci a fare nulla. Ti scappano urla, gemiti, le lacrime ti scendono e ti bagnano il viso.
Non ce la facevo più.
Ero in una situazione veramente critica, disperata. Che cosa potevo fare?
Cercai di mettermi tranquillo e mi sdraiai sul divano. Tutto il corpo mi tremava, non riuscivo a controllare i miei movimenti. Se questa cosa sarebbe continuata (fosse continuata) ancora a lungo sarebbe stata la fine per me. Normalmente un uomo prova l’apice del piacere non per molto, per pochi secondi (Normalmente un uomo non prova l'apice del piacere per molto, solo per pochi secondi); ma cazzo era da più di tre ore che provavo questa cosa (che provavo quella strana sensazione) ed ero sicuro che il mio cuore non avrebbe retto ancora a lungo.

Mentre aspettavo che la vasca si riempisse cominciai a piangere. Piangevo, pensavo perché a me, pensavo com’era possibile una cosa del genere. (Piangevo, mi domandavo perché una tal sfortuna dovesse capitare proprio a me. Pensavo come mai era possibile che una situazione del genere si verificasse.)

Fammi sapere cosa ne pensi. Comunque ti faccio i miei complimenti!!
A presto


Wink
Chiara Razzi Di Nunzio
«Larva»
Messaggi: 6
MessaggioInviato: Gio, 18 Giu 2009 16:56    Oggetto:   

A parte
Citazione:
Se questa cosa sarebbe continuata

e altre piccole sviste grammaticali, a parte le d eufoniche sparse dappertutto, le ripetizioni e la sovrabbondanza di avverbi, mi pare un'idea abbastanza banale. E anche poco credibile! Già dopo essersi amputato la prima gamba il tuo protagonista sarebbe dovuto morire dissanguato (con l'arteria femorale non si scherza), è assurdo che mantenga la lucidità e l'energia per tagliarsi non solo l'altra gamba, ma anche le braccia. E poi, non credo che una persona - fosse pure nel pieno delle forze - riuscirebbe a tagliarsi un braccio con un raosio tenuto in bocca. Ci vuole un grosso sforzo per tagliare in due un osso, e nessun collo - neanche quello di un culturista - può essere abbastanza robusto. Tanto meno ci riuscirebbe una persona debilitata com'è il tuo protagonista (spossato sia dal piacere sia dal dissanguamento).
Scusa la sincerità, ma non mi andava di prenderti in giro dicendoti quello che non pensavo.
Nekromonster
«Tsathoggua»
Messaggi: 1274
Località: Bassano del Grappa (VI)
MessaggioInviato: Gio, 18 Giu 2009 17:04    Oggetto:   

Prendo atto di tutti gli errori grammaticali ecc.. Però una cosa la devo dire, questo racconto è di genere fantastico, lo so che è impossibile nella realtà quello ho scritto! Prendetelo come tale per favore, non paragonatelo alla realtà. Wink
Giuggiola
«Larva»
Messaggi: 17
MessaggioInviato: Dom, 21 Giu 2009 14:18    Oggetto:   

Citazione:
Però una cosa la devo dire, questo racconto è di genere fantastico, lo so che è impossibile nella realtà quello ho scritto!


Pienamente d'accordo...
ma "Il piacere" lo terrai così o lo correggerai?? Hai scritto qualche altro racconto o magari un seguito??
Ciao
Wink
Nekromonster
«Tsathoggua»
Messaggi: 1274
Località: Bassano del Grappa (VI)
MessaggioInviato: Dom, 21 Giu 2009 21:02    Oggetto:   

Giuggiola ha scritto:
Citazione:
Però una cosa la devo dire, questo racconto è di genere fantastico, lo so che è impossibile nella realtà quello ho scritto!


Pienamente d'accordo...
ma "Il piacere" lo terrai così o lo correggerai?? Hai scritto qualche altro racconto o magari un seguito??
Ciao
Wink


Lo terrò così, in fondo è giusto che rimanga così. Altri racconti si ne ho scritti, parecchi. Un seguito di questo no..
Blue
«Larva»
Messaggi: 21
MessaggioInviato: Gio, 09 Lug 2009 20:39    Oggetto:   

Veramente BELLO. Tranne qualche piccola imperfezione sintattica mi è piaciuto tantissimo. Hai talento.
AL MIO SEGNALE SCATENATE L'INFERNO
Nekromonster
«Tsathoggua»
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Località: Bassano del Grappa (VI)
MessaggioInviato: Ven, 10 Lug 2009 19:38    Oggetto:   

Grazie Blue! Razz
Blue
«Larva»
Messaggi: 21
MessaggioInviato: Sab, 11 Lug 2009 19:21    Oggetto:   

Wink
AL MIO SEGNALE SCATENATE L'INFERNO
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