sentimento razzista


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Autore Messaggio
Darren
«Ospite»

MessaggioInviato: Mar, 14 Dic 2004 00:38    Oggetto: sentimento razzista   

Mi sembra che l'intera opera letteraria di HPL sia percorsa da un sentimento razzista. I meticci e le razze negroidi sono sempre descritti come esseri inferiori o di cui avere paura. E' da vedere se coincideva con le idee dell'epoca e se corrispondeva ad una vera e propria ideologia razzista. Che nella vita HPL fosse più umano di quanto traspaia dalla sua narrativa non vuol dire niente. Credo che l'opera di un artista sia più rivelatoria delle sue azioni. Cmq il razzismo di HPL è un sentimento complesso, che sicuramente deriva dalla paura della propria fisicità, da una mancata armonia tra sensi e intelletto. Insomma il razzismo in HPL si rivela nella sua natura di attrazione/repulsione. Qualsiasi razzista odia una componente della propria personalità che egli giudica negativa e materializza in un soggetto socialmente debole. HPL odiava la propria incapacità di vivere.
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MessaggioInviato: Mar, 14 Dic 2004 00:41    Oggetto: Re: sentimento razzista   

Darren ha scritto:
HPL odiava la propria incapacità di vivere.


Tesi accettabile, ma forzata.
HPL odiava proprio il genere umano, non una razza in particolare.
Cmq, ti consiglio una lettura, a tal proposito.
Contro il mondo, contro la vita di Michel Houellebecq, Bompiani.
E' un libro di poche pagine, dove si parla proprio di HPL, compreso il suo razzismo, in modo decisamente non "politicamente corretto".
Ospite
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MessaggioInviato: Mar, 14 Dic 2004 00:42    Oggetto: Re: sentimento razzista   

Ah, Darren, potretsi pure iscriverti, no?
O preferisci rimanere incognito? Wink
Zorro_Kamikaze
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MessaggioInviato: Mar, 14 Dic 2004 00:43    Oggetto: Re: sentimento razzista   

Darren ha scritto:
Mi sembra che l'intera opera letteraria di HPL sia percorsa da un sentimento razzista. I meticci e le razze negroidi sono sempre descritti come esseri inferiori o di cui avere paura. E' da vedere se coincideva con le idee dell'epoca e se corrispondeva ad una vera e propria ideologia razzista. Che nella vita HPL fosse più umano di quanto traspaia dalla sua narrativa non vuol dire niente. Credo che l'opera di un artista sia più rivelatoria delle sue azioni. Cmq il razzismo di HPL è un sentimento complesso, che sicuramente deriva dalla paura della propria fisicità, da una mancata armonia tra sensi e intelletto. Insomma il razzismo in HPL si rivela nella sua natura di attrazione/repulsione. Qualsiasi razzista odia una componente della propria personalità che egli giudica negativa e materializza in un soggetto socialmente debole. HPL odiava la propria incapacità di vivere.

può essere...in effetti mi è dispiaciuto che l'unico mio scrittore preferito avesse queste tendenze razziste...ma la sua incapacità d vivere era data soprattutto da tanti fattori esterni (si ruppe il capoccio da giovane, la madre lo ossessionava, le zie lo coccolavano, il padre impazziva,etc...)
darrenfreii
«Ospite»

MessaggioInviato: Mar, 14 Dic 2004 01:19    Oggetto: razzismo e sesso   

Veramente credevo di essermi iscritto. Cmq mi chiamo Luca Bonatesta, piacere. Riguardo al razzismo di HPL, credo che lui provasse una repulsione particolare per la confusione di razze diverse. E questo riconduce il discorso al conflitto con la sua sessualità, oltre a identificarlo come razzista: spesso i razzisti sono contrari proprio a quello che loro chiamano "disordine razziale". INoltre HPL odiava una tipologia particolare di essere umano: la persona incolta, di condizioni umili(egli era povero ma non per nascita). Voglio specificare che rilevare il razzismo o il conservatorismo di HPL non me lo fa amare di meno, anzi. Il suo razzismo non era aggressivo, difensivo semmai e va contestualizzato con la sua vita e il periodo storico. E poi un artista "reazionario" è sempre una personalità più interessante di un uomo comune o di un politico reazionario. Berrei volentieri un te con HPL ma forse avrei qualche difficoltà a farlo con Fini.
metroid
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MessaggioInviato: Mar, 14 Dic 2004 12:46    Oggetto: Re: razzismo e sesso   

darrenfreii ha scritto:
Veramente credevo di essermi iscritto. Cmq mi chiamo Luca Bonatesta, piacere. Riguardo al razzismo di HPL, credo che lui provasse una repulsione particolare per la confusione di razze diverse. E questo riconduce il discorso al conflitto con la sua sessualità, oltre a identificarlo come razzista: spesso i razzisti sono contrari proprio a quello che loro chiamano "disordine razziale". INoltre HPL odiava una tipologia particolare di essere umano: la persona incolta, di condizioni umili(egli era povero ma non per nascita). Voglio specificare che rilevare il razzismo o il conservatorismo di HPL non me lo fa amare di meno, anzi. Il suo razzismo non era aggressivo, difensivo semmai e va contestualizzato con la sua vita e il periodo storico. E poi un artista "reazionario" è sempre una personalità più interessante di un uomo comune o di un politico reazionario. Berrei volentieri un te con HPL ma forse avrei qualche difficoltà a farlo con Fini.



sono perfettamente d'accordo. mi permetterei di sottolineare una cosa. molto spesso perdiamo di vista i tempi storici di un autore. adoro lovecraft. ricordiamoci però, oltre alla sua biografia, qundo visse. povertà, guerre mondiali(pure noi siamo mesi bene) scolarizzazione bassa e soprattutto niente OLOCAUSTO. che a mio giudizio è stato il motore turbo di un sentimento antirazzista degli ultimi 50 e rotti anni.. insomma in usa negli anni 10 e 20 c'era il kkk. KU KLUX KLAN. non sto giustificando nessuno. quanto era razzismo il suo?molto probabilmente... ma consideriamo il pensiero comune.... perfino nietzsche, autore mio prediletto, fu usato dal nazismo come musa ispiratrice. eppure leggendo "genealogia della morale" comprendiamo come esso non lo sia. anzi. condanna un uso della violenza per fini politici.
fu semplicemente interpretato... ora.. leggiamo lovecraft, innamoriamoci delle sue storie ma non preoccupiamoci del suo razzismo... godiamocelo e via... dopotutto anche la Bibbia è piuttosto violenta.. eppure pure ai bimbi la si racconta....


Ultima modifica di metroid il Mer, 15 Dic 2004 17:21, modificato 1 volta in totale
CEROSKY
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MessaggioInviato: Mar, 14 Dic 2004 13:29    Oggetto:   

Però su Il Richiamo di Cthulhu, mi sembra che lo scultore che forgia la tavoletta con la citta sommersa sia di colore...confermatemelo magari.
Cmq il razzismo di HPL era quello della maggior parte degli americani.Credo fosse qualcosa di intimo ,non ideologico.
Zorro_Kamikaze
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MessaggioInviato: Mar, 14 Dic 2004 20:56    Oggetto:   

CEROSKY ha scritto:
Però su Il Richiamo di Cthulhu, mi sembra che lo scultore che forgia la tavoletta con la citta sommersa sia di colore...confermatemelo magari.

Sì ma nello stesso racconto, un tizio abbastanza importante nella storia viene ucciso in modo misterioso da un nero, che lo tocca. "I Grandi Antichi mosteranno altri modi di uccidere"
Ospite
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MessaggioInviato: Mar, 14 Dic 2004 21:19    Oggetto:   

Continuo a credere che quella del razzismo sia una delle tante interpretazioni antropocentriche di Lovecraft.
Suvvia... non era umano e non pretendeva di esserlo. A parte i gatti, Lovecraft aveva una certa fobia per... la vita organica in senso lato. E veder brulicare gli uomini (come gli accadde nella babelica New York) non fu per lui una gran bella esperienza. Amava la vita contemplativa, distaccata, fredda, tipicamente "signorile" solo perché gli evitava il contatto con la gente.
Quindi niente odore di sudore, sporcizia, e grugni, mani, piedi, ancora mani, poi bocche, dentri, molti denti, certi anche con rimasugli di cibo. E di nuovo corpi, troppi corpi, e pure troppe voci.

Lovecraft era un misantropo. Amava il genere umano, ma solo se somministrato a dosi omeopatiche. O meglio: lo amava come uno scienziato ama le colture di muffa in vitro. Gli faranno pure un po' schifo, ma se ne serve per i suoi esperimenti.
Zorro_Kamikaze
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MessaggioInviato: Mar, 14 Dic 2004 21:30    Oggetto:   

Ivo ha scritto:
Continuo a credere che quella del razzismo sia una delle tante interpretazioni antropocentriche di Lovecraft.
Suvvia... non era umano e non pretendeva di esserlo. A parte i gatti, Lovecraft aveva una certa fobia per... la vita organica in senso lato. E veder brulicare gli uomini (come gli accadde nella babelica New York) non fu per lui una gran bella esperienza. Amava la vita contemplativa, distaccata, fredda, tipicamente "signorile" solo perché gli evitava il contatto con la gente.
Quindi niente odore di sudore, sporcizia, e grugni, mani, piedi, ancora mani, poi bocche, dentri, molti denti, certi anche con rimasugli di cibo. E di nuovo corpi, troppi corpi, e pure troppe voci.

Lovecraft era un misantropo. Amava il genere umano, ma solo se somministrato a dosi omeopatiche. O meglio: lo amava come uno scienziato ama le colture di muffa in vitro. Gli faranno pure un po' schifo, ma se ne serve per i suoi esperimenti.

ahahahhahaha teoria interessante! Sì, la condivido a pieno Wink solo un pazzo misantropo può partorire opere di quel genio
CEROSKY
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MessaggioInviato: Mer, 15 Dic 2004 14:29    Oggetto:   

HPL cmq è un genio a tutti gli effetti,geniale ma con i suoi grossi problemi.
Ospite
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MessaggioInviato: Mer, 15 Dic 2004 15:15    Oggetto:   

CEROSKY ha scritto:
geniale ma con i suoi grossi problemi.


I grossi problemi di Lovecraft si chiamavano Soldi.
O meglio: i soldi che non c'erano.

Persino i massimi sistemi storici c'entrano relativamente, davanti a quest'evidenza.

C'erano poi i "problemi" psicologici, è vero. Li aveva lui, li abbiamo tutti (io, per esempio, condivido la sua antropofobia. La grandi masse umane mi sembrano creature mostruose venute dall'oltrespazio e mi terrorizzano). Se parliamo così tanto dei suoi problemi è sostanzialmente per due motivi:

1) analisi antropocentrica dell'opera di HPL. Da anni, ormai, si assiste a questo processo di riscrittura biografica. Una frase che ho sentito una volta, e mi è rimasta impressa, è "Lovecraft descriveva orrori perché non era amato da nessuno". Attenzione a questo processo. Io sono il primo ad avvicinarmi all'orrore in chiave psichiatrica (per quanto mi sia possibile data la mia scarsa cultura), ma un certo tipo di analisi lo uso solo per "sezionare" e "studiare" la messa in scena dell'orrore, non per "guarirla" a furia di baci, abbracci e "siamo comunque uomini e dobbiamo volerci bene". Ripeto: attenzione a questo tipo di processo. E' il primo passo che porta alla definizione della narrativa dell'orrore come un "male da cui si deve guarire" per poter così accedere alla Grande Letteratura di, chessò, Tabucchi. Vade Retro! L'horror semmai è una male necessario per la catarsi. Ogni sistema che espelle la sua parte maledetta segna la propria morte (Baudrillard).

2) Lovecraft ci ha dato il "permesso" di farlo, parlandoci dei suoi sogni e dei suoi incubi (diamine, HPL si è persino guardato morire, descrivendo per i posteri, impietosamente, il processo degenerativo del proprio organismo!).
Francesco Cortonesi
«Hydra»
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MessaggioInviato: Mer, 15 Dic 2004 17:41    Oggetto: Re: sentimento razzista   

Ivo ha scritto:
Darren ha scritto:
HPL odiava la propria incapacità di vivere.


Tesi accettabile, ma forzata.
HPL odiava proprio il genere umano, non una razza in particolare.
Cmq, ti consiglio una lettura, a tal proposito.
Contro il mondo, contro la vita di Michel Houellebecq, Bompiani.
E' un libro di poche pagine, dove si parla proprio di HPL, compreso il suo razzismo, in modo decisamente non "politicamente corretto".



Grande Ivo, hai citato uno dei libri che consiglio atutti per avvicinarsi ad HPL.
Certo, il fatto che sia di Houellebecq mi ha attirato non poche critiche, ma alla fine...non è forse questa una "piattaforma?"

Ad ogni modo riguardo al vero o presunto razzismo di HPL, non credo sia poi interessante farsene un problema. Altre concezioni sociali regnavano nel New England in quei tempi così vicini e così lontani...
Le sue tesi avevano un principio di conservazione lecito tutto sommato, Il New England veniva invaso da Italiani, Ispanici e Slavi che andavano a minare la tranquillità di una terra che si considerava addirittura inglese.
E occorre anche dire che la differenza culturale era notevole, insomma eticamente non è corretto ma il punto di vista di HPL non è certo diverso(e più criticabile) del sentimento dei popoli che subiscono un invasione e una modifica culturale. E' successo e continuerà a succedere ovunque e forse farsene un senso di colpa è assai più pericoloso che accettarlo e sfogarlo in un atteggiamento non violento ma in parte ostile. Del resto HPL proprio sul finire della sua vita modificò in tal proposito il suo atteggiamento.
A me sembra che il suo "razzismo" tanto sbandierato dai detrattori di HPL non si riassuma altro che in una forma artistica e un pò estrema di quel campanilismo snob che spesso rigurda tutti noi più di quanto vogliamo ammettere.
Da qui a farne una sorta di fanatico razzista divulgatore di chissà quale farneticazioni beh, ce ne corre...

Sinceramente vostro
deadtoday

www.filmhorror.com
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jena.79
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MessaggioInviato: Mer, 15 Dic 2004 22:33    Oggetto:   

Ivo ha scritto:


1) analisi antropocentrica dell'opera di HPL. Da anni, ormai, si assiste a questo processo di riscrittura biografica. Una frase che ho sentito una volta, e mi è rimasta impressa, è "Lovecraft descriveva orrori perché non era amato da nessuno".


Mmh... Quindi Leopardi scriveva poesia perché aveva la gobba... Un'interpretazione di singolare arguzia.
Grazieaddio esistono i critici, sennò tutte 'ste cose noi omini della strada non riusciremmo mai a capirle Rolling Eyes !

jena
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jena.79
«Hydra»
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MessaggioInviato: Mer, 15 Dic 2004 22:59    Oggetto: Re: razzismo e sesso   

darrenfreii ha scritto:
Il suo razzismo non era aggressivo, difensivo semmai e va contestualizzato con la sua vita e il periodo storico. E poi un artista "reazionario" è sempre una personalità più interessante di un uomo comune o di un politico reazionario.


Ciao Darren!
Scusa se rompo i maroni, so che è OT, ma il "razzismo difensivo" è il nuovo razzismo, che riesce ad essere tale pur asserendo l'uguale dignità a tutte le culture (ora si parla di "culture" come se fossero dei monoliti, dei dati di fatto, ed in quest'accezione hanno lo stesso significato, per lo meno simbolico, delle eredità genetiche e delle capacità cerebrali d'antan).
Un artista "reazionario" è per me non un reazionario interessante, ma un artista. Con il vicino reazionario mi tocca fare le assemblee condominiali, e quindi lo detesto; lo scrittore nazista lo leggo, quindi ne apprezzo l'arte senza poi trovarmici a discutere sulla Bossi-Fini! Presenteresti tua sorella a Bukowski Laughing ?

Vabbe', a parte le mie stupidaggini...
Sono una persona abbastanza agguerrita di fronte a certe tematiche, ma leggo Lovecraft da anni e non mi sono mai sentita offesa dalle sue descrizioni, o dalle sue opinioni. Il mondo di Lovecraft è un mondo votato alla distruzione, al disfacimento, all'implosione; le magnifiche sorti e progressive dell'umanità non lo riguardavano, è ovvio per me che egli cogliesse il disfacimento e non il progresso, l'impoverimento di ciò che era stato e non le premesse di un futuro migliore nell'arrivo di genti straniere così come nella modernizzazione architettonica o che so io.
Ci sarebbe da andare avanti ma non ne ho voglia Embarassed !
Poi, Ivo, se passi di qui mi dovresti spiegare cosa significa esattamente "interpretazione antropocentrica", perchè credo di averlo capito ma è un'espressione che non avevo mai sentito.
jena
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