Terminata questa notevole raccolta di racconti di Stephen King. Penso che recupererò presto anche Scheletri e A Volte Ritornano, troppo bello leggere un racconto intero al giorno senza preoccuparsi più di tanto di rileggere due pagine precedenti per riprendere la storia dove ci si era fermati.
Il libro parte con una prefazione del Re riguardo alla credenza, alla fede a all'ispirazione tratta da "L'incredibile ma vero di Mr Ripley", volumetto che Stephen King leggeva da piccolo in cui c'erano scritte centinaia di cazzate in cui lui credeva immaginandosele nella propria fantasia.
Poi si parte: mini commento, voto e SPOILERS
LA CADILLAC DI DOLAN
Un racconto di vendetta ben congeniato, in cui un insegnate ossessionato dall'omicidio della moglie per mano di un grosso criminale si fa assumere come operaio stradale in un cantiere. La Freeway in cui ci sono i lavori in corso è quella che Dolan, il malvivente, passa con la sua Cadillac e le sue guardie del corpo.
Il primo racconto parte benissimo, seguiamo e viviamo l'ossessione e la determinazione del protagonista dall'inizio disperato alla catarsi finale, abbastanza coinvolgente anche per essere lontano dalle tematiche soprannaturali tipiche del Re. E quando la vittima è costetta a gridare fino a perdere la voce capiamo che con le parole non si scherza affatto!
8
LA FINE DEL GRAN CASINO
Un uomo che morirà entro pochi minuti scrive in fretta e furia la storia della fine del mondo. Fine del mondo che è un fatto di famiglia…
Ci viene raccontato tutto: la vita dei fratelli sin da piccoli fino alla grande scoperta decisiva. Anche questo racconto si mantiene all'altezza del nome e la cosa più sorprendente per quanto banale e semplice è l'assistere alla morte dello scrittore pagina dopo pagina: il racconto scade progressivamente in errori ortografici e lessicali voluti fino alle ultime quasi incomprensibili parole. Sperimentale e azzeccato, diverso e intrigante.
7,5/8
BAMBINATE
Una maestra "famosa" per i suoi metodi duri e severi comincia a vedere quel qualcosa di spaventoso e terrificante che si nasconde dietro le sembianze umane degli alunni.
Uno dei racconti più inquietanti e sinistri dell'intera raccolta, un storia di violenza, depressione e mistero. Nondimeno si vede come King abbia tratto ispirazione per la storia dai primi fatti di cronaca nelle scuole statunitensi agli inizi degli anni Novanta, anticipando di gran lunga Columbine et simila. Nel racconto si identificano bene la depressione che sfocia in follia e violenza, assieme alla disturbante sensazione che dietro alla maschera dei bambini si celi qualcosa di crudele. Bellissimo.
9
IL VOLATORE NOTTURNO
Richard Dees, giornalista senza scrupoli e senza emozioni della rivista scandalistica Inside Wiew ha tra le mani uno scoop da non perdere: nei piccoli aeroporti privati della provincia americana, un Chesna guidato da un misterioso individuo che si registra come Dwight Renfield, semina morte e sangue a ogni sosta. Dees comincia a seguire la scia di sangue intervistando i testimoni per costruire la storia di violenza e mistero che circonda il “volatore notturno”.
Il migliore. The best senza dubbio alcuno. King inventa una storia malsana di violenza e terrore che ti lascia a terra, spettacolari le intuizioni visive (una su tutte il piscio di sangue sulla latrina) oltre al rapporto di attrazione-simbiosi con i due personaggi. Soprattutto la consapevolezza del giornalista a trovarsi davanti qualcosa che non aveva mai visto prima.
Recuperate, se ne avete occasione, il film di Mark Pavia ispirato al racconto.
10
POPSY
Un ragazzino si perde in un centro commerciale e cerca disperato Popsy, il nonnino. Ma occhi che lo stanno guardando stanno elaborando un piano di rapimento.
Racconto poco incisivo, sembra (anche per stessa ammissione di King nelle spiegazioni di coda) una versione scialba del racconto precedente. Niente da ricordare con particolare interesse, solo un piacevole gusto per le storielle alla Tales From The Crypt: episodio semplice e fumettistico.
Ma in fin dei conti ne carne, ne pesce
6
TI PRENDE A POCO A POCO
New England, Castlerock, la vita della cittadina continua come di consuetudine a parte qualche malattia mortale che affligge qualche vecchia conoscenza. Nel bene o nel male, lassù nella collina c’è casa Newall, struttura inquietante e straniante macchiata da una storia di disgrazie e morte. Ogni qual volta gli abitanti si ritirano per coricarsi, gettano un’ultima occhiata lassù verso casa Newall, perché ti prende a poco a poco…
Racconto molto Salemslottiano, a dire il vero. A me non è piaciuto: tutto lo scritto si basa sul potere maligno che la casa esercita negli abitanti di Castlerock.. Molto suggestivo ma la scrittura non fa presa e perde di mordente concentrandosi più sulle attività di routine dei personaggi piuttosto che andare al sodo come sa fare King.
Bocciato
4
DENTI CHIACCHIERINI
Un giovane si trova nel bel mezzo del deserto del Nevada, sotto una tempesta di sabbia. Durante la sosta in una tabaccheria vede in vetrina un giocattolo che suo figlio sarebbe felice di avere tra le mani: i “denti chiacchierini”: una specie di bocca dentata di metallo che ricaricandola manualmente cammina sbattendo i denti.
Preso il giocattolo accetta di accompagnare in città un giovane yippie col furgoncino.
Racconto abbastanza idiota, se pensiamo a una storia in cui impazza un vecchio giocattolo di latta sanguinario. Sembra una ciofeca a leggere la trama così di primo acchitto. Eppure la storia decolla quando The Hitcher irrompe nella scena. Non male!
7
DEDICA
Una donna di colore riceve per posta un pacco che la riempie di felicità: il primo romanzo del figlio. Contentissima ed estasiata racconta alla migliore amica la storia incredibile e misteriosa che circonda la sua “particolare” e del tutto insolita maternità.
Qui King dimostra di sapersi destreggiare in generi in cui non è solito presenziare ( bella scoperta direte voi, “ e la torre nera?
) però non mi è piaciuto. Scritto bene, niente da dire, la storia ha quel briciolo di originalità e mistero che non annoia ma King si mangia tutto introducendo la solita stramaledetta figura della stregona – chiromante – veggente presente in ogni cazzo di storie simili.
Peccato. No comment sul motivo in cui viene chiarita la maternità della protagonista. Vomiterete anche voi, ecco.
5
IL DITO
Howard Mitla sente un rumore strano provenire dal bagno, un suono simile a un grattare, tipo un insetto che si muove nelle tubature. Una volta scoperta la ragione del rumore comincia una giornata di ordinaria follia.
Il racconto più folle e deviato della raccolta. Qui King si riprende alla grande dopo i precedenti racconti trasmettendo una follia raccontata, analizzata, vissuta, percepita in prima persona finendo per farci provare compassione e riconoscersi nel protagonista. Come si dice in questi casi “ se mi capitasse anche a me una cosa così folle, mi comporterei alla stessa maniera”.
Straordinario, scrittura veloce senza incertezze e divagazioni prolisse.
10
SCARPE DA TENNIS
John tell, musicista e produttore, coglie al balzo un’opportunità molto importante per la sua carriera. Riesce a collaborare alle sezioni di registrazione e produzione del nuovo album di Roger Daltrey, ex cantante dei Who con Paul Jennings, uno dei più brillanti produttori rock in circolazione se non il migliore in assoluto. Ma alla Tabori di Music City, circola la leggenda di un fantasma che abita la palazzina.
Racconto debole ma articolato bene: buone le caratterizzazioni dei personaggi e la descrizione degli ambienti dell’underground rock anni 80-90 visti con la visuale del produttore.
Buona anche la storia inquietante costruita attorno al fantasma ma tutto sommato il meglio della raccolta è altrove.
6
E HANNO UNA BAND DALL’ALTRO MONDO
Mary e Clark, due coniugi affiatati partono all’avventura in una gita in campagna nelle pianure dell’Oregon. Smarriti in uno strano bivio non segnalato dalla cartina, scoprono una ridente cittadina, colorata, perfetta, fin troppo perfetta, fin troppo fumettistica. Signore e Signori, benvenuti a Rock’n Roll Paradise!
Simpaticissimo e divertente. Forse l’idea di base non è originale ma la storia con i vari particolari che non vi anticipo per non rovinarvi la sorpresa valgono da soli metà raccolta. Spazio al grottesco ma anche al caro e vecchio connubio madness and violence. Strepitoso!
Ricordate e ripetiamo tutti in coro: “il rock and roll non morirà mai!”
9
PARTO IN CASA.
Racconto che ho avuto modo di presentare e commentare nel topic dedicato alla raccolta “Il Libro dei Morti Viventi” di Skipp e Spector.
Non ho altro da aggiungere se non che la versione apparsa nella raccolta dedicata ai morti viventi mi è parsa molto più articolata e matura.
s.v.
LA STAGIONE DELLE PIOGGE
John ed Elise si fermano per una breve vacanza estiva a Willow nel Maine. Tra gli abitanti della piccola cittadina campagnola si nasconde un segreto: è il periodo della “stagione delle piogge”.
Può essere considerato come un “E hanno una band dall’altro mondo” meno incisivo e meno fantasioso. Forse uno dei peggiori della raccolta.
5
IL MIO BEL CAVALLINO
Un pomeriggio, il nonno di Clivey decide di impartire una lezione di vita al nipote, ispirato da una semplicissima partita a nascondino tra Clive e i bambini del circondario.
Un racconto bellissimo e triste, molto elaborato, espansivo ma mai noioso. Soprattutto il tema analizzato è insolito e lontano dall’horror che il Bardo del Maine ci ha abituati. Testo breve da inserire nelle moltissime prove che King può testimoniare per difendere la sua abilità a scrivere di qualsiasi tematica senza restrizioni. Non riesco a identificare lo scritto in un genere preciso.
9
SPIACENTE, E’ IL NUMERO GIUSTO
Racconto scritto come una sceneggiatura in cui vengono usati i termini tecnici a riguardo (perfettamente riconoscibili), dove la storia si sviluppa come il copione vero e proprio.
Mi astengo dal valutare la sceneggiatura perché non possiedo conoscenze e competenze adatte ma la storia costruita attorno all’esperimento calza a pennello e alla fine tutto torna come il resoconto 7-30 di fine anno.
Senza voto
LA GENTE DELLE DIECI
Per Pearson comincia una delle giornate più incredibili della sua vita, in cui una rivelazione inquietante e impensabile sconvolge la sua quotidianità: durante la pausa sigaretta nel cortile davanti alla banca in cui lavora è vittima di una visione. Una persona dal volto mostruoso e terrificante passeggia tra i colleghi come se niente fosse, parlando con i suoi amici e scherzando in tutta tranquillità.
E’ impossibile non citare l’influenza carpenteriana che emerge dal racconto. Anche qui uno dei migliori della raccolta: frenetico, inquietante e forse il più politico di tutti gli altri. Più che un racconto a se stante lo considero un sequel perfetto a un Essi Vivono in carta stampata.
A me è piaciuto tantissimo amando sia King che Carpenter.
10
CROUCH END
In una sera uggiosa e tetra, una turista americana si precipita sconvolta nella caserma della polizia per denunciare la scomparsa del marito. La storia si sviluppa come un intero flashback in cui ci viene raccontato cosa è successo alla coppia.
E’ il racconto più sinistro e inquietante della raccolta. Sebbene non siano presenti componenti sanguinose o mostruose, la storia gioca molto sull’inspiegabile, sul soprannaturale che incombe sulla realtà. Qui King si cimenta sui temi Lovecraftiani, costruendo un racconto di atmosfera indimenticabile, capace a ogni pagina di metterti i brividi.
Io l’ho adorato e oltre tutto sono rimasto soddisfatto di come rendono bene le tematiche del Solitario di Providence. (magari più avanti mi deciderò a prendere qualche tomo di Lovecraft)
10
LA CASA DI MAPLE STREET
C’è un’atmosfera tesa in casa Bradbury e i quattro figli sono costretti a pagare il prezzo di un estraneo in casa: il patrigno tratta malissimo la madre, soggiogata anche da forti emicranie e la situazione diventa insopportabile giorno dopo giorno. Un pomeriggio, per gioco, uno dei bambini scopre una cosa stranissima dietro a uno dei quadri della casa.
Abbastanza prolisso e privo di mordente. Ok, solita abilità di King nel raccontare le tragedie e le situazioni familiari sull’orlo della crisi di nervi, carino pure quando si chiarisce il motivo che si cela dietro la strana cosa sotto il muro di casa Bradbury, ma sostanzialmente siamo sul racconto discreto senza infamia e senza lode. La fine poi non mi è piaciuta, troppo trash IMHO.
5,5
IL QUINTO QUARTO
Storia breve raccontata in prima persona da un killer assetato di vendetta e denaro.
Un poliziottesco giostrato benissimo, dialoghi tarantiniani e successione veloce di eventi sebbene il tutto si svolga più o meno in una serata. La lettura coinvolge tanto che basta, peccato che lo scritto perda di credibilità verso la fine. Buono.
7
L’ULTIMO CASO DI UMNEY
Per il signor Umney sta per cominciare una delle giornate più strane e insopportabili della sua vita: appena lasciato l’appartamento per recarsi al lavoro, accadono cose insolite, stranissime, che non possono, non “devono” accadere, suscitando la sua ira. Arrivato in ufficio e controllata l’agenda, ha un appuntamento che non sapeva di avere.
Una delle perle della raccolta in assoluto. Assenza totale di tematiche horror e affini ma un esperimento di meta-letteratura ( mi concedete questo termine, sì?) senza paragoni di efficacia e abilità. Non vi svelo nient’altro, mi ha quasi ammazzato!
10
A TESTA BASSA – AGOSTO A BROOKLIN
Il primo è un saggio, quasi un diario che King ha pubblicato sul The New Yorker per raccontare le vittorie e la scalata del Bangor West Side nei campionati di baseball regionali. La seconda è una poesia breve anch’essa dedicata allo sport del baseball.
C’è da dire che io non posso esprimere un giudizio significativo visto che di baseball non ci capisco una mazza (
): battuta, interbase, foul, doppio gioco, palla corta et simila sono termini a me sconosciuti, tuttavia la scalata della squadra è seguita con particolari e descrizioni perfette: dagli stadi, ai tifosi, dall’allenatore, ai diritti televisivi. Menzione particolare su una commovente e sottile riflessione tra il valore vero dello sport tra i ragazzi contenuta in uno scambio di battute tra allenatori.
Senza voto.
Nella raccolta sono incluse delle note di Stephen King a proposito dell’ispirazione e dalle fonti con cui ha scritto-recuperato alcuni dei racconti, una simpatica lezione di vita con protagonista Dio e l’arcangelo Uriel e per finire un’intervista a King di Stanley Wiater.