Dylan Dog costretto a scegliere


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HorrorMagazine
«Dagon»
Messaggi: 1020
MessaggioInviato: Dom, 17 Ott 2004 19:53    Oggetto: Dylan Dog costretto a scegliere   

Dylan Dog costretto a scegliere

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Univers
«Cthulhu»
Messaggi: 4284
Località: Los Angeles dei precari
MessaggioInviato: Dom, 17 Ott 2004 19:53    Oggetto: Dylan Dog costretto alla scelta   

Finalmente un albo che credo risolleverà un po' le sorti dell'indagatore di Londra, dopo un ultimo periodo di critiche (per me esagerate).
Il sovrannaturale comprende il colore generale e l'accento, vale a dire intensità, sonorità, limpidezza, capacità di vibrazione, profondità e risonanza nello spazio e nel tempo.
elvezio
«Abdul Alhazred»
Messaggi: 4086
MessaggioInviato: Dom, 17 Ott 2004 20:05    Oggetto:   

Sai, quando scrivo le news opero in modo differente rispetto alle recensioni e quindi mi astengo dal dare il giudizio all'interno della notizia...

Diciamo che la vera colpa di DYD è quella di essere una serie "infinita", dopo n po' è naturale che affiorino problemi di tenuta, i temi sono limitati e dopo un po' ci si stanca di Dyd e delle sue conquiste, del maggiolino e di Groucho ecc ecc. In più con il proliferare di speciali e specialoni la Bonelli preme sui disegnatori che spesso tirano un po' troppo in fretta...

Rimane comunque un alfiere dell'horror, nel bene e nel male e un buon rifugio in tempi di magra. Certe storie sono state francamente indecenti ma ne escono alcune tuttora godibili anche se la "guarigione" di Sclavi ha segnato uno spartiacque definitivo all'interno della serie...

Questo speciale fa leva sulla nostalgia e sulla curiosità, personalmente mi ha fatto piacere rivederre alcuni volti... Non è eccelso e, che rimanga fra noi, i disegni sono spesso bruttini, non ho mai amato Piccatto. Però godibile, intrattiene...
jena.79
«Hydra»
Messaggi: 810
MessaggioInviato: Dom, 17 Ott 2004 23:25    Oggetto:   

Mah, Elvezio, ti dirò, ritengo, con Sclavi, che DYD sarebbe dovuto finire con il numero 100, e già di grazia che sia arrivato al numerotto tondo... Poi io per prima, per attaccamento, per abitudine, per totale assenza di spirito critico ho continuato a comprarlo per un'altra cinquantina di numeri, fino ad arrivare stremata alla soglia della nausea.
Sì, DYD mi ha dato molto: m'ha dato spunti, suggerimenti biblio-cinematografici, m'ha commosso e m'ha divertito. Però, come ogni fumetto, per quanto ci dia fastidio doverlo ammettere quando si tratta di fumetti che consideriamo "arte" (non è questo il caso, ovviamente), DYD è prima di tutto una colossale operazione commerciale, e la sua stessa natura gli ha impedito di mantenere alto il proprio livello creativo, in termini di sceneggiatura ed anche, come hai puntualizzato, in termini di illustrazione.
La Bonelli è un mostro editoriale, un'idra che ha come secondo scopo nella vita (il primo è ingigantire i propri profitti a scapito di qualsiasi cosa) quello di annegare come gattini ciechi tutti i timidi tentativi di proporre nuovi fumetti nell'area italiana. O passi alla Bonelli (come ha fatto Enoch con risultati a mio parere eccezionali) o sei morto (come è capitato all'eccellente ESP, e ad altri fumetti dell'orrore che mi sono passati davanti come meteore, troppo veloci per poterne imprimere nella memoria i nomi Confused ).
Mi dà molto fastidio inoltre il clima "grande famiglia Bonelli" con cui aggirano i lettori, come se sborsare botte di 3-4 euro alla settimana fosse un pass per il regno dell'intelligenza e della fratellanza universale.
Bah, mi fermerò o mi querelano Rolling Eyes .
jena
You could have it all
My empire of dirt
I will let you down
I will make you hurt
If I could start again
A million miles away
I would keep myself
I would find a way
elvezio
«Abdul Alhazred»
Messaggi: 4086
MessaggioInviato: Lun, 18 Ott 2004 08:38    Oggetto:   

Uhmm... Istintivamente sarei d'accordo con te, probabilmente anche per questioni personali: conosco e ho frequentato come amici alcuni autori della Bonelli e discutendo sono uscite fuori cose poco simpatiche sull'editore, in più avrei anche motivi di rancore professionale viste le annotazioni che facevano alle mie sceneggiature... Ma la questione non è mai così semplice...
Diciamo che alla Bonelli ormai si respira un clima di "lavoro statale" nel senso che se (giustamente?) obbedisci ai loro dettami tematici ed estetici hai la pagnotta sicura e devi vivere il tutto come una esperienza lavorativa tipo ufficio, otto ore al giorno e via.
Penso però a molti progetti più "free" di piccoli editori che non avevano o non volevano avere il controllo totale dell'opera e uscivano fuori spesso delle ciofeche inguardabili (io mi scuso se qualcuno sul forum è stato oinvolto con il progetto ma, per esempio, Demon Hunter era davvero pessimo sotto ogni punto di vista..)
La Bonelli superando la propaganda della "allegra famiglia", ti fornisce la possibilità di crescere e maturare come artista senza pensare, a 16 anni, di essere già un dio sceso in terra. Certo, ti permette di crescere e maturare solo in una direzione, la loro, questo è vero...
Al solito la via ideale sarebbe una dimensione a metà fra Bonelli e i progetti semifanzinari, ed è una via rara a vedersi in giro...
Non solo Enoch ma anche molti altri fieri "indipendenti" (Bacillieri, Palumbo...) hanno prima o poi dovutoi chinare il capo alla Bonelli per portare a casa la pagnotta, ennesima riprova che arte e soldi dovrebbero essere completamente slegati (come realizzare questa "slegatura" è tutt'altro paio di maniche...)
elvezio
«Abdul Alhazred»
Messaggi: 4086
MessaggioInviato: Lun, 18 Ott 2004 08:41    Oggetto:   

Uhmm, vedo tutti degli strani simboli nel mio testo qui sopra, qualcuno ha idea di cosa stia succedendo? Eppure non dovrei aver preso nessun virus, è qualche giorno che non visito siti porno...
Hieronymus
«Shoggoth»
Messaggi: 536
Località: Chiavari
MessaggioInviato: Lun, 18 Ott 2004 11:28    Oggetto:   

Meglio ch'io taccia su Bonelli Editore e su una certa "scuola del Fumetto"...meglio... Evil or Very Mad
Hieronymus

"Gli occhi di un gatto sono finestre che ci permettono di vedere dentro un altro mondo"
Leggenda irlandese
BaphometTheEvil
«Abitatore del Profondo»
Messaggi: 292
Località: La Superba
MessaggioInviato: Lun, 18 Ott 2004 19:41    Oggetto:   

premetto che di DYD ho letto solo i primi 100 numeri più qualcosa un po' ad minnchiam, e li ho letti parecchi anni fa, ergo non ricordo molto.

Sto speciale però non mi è garbato per nulla, non se perchè indirizzato in maniera esclusiva a chi conosce molto bene DYD, o perchè è la storia in se a mancare di mordente, fatto sta che una volta finito m'ha lasciatyo parecchio freddino.

Demon Hunter me lo ricordo come fosse ieri(e invece sono 10 anni buoni Shocked). era effettivamente bruttarello.

Elvezio, hai sceneggiato dei fumetti? mi puoi dire quali? magari ti ho letto e non lo so!
In Caotico Equilibrio.

Protettore del ManiCoMio

Lineacurva<----no, il fotografo nn sono io.
Harlock
«Segugio di Tindalos»
Messaggi: 199
Località: Inferno: Prima Porta a Sinistra
MessaggioInviato: Gio, 21 Ott 2004 15:37    Oggetto:   

Un bel albo.. Soprattutto perchè ti tuffa nei ricordi di DYD e ti mostra quelle realtà diverse "nel caso DYD avesse fatto un'altra scelta"..

Rimango uno della vecchia guardia nei confronti di DYD.. Wink
Sei già stato qui.. Sì che ci sei stato. Sicuro. Io non dimentico mai una faccia...
X
«Segugio di Tindalos»
Messaggi: 173
MessaggioInviato: Sab, 23 Ott 2004 12:38    Oggetto:   

Ritengo che di arte, nel caso dell'old boy, si possa parlare quando in campo scende l'accoppiata Roi-Ruju, sfornando autentiche meraviglie nel plot e nel disegno. Mi sono imbattuto anch'io in emerite boiate, ma come giustamente osservava Elvezio è inevitabile di fronte a una serie che va avanti da vent'anni. A questo punto, leggere Dylan Dog diventa questione di fede: o ci si crede e si tira avanti tappandosi il naso, o si acquista consapevolezza (costa meno del prezzo di copertina) e si fa selezione...

Stessa cosa vale ovviamente anche per altri prodotti, anche se in misura diversa. Sempre in ambito Bonelli, Nathan Never ha il buon gusto (o la temerarietà) di ambire a rinnovarsi, di tanto in tanto. Spesso si tratta di tentativi velleitari, ma ancora più spesso ci si imbatte in qualcosa di originale (anche se in genere non accade quando i suoi editori vorrebbero, e questa la dice lunga...).

Fuori di casa Bonelli, mi sta intrigando John Doe. Speriamo che lo chiudano prima di sprofondare anche loro nella palude della mediocrità.

Un saluto,
X
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