Parlando di presenze, rumori inquietanti, etc...
A qualcuno di voi è mai capitato di sentirsi chiamare per nome, quando si è soli? Per poi girarsi e scoprire che non c'era nessuno?

Essi sono la famiglia della ragazza di mio fratello! Credevo si capisse...sorry.
No, udito voci mai, ho sentito spesso il mio nome mentalmente, come dice Galerius.
Non c'entra con i fantasmi...Ma è una cosa simile all'udire il proprio nome, che mi è capitata mesi fa.
Ero sul pulman per milano e mi ero appisolato come al solito, stavo in quello stato di semiveglia... ebbene, ho "udito" mentalmente una voce che mi disse: "ma quando è il tuo onomastico?". In quel momento mi è arrivato il messaggio di una amico che mi faceva gli auguri per l'onomastico...Era proprio il mio onomastico (Gabriele, non Asterione... ) e non mi ricordavo affatto! Ci sono rimasto malissimo...

E' capitato pure a me in passato di sentire voci dalla mente molto ma molto realistiche e di rimanerci quasi secco per lo spavento...

Un mio amico poi crede fortemente come me alla "fata della casa" (qui al sud è una leggenda/credenza molto conosciuta e condivisa).
Dice che ogni tanto, quando è solo in casa, nella sua stanza sente delle presenze strane e il computer puntualmente perde colpi (inspiegabilmente, dato che lui è uno smanettone). Un giorno alzò la voce e disse: "Smettila!" E le stranezze cessarono.

Un'altra mia amica delle superiori diceva che quando era sola in casa si abbassava incredibilmente il volume della radio mentre era sotto la doccia. Io forse sarei schiattato al suo posto. Lei invece era abituata dalla "presenza" nella sua casa, le aveva dato anche un nome, pensate un po'.

Poi c'è una storiella di una mia amica di scuola media che sarebbe molto "appetitosa"... alla prossima puntata (cioè quando mi connetterò) perchè devo organizzare meglio i ricordi.

chiedo il vostro + umile perdono ma nn avevo fatto caso a questo topic e quindi ne ho aperto un'altro.fate in modo che la mia punizione nn sia così dolorosa please!

cmq ne ho un'altra:allora ad arcinazzo un paese di montagana in cui passavo l'estate quando abitavo a roma frequentavo un gruppo di ragazzi che mi raccontarono una storia su di una casa che c'era lì nei paraggi infestata dal fantasma de nà regazzina che un gruppo di ubriachi aveva ucciso fatto a pezzi e nascosto la testa in un buco del muro che poi hanno cementato.poi m'hanno detto che un ragazzo che è entrato nella casa ha infilato la testa nel camino e gli è caduta addosso la testa della ragazza...
io nn credo a ste stronzate cmq il giorno dopo sia mo andati in quella casa e indovinate cosa abbiamo trovato?una moquete di un verde orribile.
a conferma che sn solo c.....e

Riporto su questo thread...che era molto carino ed interessante.
Nessuno dei 'nuovi' ha da raccontare esperienze in proposito ?

mah!!!!!!!! credo che bisogna avere più paura dei vivi non dei morti,in tal caso penso ci sia forse un momento in cui i nostri cari prima che vadano verso la luce ci salutino con la loro presenza,e quando sono triste sento mio padre che mi parla in sogno.

Io penso di aver vissuto diverse vicende che non sono riuscito a spiegarmi in modo convincente.
Una di queste...

... C'è una cosa che ho sempre fatto da studente: Il fottutissimo tempo prolungato. Cosa orrenda che mi ha sempre sfiancato e messo addosso un sonno pauroso...
Non chiedetemi "il perchè e per come" perchè non lo so. Ai miei dicevo di NO e poi ancora NO! Ma alla fine ero puntualmente iscritto...
Comunque quel pomeriggio pioveva, avevo una fame da lupi, voglia di appartarmi con una certa Stefy(mora, curve al posto giusto, simpatica) un casino di compiti, e la sera gli allenamenti... e poi mi dicevano che non facevo nulla. Pure a fare niente avevo sulle spalle uno zaino che pesava più di me, porca zozza!
Arrivato a casa ho mangiato qualcosa di tiepido che ora non ricordo, ho visto un pò di tv e poi sono salito in camera.
Sui libri ho resistito mezz'ora, non di più. Come fare poi... pioveva alla grande e la stenchezza mi è salita sulle spalle di botto, manco fosse un babbuino incazzoso.
Ovviamente tra un comodo letto e i libri ho scelto il primo. Mi ci fiondo e in breve prendo sonno, ma... (dormo a pancia in giù)
... stavo sognando qualcosa (non ricordo cosa) da cui sono uscito lentamente perchè qualcuno mi stava toccando in mezzo alla schiena; sapete quel tocco tipico di chi ti vuol svegliare ma non di botto...
Una, due, tre volte.
"mamma... dai..." dico
Ancora due volte. E li sentivo, erano tocchi netti, non sensazioni provocate da quel pò di sogno ancora fermo sotto le palpebre chiuse.
"dieci minuti dai... finiscila.!" dico con voce impastata, ancora pancia in giù, la faccia schiacciata sul cuscino.
E poi sento la pioggia, prima di riprendere a dormire.

E' netta, ancora oggi, la sensazione che ho provato quando mi sono seduto sul letto, sveglio, nella penombra pesante di un pomeriggio invernale. La percezione di qualcuno scivolato via appena i miei occhi si sono aperti; l'impressione che altri occhi mi avevano scrutato durante il sonno, dopo quei tocchi.
Poi ho acceso la luce della camera, quella del corridoio. Mi son fatto coraggio e ho girato nelle altre stanze: tutte vuote. Primo piano lo stesso, vuoto e silenzioso. Sceso in taverna mi rilasso, appena vedo la luce proveniente dal garage, più precisamente da un piccolo bagno con lavatrice, ecc...
Mia madre stava parlando con una vicina di casa ugualmente alle prese con panni da lavare e stendere.
"Mà..." dico.
Si volta sorridente "Vai? devi fare gli allenamenti?"
"Che volevi prima?"
"Prima?"
"Mi hai svegliato..."
"Io sono uscita e sono tornata da poco. Ho accompagnato tuo fratello da Marco..."
In effetti l'auto di mia madre era fuori dal garage, e mio padre era a lavoro.
"mi prendi in giro?" dico nervoso, tanto che alzo il tono della voce ed entrambe mi guardano serie.
"Oh! Sono arrivata da cinque minuti!" ribadisce mia madre.
Mi son voltato e sono salito di corsa. Ricordo ancora di essermi detto ad alta voce di averli sentiti davvero quei tocchi. Polpastrelli di una mano, uniti, che affandano sempre nello stesso punto, nel bel mezzo della mia schiena.
Lo ribadisco. Li ho sentiti quei tocchi sulla schiena, quelli che mi hanno svegliato, che non appartengono a nemmeno un dito dei miei famigliari, perchè ero solo.
Forse.

jakken, maledetto...m'hai messo strizza...e ora chi dorme più qua al buio con la pioggia?

Credo che non dormirò a pancia in giù stanotte.
O al massimo metto sotto le coperte la sword of steel con cui accoppare chi mi tocca la schiena

Voi ridete... io per anni ho dormito con la schiena attaccata al muro; e ancora oggi se ci penso non la smetto più.