L'horror come delirio


Autore Messaggio
sayhem
«Segugio di Tindalos»
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MessaggioInviato: Lun, 26 Feb 2007 23:06    Oggetto: L'horror come delirio   

Sappiamo bene che horror non è puro intrattenimento, nè visione compiaciuta ed auto-referenziale di violenza, nè pupazzi o persone messe a casaccio a spappolare cervelli. Di contro, non è nemmeno oscura elucubrazione al 100%, nè simbolismo perfetto o metafora precisa degli orrori della vita moderna: semmai è una "media" di tutti questi fattori.

Guardando un Film dell'Orrore tendiamo, volenti o nolenti, ad interpretare quello che passa sullo schermo: non tutti sono sensibili all'argomento, e cosa molto più interessante non tutti recepiscono le stesse cose. Nonostante queste diversità soggettive, esiste quasi sempre in ogni FdO un contenuto irrazionale, un' "elogio della follia", un richiamo alla cruda natura umana, all'inammissibile, al caos, al "malus vivendi", al "lato oscuro della luna". Delirio, in una parola. Il cinismo dei FdO si riconduce, a volte con ironia a volte con oscuro pessimismo - alla rappresentazione dei disastri della condizione umana,delle crude verità che non sempre vengono a galla (una su tutte, la natura "animalesca" dell'uomo)

I film che amo di più ("Il giorno degli zombi", "Il seme della follia" per dirne alcuni) mostrano un' orrore che attanaglia - senza speranza - il genere umano: il senso è che non bastano gli sforzi dei singoli per fermare la follia della maggioranza. Ed è la stessa "dittatura dei molti" che relega - non che sia un male - l'exploitation e l'horror in generale ad una "dimensione anomala" per molti. Salvo poi scoprire che coloro che disprezzano "Shining" sono magari fan di snuff movies e filmati autentici di guerra: in tal modo viene totalmente eliminata la parte simbolica a vantaggio di quella visiva, che diventa sostanzialmente voyeristica e fine a se stessa. Contenuti "forti", anticonvenzionali, spesso scomodi, da una parte, mera superficialità dall'altra.

Un FdO ti turba perchè fa muovere il tuo cervello in una direzione che non sospettavi esistesse: la forma orrorifica rende il tutto più efficace. Se poi il regista è in grado di farti credere che quello che vedi è reale ("non aprite quella porta") , tanto meglio. Puo' darti conferme delle tue certezze o smontarle alla velocità della luce: e puoi anche immedesimarti nel protagonista, ma sarai "finito" perchè molto probabilmente egli non "vincerà" un bel niente.

Ma ciò che fa davvero qualsiasi film del genere ben fatto è riuscire a spezzare un tabù, a mostrare quello che nessuno, ipocritamente, vorrebbe vedere. Oltre a fare scrivere post del genere a gente tipo me... Laughing
Cinebrivido è la parola, amico. Sono dei veri film dell'orrore - (A. Burgess)

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elvezio
«Abdul Alhazred»
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MessaggioInviato: Mar, 27 Feb 2007 00:21    Oggetto:   

Deve essere la GHIANDOLA PINEALE!

GP



Che, ho visto in un film due giorni fa (Mem-o-re, 2005 http://www.memorethemovie.com/), produce il DMT!



Ma non so se sia vero.
sayhem
«Segugio di Tindalos»
Messaggi: 106
MessaggioInviato: Mar, 27 Feb 2007 00:58    Oggetto:   

...non ti piacciono le elucubrazioni, credo Laughing Laughing Laughing
Cinebrivido è la parola, amico. Sono dei veri film dell'orrore - (A. Burgess)

Lista di giochi horror
elvezio
«Abdul Alhazred»
Messaggi: 4086
MessaggioInviato: Mar, 27 Feb 2007 08:02    Oggetto:   

No, figurati, anzi, ce ne fossero di interventi come il tuo...

Sono però dubbioso su una tua frase "esiste quasi sempre in ogni FdO un contenuto irrazionale", temo che i film che rispettano questa tua affermazione siano in realtà pochi rispetto alla massa delle produzioni ed è un vero peccato perché anche per il sottoscritto sono fra i più interessanti...
Mormegil Darkblade
«Dark Samurai» Dark Samurai
Messaggi: 333
MessaggioInviato: Mer, 07 Mar 2007 00:26    Oggetto:   

Era da un bel po' che questa sezione si era assopita.
Interessante argomento che si trova direi alla base dell'horror (anche se in realtà non mi è esattamente chiaro il quesito forse).

Innanzitutto una puntualizzazione su: "Guardando un Film dell'Orrore tendiamo, volenti o nolenti, ad interpretare quello che passa sullo schermo".
"Interpretare" è in realtà una cosa che facciamo in automatico con qualsiasi cosa, nel senso che (almeno secondo me e qualche emerito antropologo perditempo) è impossibile guardare qualsiasi cosa senza al contempo attribuirgli un significato, in relazione al contesto e al ruolo assunto dall'osservatore. Forse intendevi che le tematiche dei film horror spingono spesso più di altri alla riflessione. Su questo direi che hai perfettamente ragione.
Credo che il motivo di questo sia che i film dell'orrore tendano a far riflettere sulla propria natura lo spettatore. Il fatto che chi guarda venga posto di fronte all'orrore che fa parte della natura umana, induce ad avere il timore di "essere in un certo modo". Se ad esempio vediamo "La notte dei morti viventi" e lo sentiamo come una critica alla società di cui ne facciamo parte, automaticamente ci viene da chiederci quanto del male di quella società faccia anche parte del nostro io. Questo induce un dubbio su se stessi, che a suo volta provoca una delle più intense "paure" (forse la più intensa) che sia possibile provare. Il confronto con se stessi è infatti uno dei timori maggori. Quante volte avremmo sentito dire che il primo nemico di ognuno è il proprio io. Una delle forze dell'horror credo sia proprio quella di mettere ognuno di noi a confronto con la parte più oscura di se, e il dubbio di come siamo dentro ci può fare davvero tremare. Già Freud aveva intuito questo: i suoi saggi sull'unheimlich (parola traducibile approssimativamente in italiano con "perturbante"), in riferimento ai racconti dell'orrore di Hoffmann, sono ricchi di spunti ed intuizioni che sarebbero degne di molti approfondimenti che probabilmente ancora non hanno ricevuto.
Per adesso mi limito a dire questo, ma credo che siano talmente tante le cose da dire che se ne potrà parlare davvero a lungo.
Alberto Alamia

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Dandy Rotten
«Shoggoth»
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Località: L'isola Escondida
MessaggioInviato: Mar, 03 Apr 2007 13:53    Oggetto:   

Verissimo il fatto che un horror fa muovere il cervello in una direzione che non si sospettava esistesse, è proprio quello ciò che ci inquieta, il metterci davanti a noi stessi, il non controllare l'emozione, l'irrazionalità.
Non so quanti di voi come il sottoscritto siano terrorizzati dai topi... io ho scoperto cosa mi fa paura... non lo sguarda ambiguo del ratto, o la lunga coda o il fatto che spesso stiano in luoghi sporchi o portino malattie... ma la loro velocità! Si muyovono più veloci di quanto il cervello e l'occhio possa inquadrarli, e di quanto un cuore possa battere. Penso che per l'horror sia lo stesso, il mostrare una parte di noi stessi che non conosciamo e che (forse ovviamente) ci spaventa... sarà lì che nasce lo snobbismo da parte di falsi cinefili che odiano l'horror?

fdecollibus
«Ghoul»
Messaggi: 31
Località: milano
MessaggioInviato: Ven, 02 Nov 2007 14:59    Oggetto:   

Per il macrogenere "fantastico" forse è questione di premesse.
Per il sottogenere "fantasy" è tutto una premessa. E' come se si dicesse, niente di quello che sapete è vero, non tenete buono nulla, ricostruiamo tutto. (anche se spesso esce fuori qualcosa di molto simile alla Germania medioevale)
Nel sottogenere fantascienza ad esempio ci sono premesse tipo
"esistono cyborg, astronavi, ed alieni", ma queste premesse non sono buone o cattive in sè: è la trama a sviluppare pensieri, azioni e riflessioni in ragione di queste premesse.
Per il sottogenere horrot le premesse hanno un carattere decisamente più fosco e negativo. L'esistenza dei vampiri, zombie,fantasmi e incantesimi raramente porta qualcosa di buono per i personaggi coinvolti.
L'horror in questo senso è una condizione più forte sulle premesse. Il succo è il confronto con il male, capace di generare una catarsi (horror classico) o una maturazione/maggiore consapevolezza del mondo (horror moderno), fino ad arrivare a prese di coscienza politiche.
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