Guinea Pig: arte metacinematografica o spazzatura?


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miSaNTRopopHaguS
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MessaggioInviato: Ven, 29 Set 2006 01:39    Oggetto:   

35 euro? apperò, cercherò meglio Very Happy
in ogni caso, sì mi sono lasciato prendere la mano dai guinea pig e non ho seguito abbastanza il filo del discorso, chiedo venia.
per quanto riguarda il significato del film credo ci sia poco da discutere, mi pare chiaro che dall'idea base dello snuff movie, e quindi di shockare lo spettatore con immagini crude si sia passati a un più "nobile" intento, ovvero disgustare sì, ma con più "classe".
più che altro non capisco cosa tu intenda con il voler spiegare la violenza del cinema orientale, insomma, è una cosa abbastanza complessa, troppo direi, prendere in esame TUTTO il panorama cinematografico orientale mi sembra eccessivo per tentare di spiegare perchè tanta violenza.
e poi una domanda mi sorge spotanea, stiamo cercando di capire perchè si fanno film violenti o perchè i giapponesi adorano vedere film violenti? la differenza può sembrare sottile ma non lo è più di tanto.
e poi insomma, anche il cinema ocidentale non scherza mica riguardo alla violenza, solo la esprime in modo... "diverso"?
ODIO A PRIMA VISTA - da qui alla tua estinzione.
AVANTI UN'ALTRA CICCA da ridurre a mozzicone
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Ven, 29 Set 2006 12:54    Oggetto:   

No certo, il cinema occidentale in certi casi non scherza.
E' innegabile al tempo stesso che il cinema giapponese in particolare abbia un modo tutto suo di rappresentare la violenza, ed è una maniera molto forte (almeno per noi occidentali).
Che la richiesta sia perchè in giappone si fanno o si guardano film così potenti visivamente, è poco importante. Insomma, se i giapponesi ne fanno così tanti è perchè tanti giapponesi li vanno a guardare. Decidi tu da dove vuoi partire. Il punto comunque non è prendere in analisi tutti i film giapponesi, ma considerare il cinema horror giapponese in generale. Insomma, come il cinema italiano, un film giapponese lo riconosci subito ed è inconfondibilmente jap.
Quindi il quesito rimane comunque lo stesso (e comunque non escludo sia privo di senso), cioé quali sono secondo voi le condizioni socio-culturali che hanno consentito lo sviluppo e il successo di un cinema tanto potente proprio in giappone e non altrove.
Alberto Alamia

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Sciamano
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MessaggioInviato: Lun, 02 Ott 2006 21:27    Oggetto:   

mah....ragà, ho letto un pò veloce, ma occhio con le facili conclusioni e sopratutto non mettete sullo stesso piano i "guinea pig"(che proprio non mi hanno mai interessato e rimango sempre sorpreso del vespaio che li circonda) con film(e ripeto film) capitali e importanti come "Ichi the killer" e "untold Story"...quest'ultimo tra l'altro è un film di Hong Kong, non è jappo. Le due culture sono molto, molto distanti. Il luogo comune è dietro l'angolo, capisco che è facile scivolarci....tutto questo per dire che i "Guinea pig" non sono horror e se lo sono occupano il gradino più basso di questa arte.
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Lun, 02 Ott 2006 22:42    Oggetto:   

Tranquillo.
L'unico motivo per cui sono accostati i guinea pig con ichi e untold story è per la violenza, che hanno mi sembra cmq in comune. Quello che ci si chiede è come mai in Giappone e in oriente in generle (Untold Story ha vinto l'equivalente dell'oscar ad Hong Kong) si abbia un gusto per la violenza così diverso dal nostro e come mai la rappresentazione così cruda della violenza non susciti quello che suscita dalle nostre parti (quando non è indifferenza è scandalo).
Per quanto riguarda i Gunea Pig in particolare, invece, il quesito è se possono assumere qualche valore secondo voi nel contesto Giapponese. Quello che vorrei sottolineare è che spesso NOI pensiamo che non abbiano alcun valore, ma noi lo vediamo con occhio occidentale. Nel contesto di una cultura così diversa come quella giapponese, chiedevo (soprattutto a chi li ha visti e al contempo a un minimo di preparazione sulla cultura jap) se potevano assumere un significato che a noi, per la nostra mentalità, rimane oscuro.ù
Chiedo questo non a caso. Io ritengo che non sia un caso che siano stati girati proprio in giappone, come ritengo che non sia un caso che Nekromantik sia un film tedesco. Il cinema fa parte di un panorama culturale e i film non crescono a caso come funghi. Se un film viene girato in un determinato luogo in un determinato momento è perchè c'è un background culturale fertile alla crescita di quel film.
Spero di aver chiarito meglio la questione.
Alberto Alamia

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Sciamano
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MessaggioInviato: Lun, 02 Ott 2006 23:32    Oggetto:   

secondo me i "Guinea pig"(che non ho visto e non muoio dalla voglia di farlo...) hanno piu punti in comune con il tedesco "nekromantik"(che è comunque un film notevole con un senso autoriale, ecc.) che con i vari "ichi the killer" e "Untold Story". Penso che molti ricercano in questi film(i guinea pig, i Buttgereit, ecc.) un impatto realistico unito a un senso pruriginoso , abbastanza insano (e non è un complimento) verso la morte. Ora a me, ripeto, queste cose (poco) filtrate che si avvicinano(o tentano di) agli snuff movies non interessano e non portano generalmente a nulla.
In Giappone, in particolare, hanno una grande dote: la fantasia non ha limite, penso sia questo l'uovo di Colombo.... nei manga, videogiochi, film, anime succede di tutto e di più, senza freno. Più la fantasia ha a che fare con la realtà(i Guinea pig per es.) più la cosa si fà meno interessante, imho. Un nostro limite da occidentali è, forse, quello di considerare i deliri nipponici & c. come cose serie e reali.
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Mar, 03 Ott 2006 00:02    Oggetto:   

Dal mio punto di vista Nekromantik e ancora di più gli altri film di Buttgereit sono tutt'altro che la ricerca fedele della realtà. C'è uno splendido articolo in inglese di una professoressa dell'università metropolitana di Manchester che dimostra come i Nekromantik siano legati alla loro terra, ai racconti di Hoffmann, al romanticismo tedesco e alla storia della germania.
Se poi si guarda Der Todesking gli amanti del sangue rimarranno amaramente delusi dalla pochezza di gore che Buttgereit ci concede nella sua opera filosoficamente più profanda e sottolinea appunto come anche Nekromantik sia un film di ben altro spessore che quello di voler semplicemente stuzzicare qualche macabro istinto sessuale. Sui Guinea Pig non mi esprimo perchè non li ho visti.
(Io mi guarderei bene prima di dare qualsiasi giudizio nei confronti delle persone che guardano certi film, insinuando "strani pruriti" di sorta).
Per quanto riguarda il limite tra fantasia e realtà, beh, non posso che ringraziarti perchè dai anche un altro spunto alla conversazione. I Guinea Pig penso (correggetemi se erro) sono frutto di una fantasia che cerca di ricreare la più truce realtà (che paraddossalmente è essa stessa frutto dell'immaginazione data da una sorta di mito, quello degli snuff). I Guinea Pig costituirebbero in questo caso un interessanto punto di incontro tra realtà e immaginazione. Dove finisce la realtà e comincia l'immaginazione? Anche questo è un quesito interessante.
Ancora meglio sarebbe: quanto vicino alla realtà si può spingere un film per non divenire reale? Può un film frutto di finzione toccare la realtà?
C'è inoltre da tenere conto (come abbiamo discusso in altre discussioni in metafisica) come la realtà non sia assolutamente uguale per tutti. La convinzione che esista una realtà unica e comune è sostanzialmente illusioria (lo dice un futuro medico). Siamo tutti diversi, e ognuno di noi crea la sua realtà, che non può essere spiegata che in minima parte dal razionalismo.
Dunque ci si potrebbe anche chiedere: un film è una finzione per molti o è la realtà di uno (il regista)? L'opera d'arte, in fondo, non è forse la rappresentazione della realtà di chi li crea?

(Gente, è il forum di metafisica, lasciatemi straparlare in santa pace... AHAHAHAHAHAHAH Twisted Evil )[/i]
Alberto Alamia

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Sciamano
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MessaggioInviato: Mar, 03 Ott 2006 00:28    Oggetto:   

Mormegil Darkblade ha scritto:
Dal mio punto di vista Nekromantik e ancora di più gli altri film di Buttgereit sono tutt'altro che la ricerca fedele della realtà. C'è uno splendido articolo in inglese di una professoressa dell'università metropolitana di Manchester che dimostra come i Nekromantik siano legati alla loro terra, ai racconti di Hoffmann, al romanticismo tedesco e alla storia della germania.
(Io mi guarderei bene prima di dare qualsiasi giudizio nei confronti delle persone che guardano certi film, insinuando "strani pruriti" di sorta).)[/i]


su "Nekromantik" difatti ho detto che ha la sua importanza e ha un senso. Però il problema non è tanto Buttgereit e la sua deriva necrofila, quanto gli spettatori che si avvicinano alle sue opere....io non credo affatto che le persone guardino i suoi film per vedere un horror "normale", cercano ben altro. Poi certo uno poi può dire quello che vuole....ma io per.es. ho visto "nekromantik" perchè volevo vedere la tipa che si scopava il cadavere, punto e basta. E per i "Guinea pig" la storia è la stessa.....uno deve essere onesto e dire: perchè mi guardo questi benedetti "Guinea pig"??....perchè sono forse degli ottimi horrror, girati bene e interpretati meglio????

immaginazione e realtà? dove iniziano e finiscono non lo so, però di solito me ne accorgo perchè non amo particolarmente i film che ti portano con i piedi a terra....sono per il concetto "escapista", anche per altre forme d'arte(fumetti, libri, musica, ecc.)
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Mar, 03 Ott 2006 14:22    Oggetto:   

Beh, la mia idea è un po' diversa. Nel senso. Io penso che guardare cinema sia un modo per farsi una cultura per così dire. Se qualcuno si chiede "perchè guardo questo film" vuol dire che ha un approccio diverso dal mio e che può al contempo andare allo stesso modo su siti come rotten, o farsi dare dal macellaio di fiducia qualche sgozzamento di vacche, e allo stesso modo guardare guinea pig.
Se una persona guarda cinema per cultura artistica si pone invece un'altra domanda, cioè "perchè NON guardo questo film?"
Insomma, una cultura veramente libera è una cultura che non si pone e su cui non vengono posti limiti. Guardare i Guinea Pig per il sottoscritto vuol dire semplicemente ampliare i propri orizzonti cercando di mantenersi il più lontano possibile da qualsiasi forma di pregiudizio.
Non nego che anche la ricerca di nuove forti emozioni influenzi la mia scelta di guardare un certo tipo di cinema, ma questa questione è trattata altrove nel forum di metafisica (vedi disc. La calma prima della tempesta).

Per quanto riguarda la scelta di visionare un film per allontanarsi dal mondo in cui si vive è una scelta personale e che quindi va rispettata. Io non la condivido personalmente perchè ritengo che il cinema può essere estremamente utile al singolo se lo si guarda in modo utile. Cioè, se io guardo un film e scopro come questo può aiutarmi a comprendere e creare la mia realtà personale (la realtà del mio io), allora forse ogni film può risultare un passo verso una vita migliore. Il confronto col diverso, l'inaspettato e il nuovo è fondamentale per la crescita personale, dal mio punto di vista, e il cinema può tornare molto utile in quest'ottica.
Alberto Alamia

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MessaggioInviato: Mer, 04 Ott 2006 13:45    Oggetto:   

Mormegil Darkblade ha scritto:
Per quanto riguarda la scelta di visionare un film per allontanarsi dal mondo in cui si vive è una scelta personale e che quindi va rispettata. .


un momento.....questo non è il mio caso. I film horror o di fantascienza(i generi che prediligo) sono quelli che(imho) raccontano meglio la realtà in cui viviamo. Non è solo una questione di rifuggire la realtà, a volte si tratta proprio di esorcizzarla e re-interpretrarla. Io parlo di questione di attitudine e scelta stilistica(idem vale per i fumetti, musica, libri, ecc.)....per es. ho imparato più cose dal più brutto film di Lucio Fulci che da un qualsiasi Nanni Moretti.....
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Gio, 05 Ott 2006 14:06    Oggetto:   

Allora mi sembra che siamo sulla stessa lunghezza d'onda più o meno. Scusa, avevo in te3so io male la parola "escapista" Wink
Senza andare troppo OT (anche se a volte sono le stesse divagazioni necessarie alla dialettica a portare lontani dalla strada maestra) io ho sempre trovato il cinema orientale molto efficacie non tanto per il realismo della violenza, quanto per il metodo con cui questa violenza viene utilizzata, in un contesto in cui i punti di vista e le piscologie dei personaggi vengono esaltate (Ichi the killer ne è un ottimo esempio). Non so se questo sia il caso dei Guinea Pig (apsetto di visionarli), ma immagino che possano trovare posto in un contesto psicologico più generale.
Alberto Alamia

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Charlie80
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MessaggioInviato: Gio, 19 Feb 2009 15:31    Oggetto:   

ne ho viste quattro o cinque di puntate di guinea pig e l'ho trovate tutte noiose....secondo me è una noia mortale quella sottospecie di telefilm lì davero non capisco cosa ci sia di bello
I have bad dreams. Hell, yes. Just look at me, you can tell I have terrible dreams.
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