Guinea Pig: arte metacinematografica o spazzatura?


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Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Sab, 23 Set 2006 16:09    Oggetto: Guinea Pig: arte metacinematografica o spazzatura?   

Ciao a tutti.
Premetto che non ho ancora visto neanche un capitolo della serie, ma che ho intenzione di visionare al completo in un futuro non troppo lontano.
Siccome questa è la sezione di metafisica, mi sebra fuori luogo (e poco interessante) chiedere semplicemente cosa ne pensate della serie se l'avete vista (nessuno vieta di aggiungere il vostro parere se avete visionato le pellicole).
Piuttosto, visto che recentemente si è tirato in ballo il discorso sul freno morale, volevo porre il quesito:
film come quelli della serie guinea pig, possono assumere qualche valore pseudofilosofico/psicologico o sono semplicemente spazzatura da mandare direttamente al macero?
Per rispondere non è necessario aver visto il film (credo) e penso basti una semplice descrizione trovata su google per capire di cosa si stia parlando. Inutile dire che, essendo un forum filosofico, le divagazioni sono bene accette (basta che si resti in tema in qualche modo).
Parto quindi io con le prime divagazioni ed elucubrazioni Very Happy
Abbiamo oriente e occidente.
Da una parte abbiamo freni morali, censura spietata, FBI presa per cu.o; dall'altra abbiamo un oriente ai nostri occhi misterioso, spesso dotato di una certa nobiltà e una sorta di purezza intrinseca. Le filosofie, le leggende, le storie, figure come quelle dei samurai... tutto questo da all'oriente un alone come di chiarezza spirituale. Eppure da quello stesso mondo, cos' diverso dal nostro, che ancora mantiene un legame col proprio passato e con le proprie tradizione che sembra essere più forte di quanto non avvenga da noi in occidente, giungono film come Guinea Pig. Le pellicole, praticamente senza trama, sono la semplice esposizione di torture e vivisezioni. Mentre da noi una trama a fungere almeno da pretesto è necessaria per mettere in mostra anche la minima goccia di sangue, in oriente dimostrano che per loro il problema a mala pena si pone. E' questo gusto per la truculenza gratuita il segno che in fondo, dietro questo alone di alta spiritualità, si nasconde una pochezza mentale quasi rude e barbara, o, viceversa, è l'ipocrisia moralista occidentale che non ci riesce a far comprendere il valore di un opera come guinea pig? Siamo noi a nasconderci dietro i nostri "totem e tabù" e loro a dimostrare un'ammirevole sincerità mentale, o semplicemente anche la loro cultura, come la nostra, dimostra di essere, in fondo, basato sul piacere procurato dalla sofferenza altrui?

Scusate se non sono stato chiaro, ma il quesito è più difficile da porre che da capire.
Alberto Alamia

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MessaggioInviato: Sab, 23 Set 2006 17:44    Oggetto:   

Io ho avuto l'onore di vedere tutti i capitoli della saga, si tratta di puro cinema underground Jiappo, fatto per shocckare, disgustare e divertire.

Non per questo non mi sono piaciuti, anzi, li ho adorati, ma vanno presi esattamante per quelli che sono, ne capolavori ne spazzatura (che è ben altra e negli ultimi 5 anni ne abbiamo vista molta).

Ovviamente solo i GoreHounds possono apprezzarli.
"Nel mondo ci sono molti che amano dare lezioni, ma sono pochi quelli che si rallegrano nel ricevere un insegnamento, e sono ancora meno numerosi coloro che praticano l'insegnamento ricevuto." Yamamoto Tsunetomo - Hagakure
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MessaggioInviato: Sab, 23 Set 2006 17:45    Oggetto:   

Io ho avuto l'onore di vedere tutti i capitoli della saga, si tratta di puro cinema underground Jiappo, fatto per shocckare, disgustare e divertire.

Non per questo non mi sono piaciuti, anzi, li ho adorati, ma vanno presi esattamante per quelli che sono, ne capolavori ne spazzatura (che è ben altra e negli ultimi 5 anni ne abbiamo vista molta).

Ovviamente solo i GoreHounds possono apprezzarli.
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MessaggioInviato: Sab, 23 Set 2006 18:20    Oggetto:   

MajinZyber ha scritto:
Io ho avuto l'onore di vedere tutti i capitoli della saga


Dato che sono interessato,potresti dirmi di quanti capitoli si tratta? E magari anche i nomi di ogni capitolo?

Thanks Smile
jeimz
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MessaggioInviato: Sab, 23 Set 2006 18:27    Oggetto:   

Guinea pig: Devil’s experiment (Za ginipiggu: Akuma no jiggen), di Hideshi Hino, Giappone, 1985
Guinea pig 2: Flower of flesh and blood (Za ginipiggu 2: Chiniku no hana), di Hideshi Hino, Giappone, 1985
Guinea pig 3: He never dies (Za ginipiggu 3: Senritsu! Shinanai otoko), di Masayuki Kuzumi, Giappone, 1986
Guinea pig 4: Mermaid in a manhole (Za ginipiggu 4: Manhoru no naka no ningyo), di Hideshi Hino, Giappone, 1988
Guinea pig 5: Android of Notre Dame (Za ginipiggu 5: Notorudamu no andoroido), di Kazuhito Kuramoto, Giappone, 1988
Guinea pig 6: Devil woman doctor (Za ginipiggu 6: Peter no akuma no joi-san), di Hajime Tabe, Giappone, 1990
Guinea pig 7: Lucky sky diamond (Guinea pig 7: Lucky sky diamond), di Izo Hashimoto, Giappone, 1989
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jeimz
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MessaggioInviato: Sab, 23 Set 2006 18:35    Oggetto:   

Il topic in questione propone un bel quesito, ma non saprei cosa dirti al momento...
Li ho visti tutti, e riguardo il tema violenza il secondo è stato sicuramente il più disturbante per me, tanto che ad un certo momento mi sono quasi sentito "sporco" per aver provato interesse in un film di questo tipo. Qui ci si può ricollegare sul discorso del limite tra fantasia e realtà, e grazie a effetti speciali così ben fatti il dubbio che si tratti di uno snuff fa capolino più volte (ma non lo è assolutamente, per essere chiari). Da parte mia sono convinto che non dovrebbe esserci censura di nessun tipo a patto che si tratti di finzione, ma in casi limite come questo ammetto che il mio cervello va un po' in tilt...

Invece riguardo il confronto tra le due società c'è da dire che un certo tipo di splatter estremo esiste anche da noi (e mi riferisco a tutto quel filone tedesco), ma l'estremo realismo ed eccesso del Giappone mi fa venire pensato più ad un loro sistema basato sulla repressione e sull'omologazione dell'individuo, che deve trovare per forza qualche valvola di sfogo.
Meglio che lo trovi in qualcosa di finto, pertanto...



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MessaggioInviato: Sab, 23 Set 2006 18:36    Oggetto:   

Woah! Thanks, keyboard man! Very Happy
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Dom, 24 Set 2006 12:17    Oggetto:   

Raga, questo è il forum di metafisica, per cui i post devono essere più lunghi possibile. Mi raccomando da ora in avanti: divagare, divagare e divagare.
Io divago e posto quelo poco che so della cultura Jap (che ho la fortuna di studiare tramite le samurai martial arts).
Nonostante l'estrema occidentalizzazione, la costruzioni di grandi città, l'assunzione di un capitalismo e di un libero mercato, la creazione di giganti multinazionali e multifunzione, il giappone rimane culturalmente e mentalmente estremamente lontano dal modello USA. Avrete presente tutti le immagini degli operai giapponesi che, tutti estremamente puntuali al lavoro, si radunano a fare ginnastica tutti insieme e coordinati prima di iniziare una lunga giornata lavorativa. E questo è solo un esempio. Quella che però a noi può sembrare una forma di omologazione (nessuno esclude che lo sia) è qualcosa però di estremamente diverso dalle mode o dall'omologazione dettata dalla nostra società. Per quanto ne so io (non sono espertissimo) posso ipotizzare che la loro "omologazione" derivi in realtà dell'estremo senso del rituale che i giapponesi hanno radicato nella loro cultura. Fin dai tempi dei samurai, sia le arti marziali che il lavoro dei contadini erano dettati TUTTI da dei rituali precisi, coordinati e che dovevano essere seguiti con estrema perizia. Prima di cominciare una lezione di arti marziali è ad esempio fondamentale eseguire il "saluto" che un rituale con regole estremamente precise a cui non si può fare eccezione. Idem vale per i contadini. Se qualcuno ha visto "I sette samurai" di Kurosawa avrà ben impressa la scena della raccolta dell'orzo (o quello che era) in cui tutti i contadini si muovono in maniera perfettamente coordinata. Ancora, si può pensare al rituale del thè, che prevede una durata anche di 3 o 4 ore, per un azione che a noi può sembrare banale come appunto quella di bere il thè. Penso che un discorso molto simile valga almeno in parte anche per la cina (cinesi e jap si odiano ancora oggi, ma gli scambi culturali sono stati freuquenti e inevitabili el corso della storia).
Insomma, credo che l'omologazione dell'individuo ha un valore molto diverso rispetto alla massificazione del mondo occidentale filoamericano.
Detto questo, oltre ai film Guinea Pig possono venire in mente altri titoli come The Untold Story e Ichi the killer, entrambi titoli estremamente violenti. Quello che dovrebbero sottolineare i due titoli citati, insieme a guinea pig, è l'estrema ironia (indice forse di una certa freddezza) con cui gli orientali affrontino il tema della violenza sullo schermo. In un film come The Untold Story si uniscono scene estremamente crude con altre da "Scuola di polizia". Questo rende poco credibile l'ipotesi della valvola. Questa funzione (ha ipotizato lo studio di una professoressa dell'università di Manchester, credo) potrebbe averla ad esempio Nekromantik, il quale potrebbe indicare il profondo segno che ha lasciato nei tedeschi l'esperienza nazista, simboleggiata da un cadavere che sostanzialmente i tedeschi non riescono a lasciasi alle spalle. Film di catarsi, come potrebbe essere nekromantik, presentano forse una leggera macabra e amara ironia, non di certo l'ilarità suscitata dai poliziotti incapaci di the untold story. E' opportuno quindi cercare altre strade per dare un qualche significato se non filosofico, almeno socioculturale alla serie Guinea Pig.

(Che cazz, mi piace sta discussione, magari alla fine ci scrivo il mio secondo saggio Very Happy)
Alberto Alamia

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MessaggioInviato: Dom, 24 Set 2006 12:35    Oggetto:   

Mormegil Darkblade ha scritto:
Raga, questo è il forum di metafisica, per cui i post devono essere più lunghi possibile.


E dai, il titolo del 3D è "Guinea Pigs...", dammi il tempo di vederli e poi ti posterò un saggio da 900.000 battute. Razz
Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Dom, 24 Set 2006 13:02    Oggetto:   

Kandarian ha scritto:
Mormegil Darkblade ha scritto:
Raga, questo è il forum di metafisica, per cui i post devono essere più lunghi possibile.


E dai, il titolo del 3D è "Guinea Pigs...", dammi il tempo di vederli e poi ti posterò un saggio da 900.000 battute. Razz


Nemmeno io non li ho visti Wink
Non ce n'è bisogno in realtà Smile
Il mio è un semplice invito a usare molta dialettica essendo un forum di filosofia, ho almeno ha l'ambizione di esserlo.
I guinea pigs sono il punto di partenza per poi andare avanti in un discorso che va ben aldilà dell'opizione personale e del giudizio critico sui film, sennò postavo la discussione nella sezione riguardante il cinema, non quella di metafisica.
Alberto Alamia

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MessaggioInviato: Gio, 28 Set 2006 23:05    Oggetto:   

che cosa meravigliosa i guinea pig Very Happy
essendo appassionato di splatter e gore li adoro, ma naturalmente non dipende solo da questo il mio amore verso questa serie.
credo proprio che sia quel senso di mistero malsano che trasmette la visione degli episodi (per la cronaca ho visto i primi quattro, gli ultimi tre non mi attirano più di tanto e ho letto che sono abbastanza deludenti ma cercherò in ogni caso di procurarmeli).
naturalmente se ci si basa per esempio sul primo episodio che altro non è che il tentativo di riprodurre uno snuff movie, viene da pensare che siano spazzatura, ma analizzando per esempio il quarto, "mermaid in a manhole", qua è tutta un'altra storia.
vedere i guinea pig equivale a un pugno nello stomaco, si può rimanere davvero shockati e turbati dalla visione, specialmente a chi ha lo stomaco debole, ma non è forse questa l'intenzione degli autori?
va da se il fatto che in Giappone c'è tutta un altra morale, basti solo pensare che "Le Facce della Morte" di LeClaire, forse il più violento shockumentary di tutti i tempi (perfino Andreas Schnaas lo considera il film più terrificante che abbia mai visto!), in Giappone abbia conteso il primato degli incassi con niente meno che Guerre Stellari.
per quanto riguarda il discorso omologazione, credo che, naturalmente noi non potremo mai comprendere come ragioni un giapponese e cosa sia per lui questa "omologazione", ma credo che per loro sia in fondo uno "stile di vita", da sempre i giapponesi sono il simbolo del lavoro frenetico e senza sosta, e anche se a noi sembra quasi una grande catena di montaggio senza sosta (cosa che poi non è tanto dissimile dalle condizioni di vita di noi occidentali) per loro è tutto terribilmente normale. perfino noioso oserei dire. valvola di sfogo si diceva? possibile.
tornando ai guinea pig, prendendo in esame il primo, non mi ha toccato più di tanto, tralasciando la mancanza di trama, non è neanche un tripudio di gore, anzi, da come ne avevo sentito parlare sembrava un inferno su pellicola, mentre si è rivelato poco o niente (anche se sono memorabili la scena dei vermi e dell'occhio).
il quarto episodio invece, oltre ad avere una trama (che di sicuro non guasta Very Happy ) ha un che di poetico e indescrivibile. non stiamo solo vedendo una sirena in putrefazione, è una macabra storia d'amore, un gioco perverso e disgustoso, ma al tempo stesso terribilmente affascinante. incredibile poi il finale, che da quel tocco di mistero in più che non danneggia mai (non lo svelo per non levare il gusto se qualcuno ha intenzione di vederlo, anche se credo che leggendo su internet sappiate già tutto Very Happy ).
purtroppo non ho ancora potuto vedere ichi the killer e the untold story, anche se sono i miei obbiettivi principali da tempo Twisted Evil
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MessaggioInviato: Gio, 28 Set 2006 23:33    Oggetto:   

Ottimi obbiettivi oserei dire.

Ti consiglio di dare un occhio anche a Devil Woman Doctor, è una cosa assurda.

Per qunto riguarda Android of Notre Dame, merita molto e ricorda, in un certo senso, Mermaid in a Manhole.

Lucky sky diamond è alquanto controverso, in quanto non è considerato facente parte della saga, tant'è che nel cofanetto non è presente.

Ti consiglio anche Pinocchio 964 e Rubbers Lover bel buon Shozin Fukin, lì siamo dalle parti del Cyber Punk splatteroso e immorale.

Cosa Chiedere di meglio?
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ho gli occhi che sbrilluccicano *_*
mhuahuhauha, il fatto è che la roba giapponese è difficilissima da reperire, pure con emule che non mi funziona mai -.-'
per ora l'unico che ho raccattato oltre ai guinea pig è battle royale, sublime!
in ogni caso ho intenzione di prendere il cofanetto coi 4 dvd dei guinea pig, son 70 euri ma sono spesi benissimo direi Very Happy
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ah no, dimenticavo anche tetsuo, quel film è delirio puro!
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Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Ven, 29 Set 2006 00:12    Oggetto:   

miSaNTRopopHaguS ha scritto:

in ogni caso ho intenzione di prendere il cofanetto coi 4 dvd dei guinea pig, son 70 euri ma sono spesi benissimo direi Very Happy

70 euro?
Se parli della versione americana, non farti fregare.
Cerca bene che quel cofanetto lo trovi anche a 35 euro.

E' stato specificato comunque che in questa sede è bene che si accompagni al giudizio personale per lo meno un'interpretazione o un possibile "significato" dei film. Wink
E' la sezione di metafisica, non quella di cinema.
E' stata già presa in considerazione la possibilità della "valvola di sfogo" ma, sinceramente parlando, anche se fosse veritiera, non basterebbe da sola a spiegare la violenza del cinema orientale.
Alberto Alamia

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