Vita di HPL


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Autore Messaggio
CEROSKY
«Hellboy» Hellboy
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Località: Arezzo
MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 12:35    Oggetto: Vita di HPL   

In questo trehad volevo parlare della vita del solitario di Providence...........Inanzi tutto vorrei sfatare il luogo comune che HPL fosse il "solitario di Providence".Esattamente l ' opposto, molti dei suoi racconti ci sono pervenuti grazie a vari amici in campo letterario, nonche loro stessi hanno ampliato il ciclo dei Miti.
Un altro luogo comune è che HPL fosse razzista, è vero che aveva una certa ripugnanza per gli stranieri (che ritroviamo in molte opere), ma aveva amici ebreied omossessuali e sposò un ebrea di origini russe. Chi ha altre notizie o contestazioni le posti qui.
medea
«Henry Armitage»
Messaggi: 1226
MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 13:42    Oggetto:   

Ma, non ho contestazioni particolari, ma posso consigliarti un testo sull'argomento, se non lo avessi già letto: Michel Houellebecq "Contro il mondo contro la vita", è la biografia di Lovecraft...
Parla anche della componenete xenofoba. E' molto interessante. Soprattutto perchè l'autore è un genio Wink (Houllebecq)

Un dubbio però mi sorge... è vero che il nostro Lovecraft era comunque mooolto attaccato a Providence. Non era un uomo di mondo per così dire.
Questo è quello che so io...

Era un gentiluomo, la storia tra lui e Sonia, la russa ebrea, dimostra come fosse un uomo d'altri tempi. Lui non accettava di farla vivere a stenti, e non accettava soldi da lei, che ben lieta, per amore, glieli offriva...Questa non è una contestazione, solo un gossip Laughing
Di tutto ciò che vive e ha intelligenza, noi donne siamo la creatura più infelice

(Euripide, Medea)
Fulvio
«Shoggoth»
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MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 14:25    Oggetto: Re: Vita di HPL   

CEROSKY ha scritto:
Inanzi tutto vorrei sfatare il luogo comune che HPL fosse il "solitario di Providence".Esattamente l ' opposto, molti dei suoi racconti ci sono pervenuti grazie a vari amici in campo letterario, nonche loro stessi hanno ampliato il ciclo dei Miti.


Sì, peccato che con tutti questi amici avesse a quanto mi risulta, solo rapporti epistolari. E' per quello che l'hanno definito "il solitario".

Citazione:
Un altro luogo comune è che HPL fosse razzista, è vero che aveva una certa ripugnanza per gli stranieri (che ritroviamo in molte opere), ma aveva amici ebreied omossessuali e sposò un ebrea di origini russe. Chi ha altre notizie o contestazioni le posti qui.


E qui ti va bene che Minerva non ha ancora letto il post... lascio a lei l'onore di controbattere. Very Happy [/quote]
A reality is just what we tell each other it is
galerius
«Fantasma» Fantasma
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Località: Luserna San Giovanni ( TO )
MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 15:17    Oggetto:   

Va ricordato che, a detta di pressochè tutti coloro che lo conobbero e trascorsero del tempo con lui, Lovecraft aveva 'spirito gregario' ed era felice di partecipare a incontri, riunioni, scampagnate ecc., naturalmente solo con persone che stimava e verso le quali provava affetto ( ma non è così per tutti ? ).
Non si trattava quindi di 'misantropia' in senso assoluto.

La spiegazione del 'solitarismo' del nostro è da vedere nel fatto che a Providence non conosceva nessuno che condividesse con lui convinzioni estetiche e letterarie, o il suo amore per il passato, il fantastico e l'ignoto...in parole povere, non aveva nessun vero amico, là.
Io poi non sottovaluterei nemmeno le difficoltà economiche ; quando i soldi sono pochi, si tende ( o alcuni tendono ) a diradare i rapporti sociali, specialmente se si ha quel tipo di senso del decoro che caratterizzava HPL.
Grazie, ragazzi !
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- "L'amore per la donna è mobile come la Luna,
l'amore del fratello è saldo come le Stelle !"
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Toby Dammit
«Ghoul»
Messaggi: 35
MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 18:51    Oggetto:   

medea ha scritto:
Michel Houellebecq "Contro il mondo contro la vita", è la biografia di Lovecraft...
Parla anche della componenete xenofoba. E' molto interessante. Soprattutto perchè l'autore è un genio Wink (Houllebecq)


Appunto più autore che biografo, quella sua di HPL è un'interpretazione assai di parte (troppo, a mia opinione).
HPL è stato troppo mitizzato sulla base di biografie largamente approssimative se non fuorvianti, tipo quella diffusissima di L.S. De Camp, per intenderci.
In italiano c'è poco, apparati introduttivi nelle ultime edizioni mondadoriane, articoli su fanzines tipo Yorick... Vita privata di H.P.Lovecraft (Reverdito 1987) che è introvabile. Vale la pena di vedere la selezione di epistolario degli oscar Mondadori, Lettere dall'altrove. Senza fare bibliografie in forum, chi è interessato può fare una rapida ricerca per parole-chiave sul Catalogo della fantascienza in italia: www.fantascienza.com/catalogo/
"Never Bet the Devil Your Head"
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MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 19:32    Oggetto:   

medea ha scritto:
Michel Houellebecq "Contro il mondo contro la vita", è la biografia di Lovecraft...


Il testo di Houellebecq rimane senza dubbio una delle cose più interessanti che abbia letto su HPL. Non credo nemmeno che sia "di parte". Lo sarebbe se H. avesse distorto i fatti per dimostrare qualche tesi, cosa che - a mio parere - non fa. La tesi di H. c'è, è ovvio (alcuni scrittori non amano la vita, non amano il prossimo, e l'odio o il disgusto sono un deus ex machina decisamente potente per la scrittura), ma temo sia una tesi molto poco distante dalla verità. Forse sono io quello di parte, ma quando leggo che una delle caratteristiche fondamentali di uno scrittore è l'empatia verso i suoi simili e verso le loro vite, bah, sollevo un sopracciglio. H. ha scritto un bel libretto contro questa concezione "umanista" della letteratura.

Mi permetto anche di segnalare un altro saggio su HPL, che come quello della Reverdito è purtroppo introvabile. L'ultimo demiurgo e altri saggi lovecraftiani di Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco, Solfanelli 1989.
Hieronymus
«Shoggoth»
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Località: Chiavari
MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 19:47    Oggetto:   

Niente da eccepire a quanto appena detto da Ivo
Hieronymus

"Gli occhi di un gatto sono finestre che ci permettono di vedere dentro un altro mondo"
Leggenda irlandese
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MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 19:56    Oggetto: Re: Vita di HPL   

CEROSKY ha scritto:
Un altro luogo comune è che HPL fosse razzista, è vero che aveva una certa ripugnanza per gli stranieri


Credo che il discorso sia un poco più complesso, e sottile.
Di certo Lovecraft non amava "le babeli", le folle disordinate, le grandi ammucchiate umane. Credo che, uno come lui, sarebbe impazzito a Woodstock. Laughing
Questo non fa di lui un razzista (a meno che un razzista non sia qualcuno che prova un certo disagio verso TUTTA la razza umana). Era un misantropo d'altri tempi, questo sì. Uno che preferiva la compagnia di un gatto e di un buon libro dell'orrore a una serata sfrenata tra le luci di New York. E poi era uno spirito anacronistico. Detestava l'arte contemporanea, il jazz, Freud...
Qualcosa, secondo me, sarebbe cambiato in lui se - invece di morire di fame - fosse sopravvissuto abbastanza per vedere la II WW e l'atomica. Allora si sarebbe detto: "ecco... ecco il caos nucleare! Ecco i colori venuti dallo spazio!" e avrebbe, probabilmente, partorito altri racconti e romanzi indimenticabili.
galerius
«Fantasma» Fantasma
Messaggi: 2672
Località: Luserna San Giovanni ( TO )
MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 20:31    Oggetto:   

Se 'misantropia' significa l'aristocratica sprezzatura di chi non condivide mode, smanie e manie contemporanee, allora sì, HPL era 'misantropo'.
Se si intende un'incapacità a stabilire contatti improntati a simpatia e umanità con una persona o un gruppo di persone, o una ruvidezza di carattere, allora no, non mi sembra giusto attribuirgli questo profilo psicologico.
Grazie, ragazzi !
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MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 20:42    Oggetto:   

Ivo ha scritto:
Il testo di Houellebecq rimane senza dubbio una delle cose più interessanti che abbia letto su HPL. Non credo nemmeno che sia "di parte". Lo sarebbe se H. avesse distorto i fatti per dimostrare qualche tesi, cosa che - a mio parere - non fa. La tesi di H. c'è, è ovvio


Ho sbagliato a scrivere di parte piuttosto che propria o personale, secondo me (non vado a citare altri o non la finiamo più) quella di Houellebecq è un'interpretazione a mero sostegno di propria tesi, non davvero una biografia e tantomeno approfondita nelle fonti.
Non ci si può neanche dimenticare di porre le persone nel proprio contesto storico (la "gente" nei '20 era in buona parte tendente a xenofobia o razzismo... in quanti stati USA c'era ancora separazione legale tra servizi "whites only" e no?)... Da un estremo un "buonismo" quasi a non voler vedere i "difetti umani di un idolo", da altra una revisione del personaggio basata su documentazioni parziali e tesi personali.

Comunque in Italia mi sa che chi non è esperto allenatore di calcio è quanto meno esperto biografo/mitografo Lovecraftiano... (nessun riferimento a presenti, è una pessima battuta e si riferisce a un ventennio almeno di frequentazioni fandom a vario livello).

Citare per citare, c'è anche il primo saggio Lovecraft di De Turris e Fusco per La Nuova Italia, altrettanto irreperibile, ma allora tantovale stendere una bibliografia vera e propria.
Toby Dammit
«Ghoul»
Messaggi: 35
MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 20:47    Oggetto:   

Anonymous ha scritto:
Ho sbagliato a scrivere di parte


Spiacente... Caduta la linea mentre scrivevo, non mi sono accorto che tale post è passato anonimo anziché a mia firma. Embarassed
"Never Bet the Devil Your Head"
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MessaggioInviato: Lun, 09 Ago 2004 23:58    Oggetto:   

Toby Dammit ha scritto:


Ma queste faccine sono stupende!...

Ospite
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MessaggioInviato: Mar, 10 Ago 2004 03:48    Oggetto:   

Anonymous ha scritto:
Da un estremo un "buonismo" quasi a non voler vedere i "difetti umani di un idolo", da altra una revisione del personaggio basata su documentazioni parziali e tesi personali.

Comunque in Italia mi sa che chi non è esperto allenatore di calcio è quanto meno esperto biografo/mitografo Lovecraftiano...


Non credo che si debba essere biografi di HPL per condividere o meno un'idea. Io condivido quella di Houellebecq. La condividevo ancora prima di leggere "Contro il mondo, contro la vita". Lovecraft m'ha conquistato proprio per la sua dis-umanità, che avevo già abbondantemente trovato nei racconti, nei saggi, nelle lettere.
Il libretto di H. mette a fuoco una delle chiavi interpretative dell'opera di Lovecraft, e non pretende nemmeno di essere una biografia. Sono 153 pagine in cui uno scrittore geniale parla di un altro scrittore geniale. Tanto che, nei romanzi di H. (Piattaforma, Le particelle elementari), le stesse suggestioni nichiliste sono ben presenti, anche se in un contesto completamente diverso, né horror né fantastico.
Ospite
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MessaggioInviato: Mar, 10 Ago 2004 04:07    Oggetto:   

galerius ha scritto:
Se si intende un'incapacità a stabilire contatti improntati a simpatia e umanità con una persona o un gruppo di persone, o una ruvidezza di carattere, allora no, non mi sembra giusto attribuirgli questo profilo psicologico.


No, certo che no. Era anzi, come si suol dire, una pasta d'uomo. Ciò non toglie che si sia sempre sentito a disagio nella sua epoca. Più che un frutto dell'America anni '20, era un esule di quell'America. Un escluso (per scelta personale). E proprio questo rende le sue opere "universali", perché decisamente scollegate da quelli che erano il suo "qui" e il suo "adesso". Chi scrive del qui e dell'adesso difficilmente muore di fame e diventa immortale. Semmai campa bene e viene dimenticato in fretta.
Come disse non-ricordo-chi: "chi vive in un'epoca, muore con lei. L'immortalità è per chi vive al di fuori del suo tempo, perché arrivato troppo presto o troppo tardi". Uhm. O qualcosa del genere. Very Happy
galerius
«Fantasma» Fantasma
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Località: Luserna San Giovanni ( TO )
MessaggioInviato: Mar, 10 Ago 2004 13:17    Oggetto:   

Pienamente d'accordo... Very Happy
Grazie, ragazzi !
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