E tu vivrai nel terrore... L'Aldilà


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HorrorMagazine
Dagon
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MessaggioInviato: Sab, 04 Giu 2005 11:32    Oggetto: E tu vivrai nel terrore... L'Aldilà   

E tu vivrai nel terrore... L'Aldilà

Leggi la recensione.
francesco
Ospite

MessaggioInviato: Sab, 04 Giu 2005 11:33    Oggetto: dissento   

sono daccordo solo in parte con la recensione. Tenendo conto dell'anno del film molte idee ed effetti sono realmente apprezzabili, ma tutto sommato il film non produce emozioni particolari, e a tratti sembra un minestrone dell'horror in cui nessun aspetto convince realmente. Sicuramente altri film italiani dello stesso periodo convincono maggiormente.
Zaroff
Larva
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MessaggioInviato: Mer, 15 Giu 2005 16:36    Oggetto:   

Parlando a titolo personale, di fronte a film di questo tipo provo sempre un garbato imbarazzo: non capisco se sia piu' appropriato provare l'entusiasmo del fanatico di splatter, la simpatia del critico d'avanguardia o il distacco del cinefilo d'autore.
Probabilmente è la produzione fulciana stessa che si colloca al limite del definibile, fra abilità artigianale (aggettivo abusato, ma in questo caso utile), finanziamenti nulli, cialtroneria (pigrizia del genio?) e tanta, tanta fantasia.

Questo celeberrimo "Aldilà" di Fulci, da una dichiarazione dello stesso regista, doveva trattarsi di “una pura sequenza di immagini” e “rappresentare tutti gli orrori del mondo” (cfr. M. Romagnoli, "L'occhio del testimone", Granata Press 1992).
Non possiamo certo dare torto all'autore, visto che il soggetto del film è assolutamente pretestuoso e la sceneggiatura - se si riuscisse davvero ad individuarne una- è frammentata e del tutto incoerente: la pellicola mette in mostra una serie di scenari che si rincorrono uno dietro l'altro in un turbinio lisergico di malignità e violenze, sullo sfondo apparente di una misera storia dai vaghissimi contorni lovecraftiani, limitati all'ambientazione (Louisiana) e al cameo del Libro di Eibon.
Un cinema a suo modo totale, che scorre via in modo folle, giustapponendo apici di genialità visiva e stereotipi dell'horror più trito e fumettistico, fino a giungere ad un enigmatico finale, che secondo molti sarebbe il marchio del grande Autore, quando Warbeck e la MacColl si ritrovano ciechi ed attoniti di fronte al “mare delle tenebre”: un luogo al di là del tempo e dello spazio, sempre uguale a se stesso e da cui non c'è uscita, dove si ritrova intrappolato chi scampa al male del mondo, ormai cieco perché non ha più bisogno di vedere o perché ha già visto troppo.
Forse questa è la trovata più originale che Fulci ci abbia lasciato.

Particolare da notare sono certamente le musiche di Fabio Frizzi, fra jazz, fusion anni 80 e prog rock "alla Goblin".
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Snuff 238 Mazend
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MessaggioInviato: Lun, 12 Set 2005 03:30    Oggetto:   

Ottima recensione!

Non è facile allestire una scheda e commento di films tali, dato l'ampio margine di gradimento...c'è chi li definisce porcherie e chi capolavori (io appartengo alla seconda categoria)...e l'ampiezza d'interpretazione.

Ancor più complesso sarebbe cimentarsi in una recensione imparziale di "Paura Nella Città Dei Morti Viventi" o "Quella Villa Accanto Al Cimitero", più ostici ed aperti a svariate soluzioni.


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Snake Plissken
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MessaggioInviato: Lun, 12 Set 2005 12:48    Oggetto:   

Snuff 238 Mazend ha scritto:


Non è facile allestire una scheda e commento di films tali, dato l'ampio margine di gradimento...c'è chi li definisce porcherie e chi capolavori (io appartengo alla seconda categoria)...e l'ampiezza d'interpretazione.



Azz,capiti male, poiche' queto e' L'UNICO film di Fulci che mi piaccia davvero, ma non lo ritengo un capolavoro perche' nonostante l'idea di partenza fosse buona il soggetto venne praticamente macellato dall'inserzione assolutamente pretestuosa e gratuita degli zombie su richiesta del produttore tedesco, se ricordo bene...in effetti se si nota il fim senza questi avrebbe un filo logico, ma il fatto che il regista cosi' supinamente abbia accettato una tale interferenza da parte dei finanziatori del film demarca a mio avviso la differenza fra un grande regista e uno mediocre...

Esempio di grande regista:tale Ridley Scott durante la produzione di Blade Runner ebbe gli stessi problemi di Fulci, con i produttori che facevano pressioni per rendere il film piu' commerciale, meno criptico e meno costoso (vabbe', Ridley aveva sforato il budget piu' volte, bisogna dirlo...)...la situazione arrivo' al punto che Scott rifiuto' tutti i "consigli" della produzione e allora la compagnia decise di silurarlo in tronco.
Ricevuta la lettera di licenziamento a meta' del film, Scott dichiaro' di fronte alla troupe che quello era solo un pezzo di carta, lo straccio' e termino' il film nonostante il fatto che fosse ufficialmente rimosso dall'incarico...

Confrontate questo comportamento con quello di Fulci ne "l'Aldila'"...cosa sarebbe stato il film se Lucio non avesse accettato i diktat mettendosi anche in gioco?

Comunque, resta per me un bel film,nonostante il pasticciaccio in questione e il plagio della scena del cane da "Suspira" (altra caduta di gusto...)

Rolling Eyes
"questo film ha imposto il suo regista come l'erede diretto di Frankestein e Dario Argento..."

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stefano s.
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MessaggioInviato: Lun, 12 Set 2005 14:28    Oggetto:   

cuthbert ha scritto:
Confrontate questo comportamento con quello di Fulci ne "l'Aldila'"...cosa sarebbe stato il film se Lucio non avesse accettato i diktat mettendosi anche in gioco?


cuth, i distributori tedeschi sono una delle molte "fantasie" di fulci( Rolling Eyes ); a detta di molti, tra cui sacchetti, fu proprio lui a volerli inserire, perché li considerava dei "portafortuna"; poi non mi sembra ce rovinino troppo il film, dai! Wink
Snake Plissken
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MessaggioInviato: Lun, 12 Set 2005 15:05    Oggetto:   

Francesco (tassidermista) ha scritto:
cuthbert ha scritto:
Confrontate questo comportamento con quello di Fulci ne "l'Aldila'"...cosa sarebbe stato il film se Lucio non avesse accettato i diktat mettendosi anche in gioco?


cuth, i distributori tedeschi sono una delle molte "fantasie" di fulci( Rolling Eyes ); a detta di molti, tra cui sacchetti, fu proprio lui a volerli inserire, perché li considerava dei "portafortuna"; poi non mi sembra ce rovinino troppo il film, dai! Wink


Beh,se si e' inventato questa storia per mettere dentro gli zombie alla e' proprio...ehm, lasciamo perdere!

Sta di fatto che il film senza zombie gira bene e ha una sua logica, seppur vaga, la zombazione dell'Aldila' rovina, a mio parere , il film, perche' e' forzatissima, senza soluzione di continuita' con il resto...

Riguardo gli zombie portafortuna, perche' allora non li ha messi ne "il gatto nero", oppure in "voci dall'aldila'"? Confused
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MessaggioInviato: Lun, 12 Set 2005 15:19    Oggetto:   

cuthbert ha scritto:
Riguardo gli zombie portafortuna, perche' allora non li ha messi ne "il gatto nero", oppure in "voci dall'aldila'"?


perché fulci era così: genio e sregolatezza Wink Laughing


con o senza zombi cercare una logica ne l'aldilà è totalmente inutile, io credo... Rolling Eyes
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MessaggioInviato: Lun, 12 Set 2005 15:28    Oggetto:   

Francesco (tassidermista) ha scritto:
cuthbert ha scritto:
Riguardo gli zombie portafortuna, perche' allora non li ha messi ne "il gatto nero", oppure in "voci dall'aldila'"?


perché fulci era così: genio e sregolatezza Wink Laughing




Ahahahahahahah!

Bisogna essere prorpio dei gieniacci per sputt...ehm rovinare un bel film!

Che mi dici del plagio della scena del cane di Argento?Altra "genialata"? Twisted Evil
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Snuff 238 Mazend
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MessaggioInviato: Lun, 12 Set 2005 15:30    Oggetto:   

la smettiamo? Cool

sembra di essere al cospetto di tifoserie di calcio, non di appassionati di cinema...


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MessaggioInviato: Lun, 12 Set 2005 15:33    Oggetto:   

Snuff 238 Mazend ha scritto:


sembra di essere al cospetto di tifoserie di calcio, non di appassionati di cinema...


Stiamo AMICHEVOLMENTE discutendo di un film confrontandoci serenamente sui nostri punti di vista, vero, Tassidermista? Wink
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MessaggioInviato: Mer, 12 Ott 2005 12:01    Oggetto:   

Francesco (tassidermista) ha scritto:
cuthbert ha scritto:
Riguardo gli zombie portafortuna, perche' allora non li ha messi ne "il gatto nero", oppure in "voci dall'aldila'"?


perché fulci era così: genio e sregolatezza Wink Laughing


con o senza zombi cercare una logica ne l'aldilà è totalmente inutile, io credo... Rolling Eyes


L'anomalia e la salvezza di Fulci è proprio questa: non si sa dove collocarlo. E' un genio? E' uno che sbarca il lunario? E' uno che ha buone idee ma non i soldi per realizzalre? Gli manca qualche rotella?
Forse tutto questo e molto altro insieme.
Secondo me molti elementi ne l'Aldilà sono da prendere come simboli, come eccessi visivi che vogliono mettere a disagio lo spettatore, aggredirlo e spiazzarlo, senza per questo passare attraverso una narrazione coerente.
E' chiaro che a Fulci non interessasse raccontare una storia e lo disse anche chiaramente (vedi la mia citazione sopra), quindi anche i morti viventi, la (gloriosa) morte di Michele Mirabella assalito dai ragni e "il mare delle tenebre" sono solo visioni, immagini che vogliono colpirci senza far parte di una trama o arrivare ad una morale.
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Mormegil Darkblade
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MessaggioInviato: Ven, 24 Feb 2006 00:55    Oggetto:   

visto che è già aperto questo topic, ne approfitto per postare il link alla mi recensione sul film, in cui ho esposto il mio punto di vista.
http://www.horrormagazine.it/dvd/1924
Dreadful_Death
Hastur
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Località: Palomo Grove
MessaggioInviato: Ven, 24 Feb 2006 13:37    Oggetto:   

Sarei disposto a dare via il mio occhio di pernice pur di averlo Very Happy
Snuff 238 Mazend su LOTD:
Citazione:
E’ stato aggiunto un nuovo mattone alla grande muraglia dell’Horror d’autore, un mattone plasmato nella sanguinaria azione e nella mesta vacuità della vita moderna.
MessaggioInviato: Lun, 05 Mag 2008 17:45    Oggetto: Re: E tu vivrai nel terrore... L'Aldilà   

Forse l'opera migliore di Fulci, L'Aldilà si colloca tra i gioielli del cinema italiano made in Italy degli anni '80.E non solo per la potenza visiva della pellicola, ma anche per la capacità di mescolare l'orrore ad una malinconia di fondo; la stessa malinconia con la quale dovremmo guardare al cinema di quegli anni. Emanuele Fierimonte
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