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Messaggio |
Will
«Nightgaunt»
Messaggi: 383 Località : Roma
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Inviato: Ven, 07 Gen 2005 15:44 Oggetto: le montagne della follia |
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Ma è un racconto o un libro? Perchè c'è il libro della newton e compton o della mondadori che si chiama così ed è di 140 pagg. ca ma non è troppo lungo per un racconto(che sta nel sito in inglese che ho segnalato con tutti i racconti di lovecraft)? Non è che il libro ha anche altri racconti? And never ever fear. Fear is for the enemy. Fear and bullets.
(The Crow, James O'Barr,'80) |
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Mja Dell
«Ghoul»
Messaggi: 38 Località : Montalbano sono!(lì vicino)
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Inviato: Sab, 26 Feb 2005 16:51 Oggetto: |
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e' un racconto molto lungo (uno dei più lunghi da lui scritti), sarebbe da considerare un piccolo romanzo, ma comunque lo trovi nella raccolta omnia delle opere di lovercraft, edite da mondadori, sono 4 volumi al prezzo di circa 8 € l'uno. Assieme a i tanti racconti brevi troverai i vari componimenti lunghi e anche i racconti scritti in collaborazione.
Da non perdere! Prima regola del mago:la gente è stupida:date loro una motivazione appropriata ed essi vi crederanno,o perchè lo vogliono o perchè hanno paura possa essere vero.
Terry Goodkind.
Il sonno della ragione genera mostri.
Goya. |
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Inviato: Sab, 26 Feb 2005 20:47 Oggetto: Re: le montagne della follia |
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Will ha scritto: | Perchè c'è il libro della newton e compton o della mondadori che si chiama così ed è di 140 pagg. [...]? |
In italia il formato di stampa editoriale è molto variabile, calcolato in numero di battute per riga e numero di righe per singola pagina. Capita spesso che, volendo pubblicare un testo più o meno breve isolato in un volumetto di più "corposo" aspetto, un racconto o una novella vengano in pratica scritti più larghi!!! |
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Inviato: Dom, 27 Feb 2005 16:54 Oggetto: Re: le montagne della follia |
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anader ha scritto: | Will ha scritto: | Perchè c'è il libro della newton e compton o della mondadori che si chiama così ed è di 140 pagg. [...]? |
In italia il formato di stampa editoriale è molto variabile, calcolato in numero di battute per riga e numero di righe per singola pagina. Capita spesso che, volendo pubblicare un testo più o meno breve isolato in un volumetto di più "corposo" aspetto, un racconto o una novella vengano in pratica scritti più larghi!!! |
Eheheheheh!E' vero!"Christine" di King da 482 pagine originali nell'edizione italiana sfora le 620 pagine!!! |
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Inviato: Mar, 13 Mag 2014 18:59 Oggetto: |
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Rispolvero un po' la discussione...
Secondo me "Alle montagne della follia" rimane uno degli apici nell'evoluzione di Lovecraft. Si dice che l'autore ne provò varie stesure, non essendone mai completamente soddisfatto e in alcuni casi scartò delle versioni per ripartire dall'inizio.
E' un racconto lungo o romanzo breve che si svolge su vari livelli. L'evoluzione di Lovecraft, rapportata ai lavori precedenti, prevede appunto dei punti "di non ritorno" lungo tutta la trama. L'orrore si nasconde dietro diversi punti, che aprono a loro volta a nuove situazioni. Questo crea molta suspence durante la trama trovando apici di orrore. Mi viene in mente l'estenuante attesa del gruppo che si dirige verso il campo, trovando l'orrore, però questa volta più che accennato. L'arte di Lovecraft sta nel non dire, nel celare, più che nel rivelare.
Qui invece questi livelli sono un po' una novità se vogliamo, ma aprono sempre a nuovi livelli e nuovi stati di tensione. L'idea di Lovecraft è di portare il racconto, tramite climax parziali, a un punto tipico della sua narrativa: il punto di orrore puro. Il punto di non ritorno, l'orrore supremo e inspiegabile, l'abisso di cui pure gli Antichi provano terrore.
E ad arte questo viene solo accennato da uno dei protagonisti nell'ultima parte del racconto. Le supposizioni su follia ed esaurimento nervoso, servono solo a celare, ad esorcizzare questo "impossibile".
Secondo me uno dei migliori lavori di HPL. |
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Nonno Cthulhu
«Cittadino di Innsmouth»
Messaggi: 93 Località : R'lyeh
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Inviato: Lun, 02 Giu 2014 19:20 Oggetto: |
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Si tratta di un romanzo breve, sia per la lunghezza (120/130 pagine mediamente) sia anche per la tecnica e il ritmo come lo era per Charles Dexter Ward.
Racconti lunghetti sono Dunwich e Innsmouth.
Concordo sull'abilità di Lovecraft ne non rivelare tutto troppo presto ma questa è una caratteristica comune alle sue opere.
Gli scrittori odierni dovrebbero imparare da Lovecraft e da altri scrittori degli anni '20 e '30 che per scrivere un romanzo ben fatto e comunque ricco non serve scrivere mattoni da 1300 pagine...
Dopo aver letto il ciclo di Conan ne sono ancora più convinto, perchè erano 800/900 pagine in totale ma erano una ventina di racconti ricchi ed estremamente avvincenti. |
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