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Zeruhur
«Larva»
Messaggi: 16 Località : Milano
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Inviato: Gio, 03 Giu 2004 17:43 Oggetto: Le montagne della follia |
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Vorrei sentire qualche opinione elaborata su questa bella opera di Lovecraft (secondo me fa fatica ad ingranare ma la visita della città degli Antichi è veramente agghiacciante). In particolare qualcuno potrebbe spiegarmi il legame (mai capito) tra la fine di questo racconto e il romanzo di Poe "Gordon Pym"? |
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TakeTheEdge
«Larva»
Messaggi: 3 Località : Genova/Brescia/La Spezia
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Inviato: Gio, 03 Giu 2004 19:04 Oggetto: at the mountain of madness |
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Io non mi trovo d'accordo con quanti in questo forum giudicano noioso o altro questo racconto; personalmente lo considero uno dei miei preferiti.
Per una molteplicità di aspetti:
1) la scrittura di lovecraft, il suo stile, sono atti a creare in chi legge una sensazione di soffocamento ( cfr per conferma il suo saggio "Some notes on interplanetary fiction" o l'altro "Story writing"). Che poi, in soggetti in cui non attecchisca, questa tecnica generi invece un senso di noia e piattezza, questo è un'altro discorso.
2) lo stile narrativo scelto è, secondo me, quello che più si adatta all'incedere di questa stori. Provate, per esempio e per puro esercizio, a scriverne un seguito od una stesura parallela: invariabilmente finirete a scriverla allo stesso modo.
3) lo stesso S.T. Yoshi, curatore dell'opera omnia di HPL, afferma che Lovecraft considerava "At the mountain of Madness" come uno degli scritti più compiuti, secondo la sua teoria della scrittura
4) facendo un'analisi tempo/spazio del racconto, ci si può rendere conto di come questo sia molto simile come struttura e tecnica narrativa a "The case of Charles Dexter Ward", anche se fra i due intercorrono 4 anni e circa 15 racconti compiuti. Oltre tutto Charles dexter Ward è osannato da molti che criticano Mountains of madness.
Queste sono mie impressioni personali; posso aggiungere che nel corso degli anni ho imparato che per apprezzare veramente l'opera di HPL, non solo come atmosfera o trama, ho avuto la necessità di leggere le opere in lingua originale.
Consiglio a chi fosse interessato di acquistare le edizioni in inglese della Necronomicon Press.
Un salutone a tutto il forum ) |
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Inviato: Gio, 03 Giu 2004 20:44 Oggetto: |
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Ciao Stefano e benvenuto!
Il tuo ragionamento non fa una piega!
Non amo Dexter Ward e non amo le montagne della follia ma... amo il tuo ragionamento!
Mi sembrava di aver letto qualcosa di Joshi a proposito ma non ricordo davvero dove...
Il motivo per cui non amo Le Montagne.... Il punto di forza, uno dei punti di forza dei racconti di Lovecraft è questo senso di "non appartenenza" delle forze cosmiche, sono "fuori" da noi e noi siamo insetti, incapaci di comprendere le loro istanze e incapaci di farci notare.... Ne le Montagne, invece, queste forze diventano fin troppo mondane... Ci viene spiegato come funziona tutto e io odio questi momenti, banalizzano il tutto, rendono le forze inumane fin troppo umane con la loro società , la loro anatomia, i loro viaggi, conflitti, architetture... Il tutto perfettamente comprensibile all'uomo... Io invece non voglio capire e voglio impazzire quando impatto con queste forze... Uno dei momenti che non amo in molti film è quando il mad doctor, legato il nostro eroe, gli spiega tutto... Le Montagne è quel momento nel lavoro di HPL (ci sono altri racconti che svolgono ogni tanto quella funzione, ad esempio "The whisperer..").
Fermo restando che si tratta di HPL e ho troppo rispetto, troppi anni passati accumulando libri (mi ricordo il giorno mitico che, dopo ricerche frustranti da parte mia (allora non esisteva internet!) mia madre torna a casa e mi molla il Castoro dedicato a HPL dicendo "L'ho trovato su una bancarella, mi sembrava di ricordare il nome..."!) e conoscenze... Insomma, non riesco a non amare i lavori di HPL... Ma riesco finalmente a operare dei distinguo...
Poi, come dici, si tratta di sensibilità !
Cmq grande intervento.
Elv |
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nausea
«Abitatore del Profondo»
Messaggi: 246 Località : voghera
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Inviato: Gio, 03 Giu 2004 22:45 Oggetto: |
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Citazione: | Consiglio a chi fosse interessato di acquistare le edizioni in inglese della Necronomicon Press. |
perchè c'è qualcuno qui che non è cliente della necronomicon press? sto leggendo un saggio di balistica terminale mentre ascolto street punk '77. pensaci prima di aprire la bocca. |
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TakeTheEdge
«Larva»
Messaggi: 3 Località : Genova/Brescia/La Spezia
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Inviato: Ven, 04 Giu 2004 22:50 Oggetto: |
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Io ricordo di aver letto "Le Montagne della Follia" qualche anno dopo che, da bambino, avevo rimediato la sua riduzione a fumetti. In un certo senso credo che questo abbia agevolato la mia lettura. I punti nodali della storia erano già nella mia testa, il fatto che nel frattempo avessi letto molto altro di Lovecraft mi fece passare inosservata la sostanziale differenza che intercorre tra questo romanzo breve e le altre sue opere. Però ricordo che, a differenza di quanto accaduto ad Elvezio, io venni letteralmente sbalzato in questo mondo alieno perfettamente ricostruito. L'architettura straordinaria, le complesse gerarchie della società erano proprio gli elementi che facevano scattare quel sense of wonder caro alla fantascienza di quegli anni, rendendo l'opera molto più vicina agli scenari cosmici che - con molto meno fortuna - altri precursori andavano tracciando in quegli anni rispetto alla consolidata tradizione del racconto gotico o del terrore.
Follemente,
X |
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Zeruhur
«Larva»
Messaggi: 16 Località : Milano
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Inviato: Ven, 04 Giu 2004 23:32 Oggetto: |
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Non concordo con quello che pensa Elvezio riguardo al "disincanto" che "le montagne della follia" porta ai miti di Cthulhu. Ma non è per senso del razionale che apprezzo l'ordinamento della cosmogonia dei Grandi Antichi. E' per la storia in sè, una metafora delle guerre e del potere (gli Antichi sconfitti dai granchi e questi ultimi dalla genia di Cthulhu e questi ultimi ancora spazzati via in fondo al mare ma pronti a riprendere il dominio del mondo attraverso i loro seguaci folli a partire dall'illustre Alzared).
Fino a "le montagne della follia" assistiamo al tentativo delle creature abominevoli che un tempo dominavano la Terra di penetrare nel mondo, da questo punto in poi scopriamo invece cosa nel passato era la Terra e cosa potrebbe tornare ad essere.
Quello che mi colpì più di tutto è che Lovecraft stesso, attraverso le parole del protagonista, qualifica gli Antichi come "uomini" come individui pensanti che avevano creato una grandiosa civiltà e che distringue bene questi dalle genie abominevoli che arrivarono dopo e che li distrussero.
Per quanto riguarda gli schiavi degli Antichi, gli esseri che abitavano nelle profondità della città , trovo che sia una metafora di come l'uomo non debba creare qualcosa capace di rivoltarsi contro di lui e distruggerlo
Resta comunque che non capisco il collegamento con "Gordom Pym"... |
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Inviato: Sab, 05 Giu 2004 10:05 Oggetto: Gordon Pym |
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Resta comunque che non capisco il collegamento con "Gordom Pym"...[/quote]
Il collegamento, in realtà , è puramente ideale...
Gli eventi de "Le Montagne della Follia" si svolgono dove, nel romanzo di Poe, il protagonista (e non ricordo più se in quel frangente fosse solo) "spariva" definitivamente, inghiottito dalla nebbia.
Lovecraft, nel suo breve romanzo, cita più volte il libro di Poe e alcune situazioni riportate dal racconto di Pym (le modalità di rinvenimento del quale restano poi avvolte nel mistero), avanzando l'ipotesi che non si trattasse di semplice fantasia...
Invece è Jules Verne ad aver scritto un vero e proprio seguito di "The Narrative Of Arthur Gordon Pym", intitolato, mi pare, "La Sfinge di Ghiaccio"...
Un saluto... |
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Zquee
«Larva»
Messaggi: 15 Località : una caverna molto profonda
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Inviato: Gio, 02 Set 2004 22:40 Oggetto: |
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"Alle montagne della follia" è uno dei miei racconti preferiti...
Trovo alcune parti estremamente pesanti per come sono scritte, soprattutto quel continuo dire "se solo avessimo saputo cosa ci attendeva là dietro...".
Tuttavia la descrizione della storia della civiltà degli antichi secondo me vale tutto il racconto...
Questi sono i momenti in cui Lovecraft si avvicina più alla fantascienza che non all'horror.
Quanto a Gordon Pym, mi sembra di aver letto che Lovecraft intendesse ricalcare lo stesso filone sia di Poe che di Verne, con riferimenti ad entrambe le opere. |
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Palin
«Segugio di Tindalos»
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Inviato: Sab, 25 Set 2004 10:31 Oggetto: |
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elvezio ha scritto: | Il motivo per cui non amo Le Montagne.... Il punto di forza, uno dei punti di forza dei racconti di Lovecraft è questo senso di "non appartenenza" delle forze cosmiche, sono "fuori" da noi e noi siamo insetti, incapaci di comprendere le loro istanze e incapaci di farci notare.... Ne le Montagne, invece, queste forze diventano fin troppo mondane... Ci viene spiegato come funziona tutto e io odio questi momenti, banalizzano il tutto, rendono le forze inumane fin troppo umane con la loro società , la loro anatomia, i loro viaggi, conflitti, architetture... Il tutto perfettamente comprensibile all'uomo... |
Sono quasi d'accordo. Ma...
Gli Antichi sono lì, nell'Antartide e negli altri oceani. Sono "uomini", come li definisce, e dai passi del romanzo scaturisce l'idea che siano i "buoni". L'orrore nasce dal prendere pian piano coscienza che se gli Antichi sono i buoni, immaginiamo il resto...
giusto, come si suol dire, i miei due cent...Palin
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"Il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell'ignoto." [Howard Phillips Lovecraft] |
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Mja Dell
«Ghoul»
Messaggi: 38 Località : Montalbano sono!(lì vicino)
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Inviato: Gio, 07 Ott 2004 19:39 Oggetto: |
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[quote="Zquee"]"Alle montagne della follia" è uno dei miei racconti preferiti...
Trovo alcune parti estremamente pesanti per come sono scritte, soprattutto quel continuo dire "se solo avessimo saputo cosa ci attendeva là dietro...".
Concordo, nel caso delle montagne, L. , di solito sintetico si è lasciato andare ed è diventato troppo verboso, comunque io, dopo averlo letto, non ho chiuso occhio per due giorni Prima regola del mago:la gente è stupida:date loro una motivazione appropriata ed essi vi crederanno,o perchè lo vogliono o perchè hanno paura possa essere vero.
Terry Goodkind.
Il sonno della ragione genera mostri.
Goya. |
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Will
«Nightgaunt»
Messaggi: 383 Località : Roma
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Inviato: Dom, 02 Gen 2005 13:26 Oggetto: racconti di HPL in originale |
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Volevo dire a tutti che se non volete comprarvi i libri di lovecraft in originale perché alla fine costano ma potete andare tranquillamente su internet allora guardate questo link: http://www.dagonbytes.com/thelibrary/lovecraft/index.html
(ci sono tutti i racconti di lovecraft in originale)
(comunque guardate anche il resto del sito perché è fatto bene e in particolare "library" perché ci sono anche altri racconti horror in originale e "dark art" perché ci sono delle belle immagini tipo escher)
Un saluto And never ever fear. Fear is for the enemy. Fear and bullets.
(The Crow, James O'Barr,'80) |
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Inviato: Dom, 02 Gen 2005 15:59 Oggetto: |
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sono riuscitoooooo a finirlooo in vacanzaaaaaaaaaaaaaaaaa
che dire...bellissimo il finale!!! |
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Inviato: Dom, 02 Gen 2005 16:03 Oggetto: |
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elvezio ha scritto: | Ne le Montagne, invece, queste forze diventano fin troppo mondane... Ci viene spiegato come funziona tutto e io odio questi momenti, banalizzano il tutto, rendono le forze inumane fin troppo umane con la loro società , la loro anatomia, i loro viaggi, conflitti, architetture... Il tutto perfettamente comprensibile all'uomo... Io invece non voglio capire e voglio impazzire quando impatto con queste forze... |
Viene spiegato che vengono degli alieni milioni di anni fa sulla terra, ma la cosa nella grotta che insegue il protagonista e danforth come lo spieghi? il bello di lovecraft e che nn t da mai certezze perfette, nemmeno nel finale dove il poveraccio ha una visione orribile dalla montagna misteriosa dove non erano stati... |
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