Film stupendo, meno gothico e depressivo dei suoi lavori precedenti, più visionario e onirico, diluisce i suoi temi preferiti come i pagliacci, il diverso che vince, la satira al sobborgo medio americano preferendo una storia più universale (il rapporto tra padre e figlio ma soprattutto il rapporto tra l'uomo e la propria vita) sfruttando la tradizione americana del racconto esagerato che ha in Twain il più alto e migliore referente, non disdegnando cmq di omaggiare Fellini nelle sequenze circensi e offrirci una galleria di freak che colpiscono nel segno.
Molto bravi gli interpreti, da McGregor a Buscemi, passando per DeVito fino a Jessica Lange ( a parte helena boman-carter che non sopporto, preferivo di gran lunga il precedente feticcio Burtoniano, Lisa Maire), bellissime le musiche di un Danny Elfman in stato di grazia.
Quando cavolo esce il dvd!?