La Maschera del Demonio


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Autore Messaggio
jophiel
Shoggoth
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MessaggioInviato: Gio, 19 Mag 2005 09:43    Oggetto: La Maschera del Demonio   

Sento che sto per dire un’eresia, quindi vi prego di considerare che si tratta di un giudizio molto soggettivo. Smile
Ho rivisto “La Maschera del Demonio”, e l’ho trovato terribilmente datato: anche questo non ha retto la prova del tempo.
So che alcuni lo considerano un capolavoro. Intendiamoci, è un film fatto veramente bene, con grande cura e professionalità.
Dirò una cattiveria: da quanto è curato non sembra nemmeno un film italiano Smile, ma il suo essere più “hammeriano” dei film della Hammer lo rende in qualche modo… obsoleto.
Bava si limita a ricalcare una messe incredibile di stereotipi del genere. Non dice niente di nuovo, di originale, di particolare, anche se lo dice bene.
Non basta il castello, la nebbia, i mantelli, le croci e un commento off che ci suggerisce quant’è lugubre e paurosa l’atmosfera. E’ cliché, e lo era anche allora: non è una cosa viva. E’ morta e imbalsamata.
Avesse trasportato la stessa atmosfera in una dimensione nuova – che so - in territori sconosciuti (in Italia?) forse il film avrebbe avuto motivi d’interesse in più.
Ma così è un pezzo da museo, nel senso positivo del termine: da ammirare dietro una lastra di vetro.
Bravo Bava, importanza storica ampiamente riconosciuta, ma pollice a mezz'asta per il film.
La parola alla difesa. Very Happy
Nosce te ipsum
(Per esplorare l'inconscio di Chuck Norris il suo psicanalista assolda delle guide sul posto.)
elvezio
Abdul Alhazred
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MessaggioInviato: Gio, 19 Mag 2005 09:53    Oggetto:   

C'è qualche stopper in difesa?

No, chiedo perché io non me la sento di dare torto a jophiel...
Christian Arioli
Segugio di Tindalos
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MessaggioInviato: Gio, 19 Mag 2005 14:04    Oggetto:   

Secondo me i film di Bava (Mario) sono come le canzoni di Lucio Battisti: sono fuori dal tempo e dalle mode.
The Perez
Il chirurgo Il chirurgo
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MessaggioInviato: Gio, 19 Mag 2005 14:42    Oggetto:   

"Un'opera d'arte anomala?"...di solite le opere d'arte sfondano le barriere del tempo ma questa non vi è riuscita?...questo è quanto dici Joph.... personalmente vedo questo film concepito per far freddo e la missione pare completamente compiuta, oggi guardandolo /anche se saranno 5 anni che non lo rivedo) mi vien da pensare che dica : una volta ci spaventavamo così....non me lo immaginerei diversamente questo film, lo apprezzo dall'inizio alla fine, cosa non da poco direi...
Roma Imperiale rivive in:
www.legio-i-italica.it
stefano s.
Hastur
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MessaggioInviato: Gio, 19 Mag 2005 15:14    Oggetto:   

No, eh, ragazzi! Toccatemi tutto, ma non La Maschera Del Demonio! Wink

Non credo, prima di tutto, che la Maschera sia un horror "hammeriano": Bava non ci introduce in ambienti e in modelli di tipo anglosassone: egli crea un mondo con le sue regole. Non solo per via dello stupendo bianco e nero, della fotografia bellissima, del tema del doppio femminile, assolutamente estraneo ai film hammer.
La Maschera è il capostipite di un genere, è un film unico.
Detto questo, penso che il tuo commento non vertesse sull'importanza storica o tecnica della pellicola, ma quanto sulla sua incapacità di "reggere gli anni".
Ne dubito. La Maschera, se guardata con attenzione e consapevolmente(cioè conoscendo ciò che ci sta dietro) regala a tutt'oggi moltissime emozioni.
Lo stesso sarebbe, allora, dire che Nosferatu, Dracula, Frankenstein, ecc. sono superati, vecchi, stantii, ma non è vero.
Ci sono film che non "moriranno" mai, per usare una tua espessione, jophiel. Perché essi regaleranno sempre delle emozioni incredibili: sono prontissimo a scambiare con La Maschera Del Demonio qualsiasi baraccone americano moderno, ad occhi chiusi, senza pensarci un attimo.
Nessun film di oggi ha l'eleganza e la bellezza visiva del primo film di Bava, sfido chiunque a dire il contrario ed in questo io lo trovo molto più attuale ed accattivante rispetto alle schifezze odierne...

Questo tipo di film va visto con attenzione, passione non superficialmente e, soprattutto, non con gli occhi di oggi: chi fa questo si perde gran parte del piacere dato dai film in black&white, io credo...
Christian Arioli
Segugio di Tindalos
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MessaggioInviato: Gio, 19 Mag 2005 18:26    Oggetto:   

Francesco (tassidermista) ha scritto:
No, eh, ragazzi! Toccatemi tutto, ma non La Maschera Del Demonio! Wink

Non credo, prima di tutto, che la Maschera sia un horror "hammeriano": Bava non ci introduce in ambienti e in modelli di tipo anglosassone: egli crea un mondo con le sue regole. Non solo per via dello stupendo bianco e nero, della fotografia bellissima, del tema del doppio femminile, assolutamente estraneo ai film hammer.
La Maschera è il capostipite di un genere, è un film unico.
Detto questo, penso che il tuo commento non vertesse sull'importanza storica o tecnica della pellicola, ma quanto sulla sua incapacità di "reggere gli anni".
Ne dubito. La Maschera, se guardata con attenzione e consapevolmente(cioè conoscendo ciò che ci sta dietro) regala a tutt'oggi moltissime emozioni.
Lo stesso sarebbe, allora, dire che Nosferatu, Dracula, Frankenstein, ecc. sono superati, vecchi, stantii, ma non è vero.
Ci sono film che non "moriranno" mai, per usare una tua espessione, jophiel. Perché essi regaleranno sempre delle emozioni incredibili: sono prontissimo a scambiare con La Maschera Del Demonio qualsiasi baraccone americano moderno, ad occhi chiusi, senza pensarci un attimo.
Nessun film di oggi ha l'eleganza e la bellezza visiva del primo film di Bava, sfido chiunque a dire il contrario ed in questo io lo trovo molto più attuale ed accattivante rispetto alle schifezze odierne...

Questo tipo di film va visto con attenzione, passione non superficialmente e, soprattutto, non con gli occhi di oggi: chi fa questo si perde gran parte del piacere dato dai film in black&white, io credo...


Ti devo quotare perché hai detto giuste parole...
MessaggioInviato: Gio, 19 Mag 2005 19:30    Oggetto:   

Datato?
Vero.
Lo amo anche per questo. In senso lato AMO le cose fuori tempo e un po' barocche. (Tant'è vero che mi lasciano sempre perplesso le espressioni di contemporaneità).
La critica può anche demolire, ma a decidere sarà sempre la mia emotività. Sono una creatura beatamente irrazionale! Wink
Sciamano
Reaper Reaper
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MessaggioInviato: Gio, 19 Mag 2005 20:36    Oggetto:   

Francesco (tassidermista) ha scritto:
No, eh, ragazzi! Toccatemi tutto, ma non La Maschera Del Demonio! Wink

Non credo, prima di tutto, che la Maschera sia un horror "hammeriano": Bava non ci introduce in ambienti e in modelli di tipo anglosassone: egli crea un mondo con le sue regole. Non solo per via dello stupendo bianco e nero, della fotografia bellissima, del tema del doppio femminile, assolutamente estraneo ai film hammer.
La Maschera è il capostipite di un genere, è un film unico.
Detto questo, penso che il tuo commento non vertesse sull'importanza storica o tecnica della pellicola, ma quanto sulla sua incapacità di "reggere gli anni".
Ne dubito. La Maschera, se guardata con attenzione e consapevolmente(cioè conoscendo ciò che ci sta dietro) regala a tutt'oggi moltissime emozioni.
Lo stesso sarebbe, allora, dire che Nosferatu, Dracula, Frankenstein, ecc. sono superati, vecchi, stantii, ma non è vero.
Ci sono film che non "moriranno" mai, per usare una tua espessione, jophiel. Perché essi regaleranno sempre delle emozioni incredibili: sono prontissimo a scambiare con La Maschera Del Demonio qualsiasi baraccone americano moderno, ad occhi chiusi, senza pensarci un attimo.
Nessun film di oggi ha l'eleganza e la bellezza visiva del primo film di Bava, sfido chiunque a dire il contrario ed in questo io lo trovo molto più attuale ed accattivante rispetto alle schifezze odierne...

Questo tipo di film va visto con attenzione, passione non superficialmente e, soprattutto, non con gli occhi di oggi: chi fa questo si perde gran parte del piacere dato dai film in black&white, io credo...


Quoto, quotooo!!!
Datato è un termine solitamente brutto, usato nell'accezione negativa...."la maschera del demonio" non è datato...è fuori dal tempo!
Non riesco e a ricordare un inizio(o incipt che fa più figo) più bello de "La maschera del demonio": Barbara Steel marchiata come strega.
Capolavoro immenso.
jeimz
Ing. Arch. Death Metaller Ing. Arch. Death Metaller
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MessaggioInviato: Ven, 20 Mag 2005 12:34    Oggetto:   

Io non saprei pronunciarmi su un tema così delicato: da una parte leggendo il post di jophiel mi sono sentito d'accordo sulle sue parole, poi leggendo la risposta di francesco ho cambiato idea... Rolling Eyes

A questo punto necessito di un chiarimento per poter arrivare alla conclusione: ma è proprio necessario vedere un film con la consapevolezza di chi gli è stato dietro, o di che cosa debba significare nel suo contesto storico?
Dico, un film come "La notte dei morti viventi", a prescindere da chi l'abbia girato, resiste ottimamente all'invecchiamento, a prescindere dal sapere che è il primo di Romero bla bla bla...ma i film di Mario Bava, a parte una regia davvero ben curata, ha poi davvero la forza che tu dici se visto in un'ottica asettica, priva della consapevolezza della sua importanza?

Spero di essere stato chiaro, il fatto è che ultimamente sto volutamente polemicizzando il mio senso critico e vorrei venire a capo di tanti piccoli dubbi che mi frullano in testa! Wink
-(UN)proud to be Sternennacht's Husband-

www.nacomband.com [prog/melodic death metal]
stefano s.
Hastur
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MessaggioInviato: Ven, 20 Mag 2005 13:36    Oggetto:   

jeimz81 ha scritto:
ma i film di Mario Bava, a parte una regia davvero ben curata, ha poi davvero la forza che tu dici se visto in un'ottica asettica, priva della consapevolezza della sua importanza?


No di certo!
Sfido chiunque ad apprezzare film come Lisa e il diavolo oppure Cinque bambole per la luna d'agosto senza conoscere le intenzioni del Nostro...
Ed è questo che rende unico Bava, che ne fa un "autore" a tutto tondo, l'unico presente nel panorama horror italiano(con buona pace degli estimatori di Fulci... Wink), anche se Bava bazzicava l'horror come un Corman o un Kubrick(mi perdonino l'accostamento i puristi...) e non come Argento che non ha fatto praticamente altro per tutta la sua carriera; il fine ultimo di Bava raramente era impaurire lo spettatore, caso mai stupirlo o prendersi gioco di lui e di se stesso...

Ciò non toglie, a mio avviso, che La Maschera Del Demonio sia un autentico capolavoro e che, sì, solo i più attenti, i più appassionati, i veri cinefili possono realmente apprezzare (ma converrete con me che questo vale per qualsiasi capolavoro del cinema in generale...)
jophiel
Shoggoth
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MessaggioInviato: Ven, 20 Mag 2005 15:54    Oggetto:   

La discussione si sta rivelando interessante e profonda...
jeimz81 ha scritto:
A questo punto necessito di un chiarimento per poter arrivare alla conclusione: ma è proprio necessario vedere un film con la consapevolezza di chi gli è stato dietro, o di che cosa debba significare nel suo contesto storico?

Secondo me è questa la differenza tra l'arte antica e l'arte moderna. Il conflitto tra universalità e soggettività.
Mentre rimani sempre stupefatto dalla Pietà di Michelangelo, puoi anche sbadigliare di fronte all'originalità di Mirò.
Al primo interessava toccare l'intimo di ogni essere umano, al secondo (forse) avere un capitolo tutto per sé nei libri di storia dell'arte.
Il problema è che l'originalità è transitoria, perché il valore non risiede all'interno dell'opera, ma all'esterno, nella propaganda dei suoi estimatori.
Aggiungo una piccola cattiveria: gli storici dell'arte hanno bisogno di personaggi come Mirò, perché se non riuscissero a trovare qualcosa da amare in modo esclusivo sarebbe impossibile per loro ritenersi culturalmente superiori. Twisted Evil
Così gira il mondo... Razz
Nosce te ipsum
(Per esplorare l'inconscio di Chuck Norris il suo psicanalista assolda delle guide sul posto.)
Christian Arioli
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MessaggioInviato: Ven, 20 Mag 2005 16:13    Oggetto:   

Mario Bava fa parte del patrimonio cinematografico non solo italiano ma mondiale e discutere in soggettività i suoi lavori è quanto mai inutile visto che non tutti (per fortuna) la penseranno mai allo stesso modo. Oggettivamente parlando Bava è e resterà un grabe maestro per chiunque voglia fare cinema e di uomini così, purtroppo (soprattutto in Italia) non ce ne sono più.
stefano s.
Hastur
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MessaggioInviato: Ven, 20 Mag 2005 16:25    Oggetto:   

Sono parzialmente d'accordo con te, jophiel.
Nel senso che condivido ciò che hai detto riguardo a Mirò, ma per quanto riguarda la pietà...

Insomma, uno come me, che di arte capisce molto poco(per usare un blando eufemismo), rimane colpito, certo, dalla bellezza estetica della pietà, ma arriva lì, non prosegue, non riesce a "scavare", a capire cosa c'è oltre, qual è il messaggio vero, il sottotesto...
Lo stesso vale, lo ripeto, per qualsiasi capolavoro cinematografico.

Per riprendere l'esempio della Notte dei morti viventi: un bel film, certo, regge al tempo. Ma ho paura che molti (esclusi i presenti, naturalmente, in quanto frequentatori dei maggiori club horror e per i quali queste cose risulteranno essere trite e ritrite...) si fermino lì, non approfondiscano il messaggio datoci dal film e dal regista...
Questo vale anche per opere più "recenti": il cinema di Craven in generale, autore horror politico per eccellenza, ex-insegnante di filosofia; per i vari Carpenter, Cronenberg, lo stesso Bava; certo non per Dario Argento Twisted Evil, e così via...

PS - Domandina(non solo per jophiel): La Maschera Del Demonio la si deve inserire nella sfera dell'"universalità" o in quella della "soggettività"?
stefano s.
Hastur
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MessaggioInviato: Ven, 20 Mag 2005 16:27    Oggetto:   

Christian Arioli ha scritto:
Mario Bava fa parte del patrimonio cinematografico non solo italiano ma mondiale e discutere in soggettività i suoi lavori è quanto mai inutile visto che non tutti (per fortuna) la penseranno mai allo stesso modo. Oggettivamente parlando Bava è e resterà un grabe maestro per chiunque voglia fare cinema e di uomini così, purtroppo (soprattutto in Italia) non ce ne sono più.


Ti quoto.
Ed è proprio per questo che sono ancora più convinto che La Maschera Del Demonio sia di una bellezza "universale"... Wink
jophiel
Shoggoth
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MessaggioInviato: Ven, 20 Mag 2005 16:40    Oggetto:   

Il regista Bava non si discute, l'ho detto nel primo post.
Secondo me tecnicamente è bravo quanto Hitchcock, ma il problema è che Hitchcock è riuscito a sfiorare le intime corde degli spettatori di ogni latitudine, mentre Bava no.
Hitchcock ha scelto temi che toccano il nocciolo delle emozioni universali.
Anagraficamente appartiene al passato, come Bava, ma alcune delle sue opere appartengono ad una sorta di "eterno presente".
Provocano un effetto simile su spettatori di epoche molto differenti.
Anche Kubrick è arrivato all'essenza delle cose. A venticinque anni di distanza noi siamo qui a venerare "Shining" come fosse uscito in sala soltanto ieri.
Questo vorrà ben dire qualcosa.

Risposta alla domanda di Francesco: io avrei voluto - con tutte le mie forze - apprezzare "La Maschera" col tuo stesso entusiasmo, perché mi piace godere delle opere d'arte, ma il fatto che sia rimasto "poco colpito" mi porta a pensare che Bava è stato meno "universale" delle sue ipotetiche aspettative...
Nosce te ipsum
(Per esplorare l'inconscio di Chuck Norris il suo psicanalista assolda delle guide sul posto.)
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