La musica dell'orrore


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Fedemone
Larva
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MessaggioInviato: Mer, 18 Apr 2012 10:43    Oggetto: La musica dell'orrore   

Con richiesta di diffusione, ecco a voi un articolo che possa oltre far venire certi brividi, stuzzicare la curiosità. Fatelo vostro e diffondetelo pure!

L’Orrore in Musica


Quando si parla di musica dell’orrore le persone in genere si dividono in due categorie, quelli a cui salta in mente subito l’heavy metal, con la sua panoplia di immagini sinistre o violente (partendo dai Black Sabbath ed Alice Cooper arrivando fino al metal estremo dei giorni nostri, per una filiazione di amenità senza fine), e quelli che invece pensano alle colonne sonore: dalle musiche di Herrmann per i film di Hitchcock al Carpenter de La cosa e Hallowen (regista e narratore sonoro per molti dei suoi film), i Goblin per i film di Dario Argento, la celeberrima Tubular Bells di Mike Oldfield ne l’Esorcista, l’attesa fatalistica dell’arrivo de Lo Squalo, passando ai più raffinati Popol Vuh per il Nosferatu di Werner Herzog, l’agghiacciante Polymorphia di Krzysztof Penderecki che accompagna Shining di Kubrik, o anche Philip Glass per Dracula, fino alle colonne sonore di film di successo come Saw con tutti i suoi seguiti o le elucubrazioni visionarie di David Lynch, che le ha sempre curate con piglio, spesso assieme ad Angelo Badalamenti fino al rock duro a sfondo delle sue ultime opere.

Ma la musica che disturba l’anima seppur appannaggio per lo più moderno, ha solide basi molto antiche tra cui spicca di certo il tritono, ossia quando tra una nota e l'altra c'è una distanza di tre toni. il tritono è anche la metà esatta di una ottava e per questo, ripetendo ciclicamente dei tritoni, l'orecchio umano non risulta più in grado di capire se l'intervallo è ascendente o discendente, generando l'omonimo paradosso. Questo intervallo è una delle maggiori dissonanze della scala diatonica, e durante il medioevo era chiamato diabolus in musica, quindi vietato di essere suonato in chiesa per i suoi effetti esplicitamente disturbanti.
Essendo il tema e la locazione religiosa il principale fulcro delle arti nei secoli, ogni tema non apprezzato dall’ecclesia non trovava molto spazio e per questo motivo opere che non avessero il sacro come ossatura e come obiettivo non proliferano se non nell’ultimo secolo e mezzo. I primi indizi possono essere gli stra-famosi Giuseppe Tartini e il suo celebre "Trillo del diavolo", Mussorgsky con “Notte sul monte Calvo” così come “La marcia dei nani” di Edvard Grieg (che fu colonna Sonora per il primissimo cortometraggio della serie Silly Simphonies della Walt Disney addirittura del ’29, la famosa “skeleton dance”, nella impossibilità di avere i diritti per la “Danza Macabra” di Saint-Saëns) oppure la Sabre Dance di Aram Khachaturian.
La musica che definiamo classica, che filologicamente sarebbe quella da Bach in poi ma che impropriamente usiamo per indicare tutta la musica acustica di taglio non moderno, è l’”unica” musica che l’occidente conosce prima della nascita delle piccole orchestre che poi portò alla musica leggera e al rhythm’n’blues, da cui nascerà la musica rock’n’roll per formazioni sempre più ridotte. La musica classica dicevamo essendo l’unica musica “possibile”, era quella che doveva anche evolversi rapidamente per poter seguire i gusti e le esigenze dei tempi, trasformandosi in intrattenimento per i moderni mezzi di comunicazione come il cinema, che non mancò di esplorare immediatamente il tema dell’orrore e del fantastico. Seppur prima muto, il cinema già con Nosferatu di Murnau cercava nuovi mezzi espressivi per sottolineare la percezione della paura, del mistero e di situazioni che sconfinavano nel sovrannaturale. Il successo del genere incalza con l’ammodernarsi veloce della nona arte, ed ecco dunque la casa produttrice Hammer (qui presa come modello esemplare, anche se ovviamente non fu l’unica) che inaugurò la stagione d’oro del cinema horror d’annata, il quale ovviamente necessitava di musica d’avanguardia per i suoi prodotti.
Elisabeth Lutyens, la signora indiscussa del macabro:
http://www.youtube.com/watch?v=Mz-uK9mQjFU
Don Banks e Malcom Williamson, gli australiani:
http://www.youtube.com/watch?v=PnFBriBDVgk
http://www.youtube.com/watch?v=LM_pwYwVaAc
James Bernard per Quatermass:
http://www.youtube.com/watch?v=rW2J61qBjei
Ma se gli effetti speciali per il cinema dell’orrore sono cosa diciamo un po’ ovvia, scontata per il tema stesso, è invece pure il sottofondo sonoro del cinema incentrato sul sentimento, sull’angoscia e l’ambiguità, che striscia sottopelle e riesce a tingere l’anima stessa, come nel Giardino delle fragole di Bergman:
http://www.youtube.com/watch?v=quJXk_WfHn4
O anche il Settimo Sigillo:
http://www.youtube.com/watch?v=YZuC_jtuXHg
grazie al lavoro di Erik Nordgren, congiuntamente al regista stesso.
Dall’altra parte la musica come opera singola fece passi da giganti nell’avanguardia, creando effetti disturbanti nella dodecafonia di Schoemberg, negli studi per quartetto di Theodore Adorno e Alan Berg (famosa la sua musica per l’opera teatrale Wozzeck):
http://www.youtube.com/watch?v=bLu1kEgeSRs&feature=endscreen
Bela Bartok“Sonata per due piani e percussione” (1975) : http://www.youtube.com/watch?v=PsVtgB9XRLs
Penderecki “Trenodia” lamento per le vittime di Hiroshima – incarnando vivamente l’essere divorati dalle fiamme, la distruzione assoluta, il dramma di sopravvivere: http://www.youtube.com/watch?v=uzOb3UhPmig
Giacinto Scelsi con questa “Okanagon” (1968) usa strumenti irriconoscibili, per creare la sua musica microtonale, anticipatrice della drone music attuale, che può essere apprezzata solo in stati d’animo particolari, evocando paesaggi inconsci, paure, abissi cosmici fin’ora mai pensati in musica.
http://www.youtube.com/watch?v=CpatPWzIHuw
Per chi volesse approfondire, ecco una selezione di lavori che riguardano l’avanguardia delle musica classica, che puntano esplicitamente ad uno ascolto scomodo, spesso disturbante:
Claude Debussy - La Mer for orchestra (1903-05)
Igor Stravinsky - The Rite of Spring for large orchestra (1913/47/67)
Anton Webern - Symphony Opus 21 (1928)
Bela Bartok - Music for Strings, Percussion & Celesta (1936)
Karlheinz Stockhausen - Gruppen for 3 orchestras (1955-57)
Olivier Messiaen - Et exspecto resurrectionem mortuorum for wind, brass & percussion (1964)
Gyorgy Ligeti - Lontano for large orchestra (1967)
Glenn Branca - "Symphony #13 (Hallucination City)" for 100 guitars (2001)

Ma la tecnologia moderna ci rimette lo zampino, e se l’uso di strumenti acustici viene rivoluzionato in maniera silenziosa, nei circoli di musica “alta”, molti iniziano a comprendere le possibilità “devastanti” fornite da apparecchi elettrici e dalla prima musica generata elettronicamente, anche in maniera rudimentale e più o meno casalinga. Robert Ashley con “The Wolfman” del 1964 sconvolge per l’assolutismo di una proposta che sarà poi ripresa 20-30 anni più tardi dell’underground più estremo, un angosciante e fortissimo riverbero sonoro contro il suo microfono, creando non solo un ululato licantropo, ma la persistenza ossessiva di un suono lacinante, terribile nella sua durata senza appigli, come un liscio specchio senza increspatura o variazioni quando non è tormentato da suoni spigolosi e ferenti.
www.youtube.com/watch?v=hDpbmJ1bU60
E ora un altro maestro indiscusso della sperimentazione, Stockhausen il cui coro disarticolato crea composizioni non dissimili tra un incrocio visivo tra Bruegel e Mondrian; ecco a voi “Mikrophonie II” (1965) :
http://www.youtube.com/watch?v=gm6MM-tnWio
www.youtube.com/watch?v=qddknGwk2K8&feature=related
Ianni Xenakis in questo “Metastasis” (termine tecnico per intedere l’espansione del cancro, di certo non un tema rilassante) del 1955 si è ispirato al lavoro di Albert Einstein, con la sua visione del tempo come funzione di massa ed energia e strutturalmente composta grazie alle teorie matematiche delsuo collega Le Corbusier. infatti Xenakis era famoso per usare la matematica come perno per le sue composizioni, come la statistica o l’algebra, divididendo i toni, ragguppando le note, creando indecisioni e probabilità su ciò che sarebbe dovuto suonare di istante in istante.
http://www.youtube.com/watch?v=n2O8bMlEijg
L’effetto disturbante è associabile nel video con i falsi colori dello spettro di frequenze usato, mostrando il quadro astratto che sta dietro al suono…
E questa è una veloce, ma speriamo efficace carrellata sulla musica che tutti possono avvicinare con semplicità, ma per completare il tutto è giusto dare una visibilità a qualcosa di concettualmente diverso, qualcosa che di meno stridulo e più sottile, ma non per questo meno “chiassoso”.
Che ne diresti infatti di musica suonata con vere ossa umane? Sebbene possa sembrare uno scherzo esiste una branca della musica moderna che non ha finito di esplorare la dissonanza e il bizzarro… Questa è la musica industriale, e dopo un veloce excursus entreremo proprio in questo dettaglio.
La musica industrial nasce come versione punk, schifosa, aggressiva, ridotta, primitiva della musica sperimentale di cui sopra. Come i sex pistols sputavano sul pubblico, i Throbbing Gristle – fondatori riconosciuti del movimento grazie alla loro industrial Records di Londra - commettevano atti innominabili nelle gallerie d’arte e spedivano cose improbabili per posta, per “arte” o per irritare o giusto per divertirsi. Rabbia, voglia di spingersi oltre i limiti, voglia di scioccare un mondo che disprezzano, critica sociale o semplice spazzatura sonora, sono gli Alfieri dell’orrore moderno, appassionandosi a sesso estremo, morte, occultismo, metodi di oppressione e controllo globale dalle dittature alla religione; molti ne seguiranno la scia creando un eterogeneo movimento ben vivo fino ai giorni nostri.
E come il punk finì la sua propulsione esplosiva in pochi anni, dando vita ad un movimento ben maggiore ed articolato nel post punk, così la musica industriale cambiava forma ed espressione, raffinandosi e cercando di dare una forma reale ai demoni scomposti che l’hanno agitata fin dagli esordi: dai Throbbing Gristle gli stessi artisti scioglieranno il gruppo per formare gli Psychic TV, la cui fama sinistra è ampiamente documentata e fu così osteggiata che costò l’esilio all’estero dall’inghilterra per il suo fondatore e gestore, Genesis P. Orridge.
Per sapere cosa creò tanto scompiglio, si possono trovare fior di riferimenti sia in giro per al rete che nei libri a riguardo, mentre farò giusto un esempio abbastanza significativo: oltre ad un valore musicale reale, hanno avuto molta pubblicità quando hanno suonato strumenti fatti di ossa umane. Difatti, gli Psychic TV nell’album “dreams less sweet“ sono ricorsi ai kanglings, strumenti tradizionali tibetani fatti appunto di femori umani ed usati da secoli nei loro rituali. Musica di questo tipo non poteva non affascinare i nostri, per cui nei loro viaggi verso l’estremo oriente ne riportarono alcuni esemplari e li usarono per la loro musica e i loro rituali. Se musicalmente sono decisamente più accessibili rispetto a quanto sentito fin’ora, l’influenza della musica sperimentale è forte, creando “rumore per le masse”, o come recitava il loro primo slogan “musica industriale per gente industriale”. Uno dei maggiori meriti comunque è stato quello di saper fondere musica prettamente concettuale ed astratta con la fisicità necessaria per la musica popolare, usarla per convogliare aggressività e la necessità di dare forma sonora alle angosce moderne, sotto forma anche di canzone, con la sua struttura ritmica, con ritornelli, forzando rumore e melodia assieme, usando la ripetizione come fondamento stesso, quasi meditativo nella sua atrocità.
http://www.youtube.com/watch?v=lh7B7iYq5Ys&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=tCcjlteGfhU
Seguendo appunto la scia di musica sperimentale “popolare”, crebbero come funghi formazioni più o meno strane, più o meno sconosciute, lasciando più o meno tracce “visibili”: anche questi Metgumbnerbone ebbero i loro 15 minuti di problemi con la polizia per aver trafugato ossa da cimiteri e tombe di gente importante della loro zona.
http://www.nme.com/nme-video/youtube/id/4efyiv3vtcY/search/metgumbnerbone
il musicista Asmus Tietchens decise di offrire il suo album "Seuchengebiete" alla loro stessa etichetta per dimostrarne la differenza: "Dopo l’ascolto di questo disco ero convinto che avrei potuto fornire una migliore descrizione dell’atmosfera di vuoto ed isolamento rispetto alla loro, primo perché l’avrei fatto senza tutto quel teatro infantile e secondo perché sarei stato in grado proprio di descriverlo meglio “.
Ma ci fu gente che prese seriamente il discorso dell’occulto come gli Zero Kama che suonarono vere (?) ossa umane nel loro “the secret eye of l.a.y.l.a.”
www.youtube.com/watch?v=v7El-Z8EapU
Ecco cosa diceva l’inserto nel loro stesso disco: “tutti gli strumenti che sentirete su questo album sono stati creati esclusivamente da ossa e teschi umani per mano di Zero Kama. Essi non sono mai stati usati prima del giorno di questa registrazione, che si è tenuta presso il Tempo Segreto di Laylah dal 5 al 28 maggio 1984. E’ stata rimiscelata presso lo Psychonaut Studio di Vienna nel Novembre 1987, ed è dedicata al simbolo di Laylah, che significa notte e morte, così come al suo equivalente numerico, Oz, un caprone o la forza della creazione senza restrizioni, quindi al mostrare l’identità tra le due opposte forze di base di questo generoso universo di bellezza e forza, in cui gli Amanti posso trovare l’estasi in Pan. Chi desideri entrare in questo mondo di oscurità, in cui il Grande Capro dimora, possa egli passar attarverso il sigillo di Oz stampato sul fronte di questa Copertina.”
Gli Zero Kama sono presi qui come perfetto tipo di gruppo assolutamente minore diventato una sorta di culto per una ristretta cerchia di appassionati grazie sia alla forze delle sue composizioni sia a tutto il concetto che sta dietro, diretta influenza della pletora di gruppi a sfondo occulto, come i sopracitati Psychich-TV, i primissimi Current 93 (che devono il loro nome ad Ailester Crowley), Coil e anche gli italiani Ain Soph. La breve durata del progetto ha impedito di raggiungere il “successo” arriso ai nomi appena citati, ma appunto questo anonimato ha solo contribuito alla reputazione degli Zero Kama, così come alla gioia dei collezionisti sfegatati, tanto presenti nel mondo della musica. Per chi ne fosse interessato, l’etichetta francese Athanor ha ristampato in CD parte del loro lavoro ad un prezzo ragionevole, senza dover impazzire nella ricerca.
Anche la provinciale Italia era in realtà ben prolifica per tale musica, e ne sono testimoni gli apprezzati Sigillum S con “Bardo Thos-Grol”, ad esempio:
http://sigillum-s.bandcamp.com/album/bardo-thos-grol
Ma se vogliamo allargare il discorso, la musica industriale figliò un genere che era la versione horror di quella “Music for airports” di Brian Eno che inaugurò l’ambient, ossia musica da arredamento, di esplicita funzionalità di sottofondo e non di ascolto diretto. L’uso del silenzio e delle microvariazioni rendevano quasi inutile l’attenzione specifica, quanto creavano un insieme bello quanto evanescente.
Da qui nasce il cosidetto dark ambient con Brian “Lustmord” Williams, ex membro di uno dei maggiori gruppi industriali chiamato SPK (ma che vanta recenti collaborazioni attive con Tool in “10000 days” e Melvins ma ha pure realizzato colonne sonore per televisione e videogiochi, tali Unreal Tournament III e Assassin's Creed, così come nel cinema nei film il Corvo, Pitch Black e Underworld), che registrò le sue composizioni per “Paradise Disowned” entro grotte, catacombe, piloni dell’autostrada, amplificando naturalmente le bassissime frequenze con cui voleva costruire un suono che coinvolgesse non solo la testa, ma anche il corpo (perché queste frequenze risuonano al nostro interno, e potrebbero dare dei disturbi fisici ad altissimo volume). Non più canzoni, ma sculture sonore, che non hanno senso nel suono immediato ma appunto nella loro interezza: echi, sussurri, grugniti, passi come entro mausolei desolati, percussioni come magli che scendono da altezze imprevedibili, scanditi solo dal silenzio.
http://www.youtube.com/watch?v=qZG3e0355bo
http://www.youtube.com/watch?v=rDaoll3tEPA
Questa intuizione fu talmente profonda da avere una ripercussione molto vasta nella musica più underground possibile: il dark ambient, una branca assai prolifica (anche per la semplicità della proposta, soprattutto coi mezzi informatici di oggi) che ha trovato tra i suoi massimi esponenti i gruppi pubblicati dall’etichetta svedese Cold Meat Industry. Occhio, che è musica per chi non si fa spaventare facilmente!
Da questo punto in poi siamo arrivati ad un argomento talmente vasto che è ben difficile continua senza gettare il lettore/ascoltatore nella confusione, e quindi cercherò di tagliare corto un discorso che durerebbe un libro intero. Sperando di aver stuzzicato la curiosità, lascio agli intraprendenti la possibilità di continuare seguendo il proprio gusto, anche se forse si può tentare anche di suggerire qualcosa anche per il lato letterario della musica horror.
Ovviamente di musica ispirata ai grandi temi dell’orrore scritto ne è stata generate moltissima nell’ultimo secolo, panoplia al servizio della nuova letteratura che è cresciuta nello stesso secolo.
Gli esempi riguardanti Lovecraft si sprecano, ma ecco un paio delle segnalazioni più “gustose” a riguardo, anche se si concentrano più sul lato tecnico della musica progressive, anziché sul lato atmosferico:
http://www.discogs.com/Necronomicon-Tips-Zum-Selbstmord/master/24842
http://www.discogs.com/artist/H.P.+Lovecraft
Per chi amasse il lato più perverso dei serial killer e del morboso, può avvicinarsi (con estrema cautela, visto i temi trattati e i suoni proposti) ad Atrax Morgue, artista italiano che visse fino in fondo la sua ingorda passione per morte…
Invece chi seguisse con passione i vampiri nella loro incarnazione moderna e “rock”, gli anni ’80 sono stati decisamente generosi a riguardo, dai Bauhaus agli Alien Sex Fiend, dagli Skeletal Family ai Paralysed Age o London After Midnight.
Per chi ne amasse il lato più gotico e romantico (nel senso lettrario del termine ovviamente), da sentire sono i Dead Can Dance, Black Tape for a Blue Girl, Lycia, Ataraxia, Mors Syphilitica, Collection D'Arnell Andrea, almeno come inizio.
Per chi amasse la musica elettronica, citerei almeno il grande Fabio Frizzi (penso a tutte le colonne sonore dell’osannato Lucio Fulci: L'aldilà, 7 Note in Nero) o Claudio Simonetti con il suo gruppo Easy Going (e il singolo di successo “Fear”) ma anche Kano (ossia Stefano Pulga) con quel sound italo-disco che tutt'oggi ancora è molto apprezzato e addirittura copiato, che potrebbe essere associato a qualche bel thriller moderno, dove l’azione magari ha il sopravvento sull’atmosfera.
Sempre sulla scia mi viene in mente che Bret Easton nel suo “American Psycho” fa fare al suo yuppie assassino una lunga disamina sulla musica new wave, che in effetti andava molto di moda nei primi anni ’80, anche se in teoria non è esattamente musica a tema…
Di certo anche la musica rhythm’n’blues ha voluto dire la sua, come Luois Armstrong o Archie Shaw, assieme a molti altri:
http://www.discogs.com/Various-The-Haunted-House-20-Tracks-To-Make-You-Jump-in-The-Night/release/1104436

Anche se gli esempi ci sembrano un decisamente ingenui dopo decadi e decadi di nervi messi a dura prova da immagini e suoni realmente angoscianti come fece la musica classica sperimentale, ma per la lettura può essere di ottimo accompagnamento proprio perché non eccessiva.
E per chi volesse puntare solo sulle ultime uscite, ma sempre strizzando un occhio al passato, ecco cosa dice l’attuale tendenza sulla musica dell’orrore:
http://rateyourmusic.com/list/TheScientist/rym_ultimate_box_set__hauntology/
http://rateyourmusic.com/list/TheScientist/rym_ultimate_box_set__horror_revivalists__hauntology_wave_2_
Non essendo legato a nessun altro tipo medium, possono essere benissimo usati come colonna sonora per le vostre letture.
Buon (??) ascolto a tutti!

Federico gennari
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Libri consigliati:
“Hammer film scores and the musical avant-garde” di David Huckvale
“Modern Music - The Avantgarde since 1945” di Paul Griffiths
“Manuale di Cultura industriale” a cura di Paolo Bandera (Shake Edizioni Underground)
Etichette discografiche italiane consigliate per un approccio alla musica industriale ed ambient:
www.oldeuropacafe.com
www.eibonrecords.com
www.finalmuzik.com
http://www.aliodie.com/index.php?_w=1&__fidSez=3&cnt=&__pg=
www.minushabens.com
www.dieschachtel.com/
Sito dove si possono sentire alcune delle colonne sonore più importanti per la cinematografia horror:
http://www.alexvisani.com/soundtracks.htm
Univers
Cthulhu
Messaggi: 4284
Località: Los Angeles dei precari
MessaggioInviato: Dom, 22 Apr 2012 13:07    Oggetto:   

Un articolo grandioso a mio parere, veicolo di cultura musicale doc.
Il sovrannaturale comprende il colore generale e l'accento, vale a dire intensità, sonorità, limpidezza, capacità di vibrazione, profondità e risonanza nello spazio e nel tempo.
djlamberto
Larva
Messaggi: 1
MessaggioInviato: Mer, 28 Feb 2018 11:06    Oggetto:   

complimenti per l'articolo direi fantastico djlamberto
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