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Inviato: Lun, 20 Apr 2009 22:11 Oggetto: Ultima metro |
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Ultima metro
In un futuro molto vicino al nostro, l'equilibrio della società è minacciato dai Reietti, folli assassini rei di uccidere chiunque senza alcuna ragione apparente. Ma quando un uomo viene in contatto con uno di loro, si rende conto che i Reietti non sono dei semplici criminali così come lì dipinge la società . Davanti ai suoi occhi si apre un universo di orrori, e la sua vita si ritrova a un bivio decisivo. Un ottimo racconto a cavallo fra Matrix e La notte dei morti viventi, finalista al premio Lovecraft 2006.
Leggi il racconto. |
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Inviato: Lun, 20 Apr 2009 22:11 Oggetto: Re: Ultima metro |
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Un racconto che non lascia scampo. La speranza è comunque la morte, o meglio, la consapevolezza di esserlo. Macabra forma di libertà .
Bravo. |
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Inviato: Lun, 20 Apr 2009 22:50 Oggetto: Re: Ultima metro |
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Molto bello. Efficace nella sua brevità . Mi ha fatto venire in mente "La Nausea" di Sartre: un horror esistenzialista che si presta a più livelli di lettura metaforica e simbolica. Speriamo di leggere presto altri racconti di questo Autore. Sunt certi denique fines quos ultra citraque nequit consistere rectum. |
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Inviato: Ven, 24 Apr 2009 23:14 Oggetto: Re: Ultima metro |
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Bella idea, bel racconto. Complimenti. |
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Irene Vanni
«Degustatrice di Sangue»
Messaggi: 869 Località : PI
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Inviato: Sab, 25 Apr 2009 08:33 Oggetto: |
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Un bell'horror moderno, ricco di spunti.
Complimenti! |
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Inviato: Sab, 16 Mag 2009 11:11 Oggetto: Re: Ultima metro |
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Ottimo racconto. Complimenti. L'ambiente metropolitano mi ha sempre inquietato, per ragioni terra terra (paura di una aggressione) e per ragioni... non so... qualcosa tipo "Ultima fermata: l'incubo" di Castelli e Sclavi.
E poi perchè la metropolitana è una metafora dell'esistenza (addirittura!):
in metropolitana ci si sente vivi, in movimento, attivi, padroni della città ... ma ci si può sentire anche schiavi, passivi, costretti su percorsi obbligati, insomma, morti viventi.
Ultime annotazioni: bella l'immagine dei pezzi di carne galleggianti nel catarro, geniale la zecca/parassita gonfia come una zanzara!
Un saluto.
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Inviato: Mer, 17 Giu 2009 09:50 Oggetto: |
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L'idea è bella e ben sviluppata, complimenti! Però mi sembra che l'ultima parte del racconto, quella in cui dai voce al Reietto, sia troppo "esplicativa": guidi il lettore passo passo - e forse un po' troppo lentamente - nella comprensione della verità , mentre secondo me avresti potuto dare meno spiegazioni e lasciare qualcosa al ragionamento del lettore, visto che più o meno si riesce a intuire dove la storia voglia andare a parare... Insomma, verso la fine lo stile diventa un po' troppo didascalico, a scapito della narrazione vera e propria, però nel complesso è un buon racconto, che mi ha fatto riflettere molto e che ho letto con piacere! |
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Inviato: Ven, 31 Lug 2009 18:51 Oggetto: |
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L'ho apprezzato per 3/4
L'ultima pagina é quella che lascia più a desiderare.
Credo che non sempre di debba spiegare per forza il perché delle cose, soprattutto in un racconto breve che non vedrà un seguito (credo).
Non mi piace il dover spiegare il male come ineluttabile conseguenza di una società corrotta, dalla quale non si può prescindere per sopravvivere.
Passare dall'altra parte per sfuggire ad un limbo e cadere in un altro? Che senso ha? Non l'ho capito. |
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vajmax
«Cittadino di Innsmouth»
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Inviato: Mer, 16 Set 2009 10:00 Oggetto: |
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I racconti privi di logica, che puntano all'immaturità di chi si lascia spaventare da tutto ciò che è ingenua caricatura del vero orrore, costituito dal non voler guardare il Vero della pochezza intellettuale umana, non mi trasmettono altro che noia. |
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Inviato: Sab, 26 Set 2009 22:50 Oggetto: |
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Forse la dimensione del racconto era troppo esigua per il progetto, da qui l'effetto "spiegone" di una rivelazione abnorme concentrata in poche righe. Temo del resto che la partecipazione al concorso imponesse un limite di caratteri: l'autore potrebbe essere stato costretto a sacrificare certi spazi.
A parte questo ho molto apprezzato il testo, sia per temi che per linguaggio. Non l'ho visto e non mi piace |
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