Megalopolismanzia


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McNab
«Shoggoth»
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MessaggioInviato: Lun, 18 Mag 2009 14:50    Oggetto: Megalopolismanzia   

(fonte: http://mcnab75.livejournal.com/191891.html)

— Megalopolisomanzia — pronunciò Cal, leggendo con attenzio ne le sillabe. — Che cosa vuol dire? Predire il futuro mediante... mediante la lettura delle città?
— La lettura delle grandi città — corresse lui, con un cenno d'as senso.
— Già, il "mega".
Franz proseguì: — Predire il futuro e varie altre cose. E, a quan to pare, servirsi di questa conoscenza per fare magìa. Anche se De Castries la definisce "una nuova scienza", come se lui fosse un altro Galileo. Comunque, De Castries era molto preoccupato per gli "im mensi quantitativi" di acciaio e di carta che si accumulano nelle grandi città. E per l'"olio di carbone" (gasolio) e per il gas naturale. E anche per l'elettricità, benché la cosa appaia incredibile, perché calcola accuratamente tutta l'elettricità che c'è in tante migliaia di chilometri di filo, e quante migliaia di tonnellate di gas da illuminazione ci sono nei gasometri, quanto acciaio nei nuovi grattacieli, quanta carta negli archivi statali e nei giornali scandalistici e così via.
— Oh poveri noi! — commentò Cal. — Chissà cosa direbbe, se vivesse al giorno d'oggi.
— Che si sono realizzate le sue predizioni più allarmanti, senza dubbio. Lui ha fatto ipotesi sulla crescente minaccia delle automo bili e della benzina, ma soprattutto delle auto elettriche, che porta no in giro, nelle batterie, secchi e secchi di corrente continua. Ed è andato assai vicino a prevedere il nostro problema dell'inquinamen to: parla addirittura della "vasta congerie di giganteschi tini fumi ganti" pieni di acido solforico, occorrenti per la fabbricazione del l'acciaio.
"Ma la cosa che lo preoccupava di più erano gli effetti psicologici o spirituali (lui li chiama 'paramentali') di tutto quel che si accumu la nelle grandi città, della sua pura e semplice massa, solida e li quida."
(Nostra signora delle Tenebre - Fritz Leiber, 1977)

Questa singolare "scienza" è un'invenzione del geniale scrittore americano, il compianto Fritz Leiber. La "scienza delle grandi città" sarebbe al centro di un libro perduto, scritto dal misterioso Thibaut De Castries, occultista folle e architetto esoterico, chiamato anche "Pitagora nero" dai suoi fedeli discepoli.
De Castries formulò l'idea secondo cui le grandi città sono in grado di creare griglie elettromagnetiche tali da influenzare le persone che le abitano. In taluni casi queste manifestazioni sarebbero talmente forti da riuscire a manifestarsi in vere e proprie entità paraelementali, sorta di "spettri" creati dagli scarti energetici e fisici della città stessa.
In un certo senso Leiber (e il suo fantomatico De Castries) fu un buon profeta: quanti stimoli elettromagnetici "liberi" saturano oggigiorno le grandi città, dalle periferie al centro? Pensate solo ai ripetitori telefonici, alla centrali elettriche, alle reti wireless, nonchè alle onde radio, oltre all'accumularsi di scorie già presenti dall'inizio dell'età moderna (rifiuti industriali, smog).
Secondo alcune correnti di pensiero tale abbondanza di energie artificiali avrebbero anche un effetto negativo sulle ley lines (le linee di potere) terrestri, al punto di corromperle e mandarle fuori fase.
Ma non sono solo gli esoteristi a preoccuparsi di tutto ciò. Comincia infatti a crescere il numero dei ricercatori scientifici che attribuisce al sovraccarico elettromagnetico l'aumento spropositato di casi di violenza insensata e di malattie legate al sistema nervoso.

Megalopolismanzia pratica

Tornando alla Megalopolismanzia intesa da De Castries come scienza mistica basata sulla costruzione e l'interpretazione delle grandi città, sappiamo che essa si basa su alcuni punti fermi: lunghe vie progettate sulle diagonali, altissimi edifici quali i grattacieli, costruzioni basate su strutture di metallo (impalcature, la rete dei cavi ferroviari etc etc). Come scritto nel fantomatico Grande Cifrario (altro testo sacro per gli usufruitori di megalopolismanzia), una parte importante sarebbe riservata anche alla matematica e alla simbologia. Proprio "incorporando" taluni simboli negli edifici e nelle strade sopracitate, gli occultisti sarebbero in grado non solo di avere visioni del futuro, bensì anche di evocare le creature paraelementali prodotte dalle griglie energetiche della città.
Tali entità prendono forma attingendo dalla materia inanimata presente sul luogo dell'evocazione. Se l'occultista chiama a sé un paraelementale in una biblioteca, questo si assemblerà dalla carte dei libri e dal cuoio delle vecchie copertine. Se lo chiamerà invece da una discarica avrà la spiacevole esperienza di vedere un paraelemante composto di rifiuti e scorie.
Come scrive Leiber: "Considero le entità paramentali pericoli molto reali e presenti: una via di mezzo, in natura, tra la bomba atomica e gli archetipi dell'inconscio collet tivo". Essi sono dunque ostili all'uomo e quindi da evitare come la peste.
Tra i metodi per difendersi dai paraelementali urbani se ne conoscono tre:
- l'argento;
- i disegni astratti (che hanno la peculiarità di distrarre i paraelementali)
- taluni specifici pentagrammi di protezione.


"Gli antichi egizi si limitavano a seppellire i morti nelle loro piramidi. Noi ci abitiamo". (Thibaut De Castries)
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