Saletta, il paese "maledetto" nel vercellese


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McNab
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MessaggioInviato: Lun, 09 Feb 2009 15:26    Oggetto: Saletta, il paese "maledetto" nel vercellese   

Io continuo a segnalarvi gli articoli che posto sul mio blog in tema di "stranezze", ghost town, luoghi misteriosi etc etc. Spero sia cosa gradita Wink
Vi ricordo che la versione dei medesimi con foto e link la potete trovare qui: http://mcnab75.livejournal.com/

Saletta si trova in provincia di Vercelli ed è, una piccola frazione di Costanzana.
In essa si trovano pochi edifici, alcuni cascinali, per lo più abbandonati, i resti di un castello, purtroppo notevolmente rimaneggiato, una chiesa ed un tabernacolo, meglio conosciuto come "Il Tempietto".
Proprio attorno al Tempietto nascono le prime leggende che hanno poi creato il mito.
Mito che abbraccia misteri e segreti appartenenti a varie scuole e discipline.

La storia

Saletta ha origini molto antiche e compare già in un atto del 1148 ed in un diploma di Federico Barbarossa del 1152.
Oggi è un paese quasi del tutto abbandonato, circondato da campi e terreni coltivati. Sebbene esso sia molto piccolo e pressoché costituito da un prolungamento alberato del sagrato della chiesa, in esso si trovano il castello, oggi trasformato in cascina, la chiesa ed un vialetto alberato di poco meno di 500 metri che, attraversando un campo, conduce alla costruzione da tutti chiamata il tempietto.
Dopo essere entrato nell'ordine degli Umiliati, Ranieri di Saletta, verso la fine del XIII secolo, donò i suoi possedimenti di Saletta al monastero di S. Martino di Lagatesco. Quest'ultimo vendette poi questi beni all'abbazia di S. Andrea per 625 lire imperiali. Anche il fratello di Ranieri, Martino di Saletta, dopo aver preso i voti divenendo vittorino nell'abbazia di S. Andrea, donò i suoi possedimenti alla stessa nel 1273.
Grazie all'investitura di Papa Sisto IV, avvenuta nel 1481, del feudo di Saletta, passò al Marchese di Monferrato. Sarà poi Ferdinando, duca di Mantova e di Monferrato a cedere il feudo alla famiglia Ponzone di Milano, dalla quale fu alienato al marchese Giovanni Francesco Mossi nel 1625. La famiglia si estinse nel 1829 e le terre passarono per legittima successione alla famiglia Pallavicino.

La struttura

Il Tempietto (tabernacolo di San Sebastiano): viene descritto dal pittore Levera come tempio rotondo di ordine dorico con dodici colonne elevato con basamento e scale per ascendervi, cornicione con mensole il tutto dipinto, architrave a finto marmo giallo e altare a finto marmo verde. La facciata è composta da frontone, architrave, fregio, cornice, base, capitelli.

La Chiesa: è dedicata a San Bartolomeo e ad essa si fa già cenno in una carta del 1280.
Su di essa l’abbazia di San Andrea aveva diritto a nominare il rettore della parrocchia con l’accordo dei signori di Saletta e della Panchetta (Torrione), previa presentazione al vescovo di Vercelli. (Il primo rettore che si ricorda è Giacomo Ferrero).
Dopo varie vicissitudini e passaggi di proprietà, nel 1805 la diocesi tornò a Vercelli mentre prima era aggregata a Casale.
In essa è degna di nota una tavola che si ritiene della scuola del Lanino con dipinta la Vergine in trono, incoronata da due angeli che tiene il bambino. Alla sua destra si trova San Bartolomeo mentre alla sua sinistra vi è San Sebastiano (1,50 x 1 m ).

Il Castello: un documento del 22 novembre 1272 attesta per primo l'esistenza del castello di Saletta, anche se, probabilmente, la fortificazione esisteva già nel secolo precedente.
L'antico castello di Saletta è oggi notevolmente trasformato.
La torre quadrangolare, costruita sul lato meridionale dell'antico recinto, su cui è stata edificata una loggia, ha ormai perso le sue caratteristiche di opera fortificata.
Sul lato occidentale si erge un'altra torre, a base quadrata, nella quale si aprono alcune finestre adattate a piombatoie.
Il muro della parte settentrionale presenta dei caratteristici fregi a dente di sega.



Saletta è considerata un luogo ricco di leggende e su di esso si narrano innumerevoli storie di inquietanti presenze, riti satanici, magici e di fantasmi.
Molte storie si tramandano oralmente tra gli anziani dei paesi vicini, tra giovani e meno giovani e addirittura, alcune storie hanno avuto risalto su organi di stampa come "La Stampa", "La Sesia", "Il Monferrato", "Notizia Oggi".
L’età, il livello culturale e le condizioni socio-economiche di chi si reca a far visita a Saletta, in cerca di strane presenze o di emozioni, è abbastanza eterogenea e non è raro, chiedendo in giro, trovare persone che testimoniano strani accadimenti.
Sicuramente la posizione geografica e la suggestione del luogo fanno la loro parte; Saletta sorge isolata nella campagna della bassa vercellese, la zona è pressochè disabitata; d’estate regnano sovrane l’afa e le zanzare mentre d’inverno il gelo e la fitta nebbia inghiottono quei luoghi che paiono ancora più suggestivi al crepuscolo e di notte.
L’uomo, sempre a caccia di mistero per soddisfare il proprio lato esoterico, trova quindi in Saletta una sorta di "riserva di caccia", generazioni di adolescenti partono diretti verso quel luogo come in una sorta di rito iniziatici e di prova di coraggio.
La probabile fenomenologia paranormale che coinvolge Saletta è vastissima e copre tutte le specie di fenomeni: fantasmi, infestazioni, poltergeist, riti magici ed oscuri.
Eccovi alcune leggende su Saletta, anche se la casistica è vastissima.

I motori si spengono

Una delle leggende più conosciute ci racconta che in certe circostanze i motorini, nei pressi del Tabernacolo, si spengono.
Alcune varianti coinvolgono anche autoveicoli ed addirittura aereoplani; insomma, ogni mezzo meccanico rischia di andare in panne in quella misteriosa zona.
Il fatto che la variante più diffusa parli di motorini, ci lascia supporre che si sia articolata nel contesto di un pubblico giovane, molto legata a quel determinato mezzo di locomozione, spesso utilizzato dai quattordicenni per raggiungere Saletta.
Alcune teorie legate alle caratteristiche geo-fisiche del territorio, capaci di influenzare con campi magnetici le apparecchiature, potrebbero tentare di dare una risposta al fenomeno, una volta dimostrato che si verifichi veramente.
Il particolare degli aeroplani che si spengono, invece, affonda le radici in un fatto di cronaca, in cui, per imperizia del pilota, un aereo militare rischiò veramente di sfracellarsi sopra Saletta.
Infatti abbiamo trovato un trafiletto molto breve su "La Sesia" del mese di ottobre 1980.
In esso si trova scritto che un aereo militare del 53 stormo di Cameri rischiò di schiantarsi su Saletta, a causa di una manovra errata del pilota.
L'aereo era un F-104, detto anche "bara volante" per la sua instabilità
Da notare che abbiamo effettuato delle riprese aeree della zona, sorvolando chiesa e tabernacolo, senza che nulla si spegnesse.

Rituali e messe nere

In un’articolo datato 8 dicembre 1991 apparso sul "La Stampa", comparivano alcune curiose testimonianze riguardo Saletta.
Un ragazzo di Casale riferiva una testimonianza del 1989: " ...eravamo una quindicina e una sera abbiamo deciso di andare a fare cagnara a Saletta, perchè da tempo qualcuno diceva che dentro la chiesa si facessero messe nere. Dentro la chiesa si scorgeva una gran luce e allora due o tre di noi, i più coraggiosi, si sono avvicinati per sbirciare. Sulle pareti c’era scritto "il diavolo è quì" e "ho visto il diavolo". Lo abbiamo raccontato in giro ma tutti ci hanno mandato a quel paese.".
Altra testimonianza è data da un ragazzo di Ticineto il quale afferma che i partecipanti delle cerimonie alla Saletta vengono da Torino e da Casale. Sul finire degli anni ’80 esistevano due testimoni diretti delle messe nere ma pare che fecero una brutta fine: uno morì in un incidente stradale e un altro diventò pazzo.

Il toro demoniaco



Anche nella Chiesa di S. Bartolomeo venivano svolte messe nere. Una leggenda racconta che al suo interno esista una statua di un toro o di un caprone con gli occhi rossi che veniva adorata dai cerimonianti.
Essendo un luogo di culto e per di più isolato è facile che qualche minoranza religiosa ne abbia approfittato per adibirla al proprio uso.
Un tempo venivano anche fatti appostamenti notturni da parte delle forze dell'ordine per controllare questi frequentatori notturni.
C'è da dire che, rispetto ad altri luoghi in nostro studio, la presenza di stupidi vandali e di semplici teppisti è veramente limitata, anche se presente.
Per quello che riguarda invece la storia della statua di un toro non possiamo fare a meno di domandarci chi la possa avere trasportata fino alla chiesa e poi in essa introdotta, non essendo elemento tipicamente cristiano.
Infatti i racconti parlano di una statua a gandezza naturale e la logica ci fa immaginare che non un toro o un caprone dagli occhi rossi non fosse elemento di culto cristiano e ci ricorda molto un pagano Cernunnos, o il Deo Soli Invicto Mithrà.
Fortunatamente la spiegazione a questa strana leggenda si trova molto facilmente sbirciando dalle finestre della chiesa di S. Bartolomeo, oggi chiusa e murata.
Infatti al termine della navata destra pare intravedersi un oggetto dalla particolare forma di un teschio di un toro o di un caprone.
Tale oggetto è di colore rosso.
Il fatto che sia facilmente abbinabile ad un teschio di animale cornuto va invece ricercato nella macabra decorazione del timpano della chiesa che mostra una serie di teschi di mucca in leggero rilievo.
Tale decoro è presente anche sul municipio di Vercelli e sul palazzo dove hanno sede gli uffici centrali della posta di Vercelli.
Bene. Il mistero potrebbe essere svelato. Ma che cosa è in realtà tale oggetto?
Semplice. E' il basamento di una statua, una mensola, stretta alla base e larga in cima dove avrebbe sorretto una raffigurazione religiosa.
Un ulteriore conferma l'abbiamo dalla fotografia scattata che comprende anche il contorno luminoso di una statua,dipinto sul muro.
Tale basamento si è rotto o è stato rotto e la fenditura ha contribuito a rendergli la un aspetto simile ad un teschio animale.

Ossa di giganti


Si dice che a Saletta rinvenirono alcuni resti di esseri giganteschi, dalle fattezze umane.
Il racconto di questi giganti trova conferma studiando la vita dello storico locale Giovanni Battista Modena che fu un canonico vercellese vissuto tra il XVI ed il XVII secolo.
Nella Bibbia, e più precisamente nel libro della Genesi (VI, 4) vi è scritto che la terra, prima del diluvio universale, era abitata dai giganti.
Giovanni Battista Modena, tentò di dimostrare che il vercellese fosse molto antico e quindi già abitato prima del diluvio.
Per dimostrare ciò dovette dimostrare che nelle nostre campagne vissero i giganti, unici abitanti prima del diluvio.
Iniziò così una sua ricerca ben presto trasformata in una vera e propria caccia delle ossa dei resti di questi giganti.
Convinto della veridicità dei documenti studiati inizia le sue ricerche a Vercelli dove trova nella chiesa di S. Cristoforo un dente gigantesco conosciuto come "dente di S. Cristoforo", e nella chiesa di S. Eusebio un secondo ed enorme dente.
Sarà a Saletta che, nel 1622, troverà, secondo la leggenda, i resti di un gigante.
Di tale ritrovamento scrisse:
" ...si è ritrovato un corpo di gigante di altezza e grossezza indicibile, ed io stesso ho veduto, misurato...
Era questo un gran gigante alla proporzione della grossezza delle ossa più grosso di corpo, che la proporzionata altezza del corpo, e talmente indurito, perchè era sepolto nell'arena, o creta il che mi fa credere che fosse morto nel tempo del diluvio essendo quasi impietrito..."
Pare quindi che, qualche cosa avesse trovato, forse il fossile di qualche animale estinto secoli prima, forse un gigante davvero...
E' inoltre dimostrato che nella zona tra Saletta e Torrione vi fosse anticamente un ghiacciaio e tra le colline createsi è possibile rinvenire ancora fossili di conchiglie.

Nota: molte informazioni e foto di questo post sono tratte dal sito www.saletta.teses.net/ dedicato interamente al mistero del paese vercellese. Sito che vi consiglio caldamente di visitare!
Il mio blog: http://mcnab75.livejournal.com/ (racconti, ebook, protoscienza, recensioni, paesi fantasma e altro)
"RS33", il mio nuovo ebook: http://www.lulu.com/content/e-book/rs33/8197651
Nosferatu
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MessaggioInviato: Lun, 09 Feb 2009 17:28    Oggetto:   

tutto (come sempre) molto interessante.
Ci Serve Una Barca Più Grossa.

Adres_DC
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MessaggioInviato: Mar, 10 Feb 2009 14:55    Oggetto:   

Sono molti i paesini spedrduti in italia che si portano dietro misteriose leggende, quesa però è una delle più interessanti che ho sentito.
"Mira la terra e il suo tempo sotto di te, la danza del mondo attorno ad un re, e l'eterno silenzio di chi è qui con me, ne vivo ne morto ma fermo nel sè."
McNab
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MessaggioInviato: Mar, 10 Feb 2009 15:23    Oggetto:   

In effetti la concentrazioni di situazioni strane e rumors esoteriche di Saletta è ben superiore alla media!
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Norman Bates
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MessaggioInviato: Mer, 11 Feb 2009 01:10    Oggetto:   

Sono vercellese (provincia), ma non conoscevo nè il paese nè tantomeno gli aneddoti ad esso legati. Ci farò un giro prima o poi. Wink
...
Sciamano
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MessaggioInviato: Gio, 12 Feb 2009 00:00    Oggetto:   

anche io mai sentita nominare....però che storie(anche inquietanti)
McNab
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MessaggioInviato: Gio, 12 Feb 2009 15:39    Oggetto:   

Io visiterò Saletta in primavera... dopo Consonno (in provincia di Lecco) queste gite mi esaltano Wink
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Univers
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MessaggioInviato: Dom, 15 Feb 2009 13:41    Oggetto:   

Sciamano ha scritto:
anche io mai sentita nominare....però che storie(anche inquietanti)


Tra l'altro sono storie di territori vicini a noi. Si potrebbe organizzare una bella gita per gli amanti del mistero e dei fenomeni ancestrali.
Sarebbe una cosa da film, ma forse forse nemmeno poco verosimile. Wink
Un ringraziamento a McNab per queste documentazioni.

@McNab: cosa c'è di strano a Consonno? No, perchè avrei parenti a Lecco e quasi quasi... Smile
Il sovrannaturale comprende il colore generale e l'accento, vale a dire intensità, sonorità, limpidezza, capacità di vibrazione, profondità e risonanza nello spazio e nel tempo.
McNab
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MessaggioInviato: Dom, 15 Feb 2009 17:19    Oggetto:   

Consonno è tutto particolare Smile
Il tizio che acquistò il paese negli anni '60, il conte Bagno, lo voleva trasformare nella Las Vegas della Brianza.
Col risultato che tutto fallì, e ora lì ci sono solo le rovine delle costruzioni folli del conte Bagno, tra cui un grande centro commerciale con tanto di minareto (!)
Una mia amica che ha una certa sensibilità verso certe cose sostiene che a Consonno senz'altro ci sono fantasmi. Io l'ho visitato, anche di notte. Fantasmi non ne ho visti, ma il posto è di una suggestione unica.
Ti lascio i link dei due post in cui ne parlo:

http://mcnab75.livejournal.com/132217.html
http://mcnab75.livejournal.com/137567.html

... così vedrai anche un po' di foto Wink
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Univers
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MessaggioInviato: Dom, 22 Feb 2009 14:48    Oggetto:   

Ti ringrazio. Smile
Il sovrannaturale comprende il colore generale e l'accento, vale a dire intensità, sonorità, limpidezza, capacità di vibrazione, profondità e risonanza nello spazio e nel tempo.
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