Déjà vu


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Autore Messaggio
galerius
Fantasma Fantasma
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Località: Luserna San Giovanni ( TO )
MessaggioInviato: Mar, 23 Ott 2007 01:32    Oggetto:   

Màh, guarda, era un fatto talmente improvviso e fugace - poteva durare un secondo, o due - che non avevo neppure il tempo di 'analizzarlo'. Oltre all'idea di aver già vissuto quel momento c'era anche una sensazione di rallentamento della realtà, per così dire ; come se qualcuno avesse premuto il tasto "slow" o "still" mentre andava in onda il film della mia vita.
Nessuna angoscia, comunque...solo stupore.
Grazie, ragazzi !
_______________
- "L'amore per la donna è mobile come la Luna,
l'amore del fratello è saldo come le Stelle !"
- E Caino, allora...?
- Be', Caino...che c'entra Caino ? Caino era 'n delinquente...!
Maxena
Shub-Niggurath
Messaggi: 2263
MessaggioInviato: Gio, 25 Ott 2007 23:16    Oggetto:   

jakken ha scritto:
Galerius, tu cosa provavi quando ti capitava? E tu Maxena? Avete mai provato ad opporvi, cercando di sfuggire?...
Wink

Ciò che provo in quei momenti è semplicemente stupore, meraviglia per quel che sta accadendo. E lascio che ciò prosegua finchè la sensazione cessa.
Sfuggire questa sensazione? Credo sia un pò come cercare di sfuggire da un sogno: non può succedre, devi semplicemente lasciare che scorra Wink
McNab
Shoggoth
Messaggi: 550
Località: Milano
MessaggioInviato: Mar, 30 Dic 2008 11:22    Oggetto:   

Ecco un articoletto appena pubblicato on the blog riguardo all'affascinante argomento Wink

Chi non ha mai sentito parlare dei Déjà vu? Chi non ne ha provato almeno uno sulla sua pelle?
Per "déjà vu" si intende: la sensazione soggettiva che una situazione sia stata già percepita precedentemente, associata alla consapevolezza che non può essere accaduto.
Alla fine del diciannovesimo secolo gli psicologi produssero qualche spiegazione di questo strano e misterioso fenomeno, ma poichè si presentava troppo raro e troppo effimero da catturare in laboratorio e siccome non produceva alcun comportamento esterno misurabile, la psicologia lo archiviò presto in un cassetto con su scritto “interessante, ma inspiegabile”.
Nel corso degli ultimi venti anni, forte dei progressi nel campo delle neuroscienze, qualche ardito studioso ha riaperto il cassetto e ha cercato di tirar fuori una spiegazione convincente che si armonizzasse con le conoscenze acquisite sul funzionamento del cervello.
Il prof. Alan S. Brown, psicologo alla Southern Methodist University ha scritto un libro nel 2003 dal titolo "The Déjà Vu Experience: Essays in Cognitive Psychology" (Psychology Press) in cui fa il punto sulla situazione della ricerca.
In questa review Brown stima che il 60% della popolazione generale abbia avuto almeno una esperienza di déjà vu, in maggiore frequenza sotto stress (Neppe, 1983); la durata tipica di un episodio non supera una manciata di secondi.



Secondo Brown le teorie attuali sul déjà vu possono essere classificate in quattro sottogruppi:

1) Spiegazioni puramente neurologiche: il déjà vu sarebbe il risultato di una breve disfunzione/interruzione del sistema nervoso, simile a quelle causate dall’epilessia.
Questa idea trova supporto nella constatazione che i soggetti epilettici riferiscono spesso episodi di déjà vu proprio prima di un attacco. I ricercatori hanno inoltre scoperto che il déjà vu può essere attivamente indotto stimolando elettricamente certe regioni del cervello.
Nel 2002 il medico austriaco Josef Spatt ha suggerito che il déjà vu possa esser causato da un breve e inappropriato attivarsi della corteccia paraippocampale che è notoriamente associata con la capacità di rilevare la familiarità. In altri termini mentre si sta osservando una scena nel presente si attiverebbe erroneamente questa porzione del cervello che le attribuirebbe "per sbaglio" le caratteristiche che normalmente accompagnano un ricordo consapevole.

2) La teoria del processamento duale. Nel 1990 Pierre Gloor condusse alcuni esperimenti che suggerirono la possibilità che la memoria coinvolgesse due distinti sistemi neurali uno per il recupero del ricordo e un altro per la "sensazione di familiarità". Secondo il neuroscienziato il déjà vu si verificherebbe nei rari momenti in cui il nostro sistema per la familiarità è attivato e quello del recupero mnestico no.

3) La teoria attenzionale suggerisce che il déjà vu sia il frutto di una “doppia percezione”. L'informazione in entrata sarebbe processata pre-attentivamente cioè in maniera non cosciente, subliminale se preferite. A questo punto si verificherebbe una sorta di piccolo black out e immediatamente dopo l’informazione verrebbe riprocessata in maniera attenzionale cioè consapevole.
La sensazione di familiarità sarebbe dovuta semplicemente al fatto che quella porzione di mondo, pur non accorgendomene minimamente, “l’ho già vista” un attimo prima.

4) Le teorie mnestiche. Queste teorie ( che sono le più romantiche se vogliamo) propongono che il déjà vu sia scatenato da qualcosa che abbiamo davvero visto o immaginato prima, sia nella vita cosciente che nella letteratura, in un film o in un sogno. Sostengono che un singolo elemento familiare appartenente a un altro contesto sia sufficiente a scatenare una esperienza di déjà vu. Ad esempio se mi succede a casa del mio nuovo vicino è probabile che quel divano color ocra che ha in salotto sia identico nel colore e nell’aspetto a un divano della casa di campagna di mia nonna, ma io non posso riconoscerlo in questo nuovo contesto.
Si tratterebbe insomma di un errore di memoria: il ripescaggio di un elemento senza che sia accessibile il contesto complessivo. E' un po’ quello che capita quando siamo sicuri di riconoscere una persona e non riusciamo a ricordare assolutamente chi sia e dove l’abbiamo vista prima.

Ma il bello (o il brutto a seconda dei punti di vista) deve ancora venire: esistono persone che soffrono di déjà vu cronico, lo sperimentano continuamente lungo il corso della giornata e sono continuamente persuasi di aver già vissuto mentre vivono!

Esperienze personali

Il fenomeno, oltra ad affascinarmi parecchio, lo sperimento abbastanza di frequente sulla mia pelle. Non so se capita anche a qualcuno di voi, ma a volte ho la fortissima sensazione di aver già vissuto quel particolare momento, tanto da sapere con esattezza come si concluderà un gesto appena iniziato.
Questo mi accade solitamente riguardo a piccoli gesti apparentemente insignificanti. Ad esempio se parlo con una persona e vivo la sensazione di déjà-vu, so esattamente come finirà la frase che sta dicendo il mio interlocutore, perchè la vivo come un ricordo nitidissimo, anche se tutto questo non è ancora avvenuto.
Altro esempio: cambio canale della televisione e, nel momento stesso in cui vivo un déjà vu so con precisione cosa vedrò sullo schermo. E non intendo dire che film o che programma (fattori deducibili dall'abitudine o da una guida TV), bensì la scena esatta di un programma, come se l'avessi vissuta di già.
Non è facile da spiegare, ma ci sono dettagli che caratterizzano i miei déjà vu. Essi non sono così generici come possono sembrare dagli esempi appena citati. In realtà sono ricchi di particolari. Se ricordo una conversazione (in realtà non ancora fatta) ci sono dunque dei dettagli di contorno che ricordo altrettanto bene.
Esempio: sto parlando col signor X davanti al negozio Y. Quando il déjà vu si manifesta, oltre a "visualizzare" la frase successiva del mio interlocutore, ricordo di essere stato lì e non solo a livello di memoria visiva, ma anche con gli altri sensi. Vale a dire che rammento l'odore particolare dell'aria, il clacson di un autobus di passaggio, etc etc. Tutto questo uno o due secondi prima che accada il tutto... o che riaccada.
Affascinante, no?
Wink

- - -

Fonti scientifiche:

psicocafe.blogosfere.it
Il mio blog: http://mcnab75.livejournal.com/ (racconti, ebook, protoscienza, recensioni, paesi fantasma e altro)
"RS33", il mio nuovo ebook: http://www.lulu.com/content/e-book/rs33/8197651
Irene Vanni
Degustatrice di Sangue Degustatrice di Sangue
Messaggi: 869
Località: PI
MessaggioInviato: Mar, 30 Dic 2008 14:13    Oggetto:   

Ma senza andare a trovare teorie nuove e articolate il déjà-vu è già stato analizzato e spiegato in modo soddisfacente da Freud nella Psicopatologia della vita quotidiana...
McNab
Shoggoth
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Località: Milano
MessaggioInviato: Mar, 30 Dic 2008 15:03    Oggetto:   

Irene Vanni ha scritto:
Ma senza andare a trovare teorie nuove e articolate il déjà-vu è già stato analizzato e spiegato in modo soddisfacente da Freud nella Psicopatologia della vita quotidiana...


Solo un'altra teoria. Di prove provate non ce ne sono, né credo ci saranno ancora per molto tempo. Wink
Il mio blog: http://mcnab75.livejournal.com/ (racconti, ebook, protoscienza, recensioni, paesi fantasma e altro)
"RS33", il mio nuovo ebook: http://www.lulu.com/content/e-book/rs33/8197651
Sciamano
Reaper Reaper
Messaggi: 7882
Località: Umbrella Headquarter Tokyo
MessaggioInviato: Mar, 30 Dic 2008 15:27    Oggetto:   

Io propendo per la teoria N°3.
E' capitato anche a me di avere deja vu, non ricordo quali, comunque diversi nel corso della vita.
C'è da aggiungere la teoria di Matrix Laughing
da wikipedia
Nel film del 1999 The Matrix, il personaggio di Neo ha un déjà vu (benché la sua esperienza sia leggermente diversa da un déjà vu propriamente detto: Neo vede un gatto che passa due volte di seguito). Trinity spiega a Neo che «il déjà vu è un errore di Matrix. Succede quando loro [gli agenti di Matrix] cambiano qualcosa».
Univers
Cthulhu
Messaggi: 4284
Località: Los Angeles dei precari
MessaggioInviato: Dom, 04 Gen 2009 14:10    Oggetto:   

Sciamano ha scritto:
Io propendo per la teoria N°3.
E' capitato anche a me di avere deja vu, non ricordo quali, comunque diversi nel corso della vita.
C'è da aggiungere la teoria di Matrix Laughing
da wikipedia
Nel film del 1999 The Matrix, il personaggio di Neo ha un déjà vu (benché la sua esperienza sia leggermente diversa da un déjà vu propriamente detto: Neo vede un gatto che passa due volte di seguito). Trinity spiega a Neo che «il déjà vu è un errore di Matrix. Succede quando loro [gli agenti di Matrix] cambiano qualcosa».


Eh eh eh, ci stavo pensando anche io.
Comunque è un argomento da sempre affascinante, io ne ho provati di frequente (in alcuni periodi) i deja vu.
Per le teorie in atto, forse ritengo che quella più esaustiva possa risultare quella mnestica (soprattutto quando mi capita di riconoscere persone per strada o sui mezzi pubblici che io giurerei di aver già visto o conosciuto in passato...).
Il sovrannaturale comprende il colore generale e l'accento, vale a dire intensità, sonorità, limpidezza, capacità di vibrazione, profondità e risonanza nello spazio e nel tempo.
McNab
Shoggoth
Messaggi: 550
Località: Milano
MessaggioInviato: Dom, 04 Gen 2009 14:25    Oggetto:   

@Univers: a pelle anch'io propendo per la teoria mnestica. Come ho scritto mi capita spesso di vivere qualche deja vu, ma sono esperienze per nulla spiacevoli, anche se molto particolari.
Il mio blog: http://mcnab75.livejournal.com/ (racconti, ebook, protoscienza, recensioni, paesi fantasma e altro)
"RS33", il mio nuovo ebook: http://www.lulu.com/content/e-book/rs33/8197651
Deine Lakaien
Larva
Messaggi: 24
Località: venezia
MessaggioInviato: Dom, 04 Gen 2009 18:16    Oggetto:   

una curiosità: i vostri dejà vu sono sempre uguali?
mi spiego, quando ero piccola li avevo piuttosto spesso, ma in genere limitati a un'immagine, una parola o sensazioni di durata estremamente breve.
ora invece mi succede più raramente, ma sono più chiari, riesco a cogliere più particolari e interi pezzi di discorso..

crescendo sto acquisendo capacità esp invece di perderle? =)
McNab
Shoggoth
Messaggi: 550
Località: Milano
MessaggioInviato: Dom, 04 Gen 2009 23:08    Oggetto:   

No, i miei non sono sempre uguali, anzi, raramente si riferiscono a situazioni uguali, anche se ci sono delle analogie tra alcuni degli episodi.
Il mio blog: http://mcnab75.livejournal.com/ (racconti, ebook, protoscienza, recensioni, paesi fantasma e altro)
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